Il rapporto siae 2024 svela un’Italia che cresce nel turismo culturale tra spettacoli live e piccoli borghi

Il rapporto siae 2024 svela un’Italia che cresce nel turismo culturale tra spettacoli live e piccoli borghi

Il rapporto SIAE 2024 evidenzia la crescita del turismo culturale in Italia, con oltre 3,37 milioni di eventi e 253,5 milioni di spettatori, tra concerti pop e rock, teatro in ripresa e cinema in espansione.
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Il rapporto SIAE 2024 evidenzia una crescita del turismo culturale in Italia, con oltre 3 milioni di eventi e 253 milioni di spettatori, che coinvolgono non solo le grandi città ma anche borghi e territori minori, grazie a spettacoli dal vivo, concerti, teatro e cinema in una nuova fase di diffusione capillare. - Gaeta.it

Il rapporto SIAE 2024 mette in luce i numeri del turismo culturale in Italia, focalizzandosi sugli spettacoli dal vivo e gli eventi che animano le diverse regioni. Questi dati descrivono un Paese dove la cultura si muove oltre i grandi centri urbani, coinvolgendo borghi e territori meno noti. L’Italia si conferma un luogo dove il pubblico cerca esperienze dirette con concerti, teatro e cinema, dimostrando come l’offerta culturale viva una nuova fase di protagonismo.

L’Italia tra eventi culturali e partecipazione popolare nel 2024

In un anno, l’Italia ha ospitato oltre 3,37 milioni di eventi culturali tra concerti, spettacoli teatrali, proiezioni e festival. Il numero conferma una ripresa costante della partecipazione dopo anni complicati. Ben 253,5 milioni di spettatori hanno assistito attivamente alle manifestazioni, generando una spesa totale superiore ai 4 miliardi di euro. Questo movimento ha smosso anche località meno frequentate, con i piccoli centri che hanno promosso eventi capaci di attirare pubblico e visite.

Un nuovo modo di vivere la cultura

Lo scenario però mostra un cambiamento nel modo di vivere la cultura. Se in passato dominavano grandi eventi di massa, ora prende corpo un modello più locale e diffuso. Gli spettacoli di dimensioni più contenute crescono e si fanno spazio nelle comunità, alimentando un turismo di prossimità. Il risultato è una partecipazione che si distribuisce meglio in tutto il Paese, non limitandosi alle grandi metropoli.

Il settore musicale resta il motore trainante. I concerti pop e rock coinvolgono l’83% degli appassionati di musica, confermando la musica dal vivo come attrazione principale. Il jazz rivela una crescita significativa, con un aumento del 18,6% degli spettatori rispetto agli anni passati.

Il ritorno del teatro e la nuova vita del cinema

Tra le sorprese di questa edizione del rapporto c’è il teatro, che riscopre un pubblico affezionato e in crescita. La partecipazione è aumentata del 7,2%, con oltre 28 milioni di spettatori che hanno scelto rappresentazioni di ogni tipo, dai grandi palcoscenici ai teatri più piccoli nei borghi. Il pubblico manifesta così il desiderio di storie e riflessioni, un segnale importante del valore della narrazione dal vivo in tempi attuali.

Anche il cinema mostra segnali di recupero, specialmente grazie al successo dei film d’animazione e a progetti come Cinema Revolution, che hanno rilanciato l’interesse dei giovani. Le esperienze cinematografiche escono dalla consueta stagione estiva, spostandosi su mesi meno tradizionali, come dicembre e febbraio. Questa destagionalizzazione amplia l’offerta culturale lungo tutto l’anno favorendo occasioni di svago e turismo anche in periodi meno battuti.

Le regioni italiane protagoniste del turismo culturale

A guidare la classifica per numero di eventi e spettatori resta la Lombardia, con 620.000 appuntamenti e 53,6 milioni di persone coinvolte, e una spesa che supera il miliardo di euro. Milano svolge un ruolo centrale, ma molti centri minori si affermano come poli culturali capaci di attrarre pubblico e interesse.

Seguono Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna, le quali insieme raccolgono quasi il 60% della spesa totale per spettacoli dal vivo. Questo gruppo di regioni mostra un tessuto culturale e turistico molto attivo, con eventi distribuiti tra città e territori meno grandi.

Alcune aree finora meno osservate stanno segnando tassi di crescita rilevanti. L’Abruzzo, per esempio, riporta un +10,4% di eventi e un +7,8% di pubblico. Il Molise registra un aumento di spettatori del 10,1%, mentre il Friuli-Venezia Giulia cresce del 9,5% nel numero degli spettacoli. Questi dati indicano una diffusione del fenomeno culturale su scala più ampia.

Il Nord-Est soddisfa le aspettative di dinamismo, aumentando eventi e pubblico rispettivamente del 9% e 4,5%. Il Centro Italia cresce più sul versante della produzione di eventi che sulla partecipazione . Qui la sfida resta coinvolgere maggiormente chi potrebbe assistere agli spettacoli, andando oltre la semplice offerta.

L’Italia del 2024 sembra dunque orientarsi verso un turismo culturale distribuito e capillare. L’attenzione si sposta dai grandi eventi verso esperienze più vicine ai territori, creando occasioni diverse per viaggiatori e residenti. Lo spettacolo dal vivo rimane un punto fermo, capace di attirare pubblico e fondi, ma il valore maggiore appare nella diffusione culturale che attraversa tutto il Paese.

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