Chiara nasti ha scelto di aprirsi per la prima volta su un capitolo complesso della sua vita: il periodo di crisi emotiva e psicologica seguito alla nascita della seconda figlia, dea. L’influencer ha condiviso il proprio vissuto fatto di ansia, attacchi di panico e l’uso di psicofarmaci, mostrando una realtà spesso nascosta sulle difficoltà post parto e la salute mentale.
Il percorso difficile di chiara nasti dopo la nascita di dea
Dopo la nascita di dea, avvenuta dall’unione con il giocatore di calcio mattia zaccagni, chiara nasti ha attraversato un periodo segnato da una forte instabilità emotiva. Nel suo sfogo pubblico, ha raccontato come le sfide della vita – soprattutto in una città diversa da quella d’origine – l’abbiano travolta in modo rapido e destabilizzante. Si è trovata sola a gestire la maternità, la responsabilità e un profondo senso di smarrimento. Questo mix ha generato scoppi di rabbia e ansia che piano piano si sono trasformati nei primi attacchi di panico.
Manifestazioni fisiche e psicofarmaci
Il disagio mentale ha iniziato a farsi sentire anche sul fisico. Chiara ha sperimentato dolori inventati, sintomi psicomatici riconducibili a uno stato mentale fragile. Con la stanchezza accumulata e una vita interrotta dal sonno mai completo, si è ritrovata a dover prendere psicofarmaci per circa un mese dopo il parto. Questa scelta, seppur difficile, faceva parte della sua strategia per non soccombere a quelle emozioni e restare presente per i suoi figli.
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La scoperta del supporto professionale e il ruolo delle relazioni autentiche
Nel momento più critico chiara nasti ha incontrato persone radicate e sincere che hanno dato senso e orientamento alla sua condizione. Un colloquio onesto con una figura considerata stabile e affidabile l’ha portata a riconoscere di aver bisogno di un aiuto specializzato, e di rivolgersi a un professionista della salute mentale. Questa svolta ha segnato l’inizio del processo di recupero. Chiara, consapevole della sua situazione, si è attivata senza indugi e con determinazione.
Importanza delle relazioni e del sostegno
La connessione con persone in grado di ascoltare e indicare la strada giusta rappresenta un momento chiave per chi affronta episodi di panico e depressione. La disponibilità a chiedere e ricevere sostegno ha permesso a chiara di non restare sola davanti alle proprie paure e alla dolorosa realtà, favorendo quel confronto necessario per iniziare a ricostruire se stessa.
Dalla sofferenza alla ricerca di una nuova serenità
Nonostante la sofferenza, l’influencer ha mostrato una forte volontà di rinascita. Ha raccontato di aver lavorato per ritrovare una versione più autentica e coerente di sé. In questo processo, ha imparato a non farsi bloccare dal passato o dalle preoccupazioni sul futuro. Si è liberata in parte dal giudizio altrui, mantenendo alta l’attenzione sulla sua crescita personale e sul benessere emotivo nel presente.
Vivere il momento e il ruolo di madre
Chiara nasti oggi si impegna a vivere il momento senza pensare troppo a come sarà la vita, portando avanti una consapevolezza maturata nella sofferenza. Nella sua narrazione emerge la complessità del ruolo di madre, soprattutto quando si vuole offrire presente e vigilanza totale ai propri figli senza sentirsi in colpa. La ricerca di equilibrio fra queste esigenze è diventata il fulcro del suo nuovo approccio.
Gestire il dolore e vivere con consapevolezza: le parole finali di chiara nasti
La calma, spiega chiara, ha rappresentato la chiave per convivere con i momenti difficili. È consapevole che avere figli cambia la percezione di sé e aumenta le responsabilità emotive, ma sostiene che non bisogna perdere di vista il proprio benessere interiore. La sua esperienza personale dimostra come la voglia di ritrovare sé stessi e accettare il proprio percorso, pur con tutte le sue cicatrici, possa trasformare la sofferenza in un’opportunità di crescita.
Chiara nasti non nasconde le difficoltà incontrate, ma racconta di aver imparato ad abbracciare la vita con empatia e energia, mantenendo aperta la curiosità verso il futuro e pronta ad affrontare ogni nuova sfida. Il suo racconto rimane un documento diretto e sincero di una donna che ha scelto di non nascondere le proprie fragilità in un ambiente spesso ostile alla trasparenza emotiva.