La via Latina, antica strada romana che collegava Roma alla Campania, è al centro di un nuovo progetto culturale nel territorio laziale. A partire dal ritrovamento nel 2021 di un tratto di selciato romano a Grottaferrata, una serie di comuni ha deciso di valorizzare e far rivivere l’antica consolare attraverso un percorso fruibile a piedi. Questa iniziativa unisce archeologia, storia e turismo lento con l’obiettivo di riscoprire un tratto fondamentale della romanità ancora poco conosciuto.
Il cammino della via latina e i comuni coinvolti
Da Ciampino ad Anagni, passando per Rocca Priora, Colleferro fino al Municipio VII di Roma, molte amministrazioni hanno stretto un protocollo d’intesa per unire le forze nella creazione del “Cammino della Via Latina”. Questo patto impegna i firmatari a collaborare per recuperare i tratti superstiti della strada antica, diffondere la sua conoscenza e promuovere eventi legati alla storia locale.
Francesco Laddaga, presidente del Municipio VII, sottolinea come nel proprio territorio siano evidenti numerosi resti della via, specialmente in parchi come quello della Caffarella, degli Acquedotti e alle Tombe della via Latina. Questi spazi verdi conservano ancora elementi tangibili della strada, che avrebbe garantito collegamenti fondamentali fra Roma e il sud.
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Il progetto non si limita alla conservazione ma coinvolge scuole, associazioni e cittadini in attività di narrazione e scoperta condivisa. Questo percorso culturale intende creare occasioni di incontro e scambio, rendendo partecipi l’opinione pubblica e le realtà locali in una lettura storica collettiva.
La promozione di un turismo lento mira a far apprezzare paesaggi, reperti e memorie, favorendo un’esperienza che vada oltre la semplice visita, proponendo una modalità di viaggio più rispettosa e coinvolgente.
Il ritrovamento del tratto di selciato a grottaferrata
Nel 2021, a Grottaferrata, gli scavi hanno riportato alla luce un frammento di selciato romano della via Latina, conservato a soli dieci centimetri sotto il livello stradale. Questo tratto mostra ancora le tracce del passaggio dei carri antichi, una testimonianza diretta del traffico e dell’importanza di questa via durante l’impero romano. Il sito si trova in un contesto di notevole interesse archeologico, a pochi chilometri da Roma, nel cuore del Lazio.
Questa scoperta ha acceso l’attenzione di studiosi e amministratori locali, evidenziando quanto sia ancora presente sotto al paesaggio moderno la rete viaria romana, spesso frammentata e occultata dall’urbanizzazione. La via Latina è considerata una delle strade più antiche e importanti, percorsa per secoli, dal periodo repubblicano fino al Medioevo, quando mantenne un ruolo anche nelle comunicazioni storiche e commerciali.
La sensibilità per questo patrimonio ha portato a sviluppare un progetto più ampio di tutela e valorizzazione, partendo proprio da questo punto di ritrovo archeologico per costruire un percorso riconosciuto e accessibile.
La struttura e i siti archeologici lungo la via latina
Partendo da Porta Latina di Roma, poco distante dalle Mura Aureliane, la via Latina si sviluppa verso sud attraversando i Colli Albani e il basso Lazio. L’antica strada conduce fino a Santa Maria Capua Vetere, conosciuta come l’antica Capua, in Campania.
Nel lungo percorso si incontrano rilievi naturali, necropoli, resti di acquedotti e ville romane, testimonianze di insediamenti che raccontano la quotidianità e la tecnica costruttiva di quel tempo. Molte di queste realtà si trovano tuttora sepolte, visibili solo parzialmente o solo dopo campagne archeologiche.
Questi elementi compongono un patrimonio diffuso, che si estende su più territori, in parte nascosto ma con potenzialità di fruizione turistica e didattica. Il tracciato offre inoltre un’occasione per approfondire la rete viaria romana e il suo ruolo nel collegare le principali aree di popolamento e produzione.
Gli aspetti naturali lungo la via, come i parchi di Roma che conservano tracce archeologiche, contribuiscono a creare un’atmosfera unica, combinando ambiente, storia e archeologia in un unico percorso.
Iniziative di roma capitale per il tratto urbano
Il comune di Roma, attraverso il Campidoglio, ha istituito una cabina di regia per coordinare gli interventi sul cosiddetto “terzo miglio” della via Latina, un breve tratto urbano ancora presente in città ma in parte nascosto o usato per scopi diversi. Questa iniziativa nasce da sollecitazioni dei comitati cittadini che chiedono da tempo misure per espropriare e riqualificare i siti interessati.
L’obiettivo è recuperare porzioni significative della strada per renderle accessibili e fruibili ai residenti e ai turisti. Questa attenzione permette di collegare l’attualità urbana con le radici storiche della città, offrendo spazi in cui camminare e comprendere la stratificazione storica di Roma.
Il coordinamento fra istituzioni punta inoltre a coinvolgere scuole e associazioni per creare proposte culturali ed educative che facciano conoscere la via Latina alle nuove generazioni. In questo modo si intensifica il rapporto tra patrimonio e comunità, dando senso alle azioni di tutela.
Questa azione municipale rappresenta un passo importante per valorizzare un elemento cittadino troppo spesso ignorato, aprendo strade per nuove scoperte e per una riscoperta collettiva delle origini della capitale.
La via latina come occasione di sviluppo territoriale
Il cammino della via Latina si configura non solo come un itinerario storico ma anche come una risorsa concreta per lo sviluppo territoriale. Il percorso coinvolge paesi e quartieri con storie e identità diverse, accomunati dal filo di questa antica strada.
L’attivazione di eventi, rassegne culturali e iniziative educative crea occasioni di incontro che valorizzano le comunità locali, migliorandone la visibilità e il legame con il proprio passato. Inoltre, favorire un turismo lento spinge a scoprire con calma luoghi meno noti, evitando grandi assembramenti e salvaguardando l’ambiente.
Le istituzioni si impegnano a trasformare questo patrimonio archeologico in una proposta di valore capace di attrarre attenzione e partecipazione, costruendo così un ponte tra storia antica e contemporaneità.
Questo progetto dimostra come antiche vie possano tornare a dialogare con il presente, offrendo a territori e cittadini nuovi spazi di crescita culturale e sociale.