Sanremo affronta un dibattito acceso sulla modifica della destinazione d’uso dei negozi chiusi da tempo. La possibilità di trasformare questi spazi in appartamenti o strutture ricettive fa discutere imprenditori, amministratori e operatori turistici. Le preoccupazioni riguardano soprattutto la qualità del turismo e la vitalità commerciale della città, elementi che restano al centro delle strategie per il 2025.
La risposta dell’amministrazione comunale e le prospettive per il turismo
L’assessore al turismo Alessandro Sindoni interviene sul tema con un approccio tecnico e istituzionale. Spiega che il problema riguarda il regolamento urbanistico e che le osservazioni degli albergatori saranno approfondite nei prossimi incontri del Tavolo del Turismo e della giunta comunale.
Sindoni evidenzia come l’obiettivo principale sia migliorare la qualità del turismo sanremese, confermando che ogni proposta mirata a questo scopo troverà attenzione. Ricorda che già la campagna di marketing, avviata in primavera, ha portato risultati positivi, specialmente tra il pubblico del nord europa, considerato più esigente e selettivo.
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La volontà amministrativa è quella di intervenire con modifiche normative se necessario e di mantenere in equilibrio le esigenze del commercio, delle strutture ricettive e della fruizione turistica. Il confronto con le associazioni imprenditoriali e gli operatori del settore proseguirà quindi per definire modalità di sviluppo coerenti con la vocazione di Sanremo.
Le prossime mosse riguarderanno l’eventuale revisione delle regole sugli spazi commerciali, cercando di evitare fenomeni che portino all’abbandono o a un utilizzo non adatto del patrimonio edilizio urbano.
Il caso di capo nero rappresenta una situazione pilota da cui i decisori trarranno indicazioni utili per evitare effetti negativi sull’assetto generale della città e sull’economia locale. Sanremo si muove verso una gestione attenta e calibrata delle sue risorse immobiliari, in vista della stagione turistica che sta prendendo forma nel 2025.
La conversione dei negozi in case vacanze a capo nero
Il caso più noto riguarda la zona di capo nero, a Sanremo, precisamente in via Aurelia al civico 440. Qui un negozio ha ottenuto il cambio di destinazione d’uso trasformandosi in una struttura ricettiva con tre stelle, equivalente allo standard degli hotel tradizionali in città. Si tratta della prima pratica ufficiale documentata che apre un precedente per altri proprietari di locali commerciali inattivi da tempo.
Questa trasformazione ha acceso il dibattito perché offre a chi possiede immobili vuoti la possibilità di rivitalizzarli con attività legate all’ospitalità, ma rischia di alterare l’equilibrio urbano e commerciale. Negli ultimi anni molte saracinesche sono rimaste abbassate, specie in aree residenziali e periferiche. La riqualifica di questi spazi attraverso appartamenti turistici sembra una via immediata per rilanciare la loro funzione economica, ma comporta anche effetti collaterali discutibili.
La posizione di Confcommercio è chiara: l’aumento di strutture ricettive a pian terreno potrebbe trasformare delle vie in zone con minore presenza commerciale, causando una sorta di “desertificazione” urbana. Il rischio è che il tessuto economico, fatto di negozi, bar e servizi, perda vitalità e capacità di attrarre visitatori interessati a esperienze concrete e a passeggiare lungo i percorsi cittadini.
Impatto commerciale e rischio desertificazione delle vie cittadine
Andrea di Baldassare, presidente di Confcommercio Sanremo, denuncia il problema commerciale che si sta profilando. La chiusura di negozi non seguita da una nuova attività commerciale limita il movimento nelle vie del centro e zone limitrofe. Di Baldassare spiega che la frequentazione di aree con negozi aperti crea un circuito virtuoso che attira clienti, anche turisti, e garantisce lavoro a diverse categorie.
Spostare invece la funzione di questi spazi dalla vendita e dal commercio al semplice soggiorno produce un abbassamento della qualità dell’offerta turistica e una perdita di animazione urbana. Non a caso, il presidente sottolinea che questo fenomeno genera un “dissesto” notevole per il commercio cittadino.
La preoccupazione riguarda anche il profilo del turista che Sanremo intende attrarre. Secondo Di Baldassare, ospitare clienti in appartamenti a pian terreno senza servizi commerciali intorno non favorisce un turismo che può investire nella città. Puntare su negozi attivi significa mantenere le strade vive e favorire la convivenza tra residenti, turisti e attività produttive.
Il riferimento a zone “periferiche” o meno centrali mette in luce una questione più ampia: Sanremo non deve limitare l’attività commerciale a poche aree ma distribuirla lungo tutto il territorio urbano, mantenendo in questo modo un sistema integrato di servizi e attrazioni.