L’imprenditore romano Roberto Maggio, residente tra Dubai e Sofia, respinge le accuse relative al sito Phica.eu, oggetto di un’indagine della polizia postale italiana per contenuti sessisti. Maggio precisa di non essere proprietario del portale e di occuparsi esclusivamente della gestione tecnica dei sistemi di pagamento tramite le società Hydra e Atelier, con sedi all’estero.
Roberto Maggio: nessun rapporto di proprietà con Phica.eu, solo gestione tecnica dei pagamenti
Durante un’intervista al Tg5, Maggio ha negato qualsiasi legame di proprietà con Phica.eu. Il suo nome era stato collegato al sito a causa del ruolo di Hydra e Atelier, che gestiscono i sistemi di pagamento di un sito esterno collegato a Phica. Secondo lui, questo ha generato un equivoco sull’eventuale coinvolgimento nella proprietà del portale, definito “completamente falso”.
Ha aggiunto che le sue società si limitano a facilitare le transazioni economiche, senza alcun controllo sui contenuti pubblicati. I server si trovano all’estero, dove hanno sede le società, una scelta legata alla gestione tecnica che ha però alimentato fraintendimenti sul suo ruolo diretto nel sito contestato.
Gestione dei rapporti pubblicitari e ruolo limitato delle società di pagamento
Maggio ha confermato che il suo legame con Phica.eu riguarda solo alcuni rapporti pubblicitari, terminati dopo le prime accuse rivolte al sito. Ha affermato di non aver mai avuto accesso ai contenuti scambiati o pubblicati, sottolineando l’assenza di qualsiasi collaborazione con gli amministratori di Phica.eu.
Ha spiegato che Hydra e Atelier si occupano esclusivamente della gestione tecnica e commerciale dei pagamenti, senza intervenire nei contenuti o nelle attività online dei siti serviti. La scelta di stabilire le sedi all’estero, come Dubai e Sofia, è motivata da ragioni operative e fiscali, non da intenti di elusione delle normative italiane o europee.
Indagini della polizia postale per individuare i veri responsabili
Il punto centrale riguarda l’identificazione dei titolari e amministratori di Phica.eu. La polizia postale italiana sta svolgendo accertamenti per risalire ai responsabili, raccogliendo elementi e analizzando la gestione del sito. Solo le autorità dispongono degli strumenti e delle competenze per individuare con certezza le persone coinvolte.
Maggio ha affidato alle autorità il compito di accertare queste responsabilità, sottolineando che non spetta a lui né alle sue società identificare i gestori. Ha richiamato l’importanza di seguire le procedure previste dalla legge per evitare errori o accuse infondate.
La complessità della vicenda deriva dalla sovrapposizione tra società con funzioni tecniche e soggetti che gestiscono contenuti controversi, spesso su server distribuiti in diverse giurisdizioni. Le indagini dovranno chiarire chi è responsabile delle attività illecite e quali provvedimenti saranno adottati.
La situazione è monitorata con attenzione dagli inquirenti, anche per le implicazioni relative al controllo e alla responsabilità dei servizi digitali in un contesto internazionale.