Negli archivi della fondazione Jérôme Seydoux-Pathé è stato rinvenuto un film considerato perduto che vede protagonista ettore petrolini, uno tra i più noti attori romani del primo Novecento. Il cortometraggio, intitolato “Petrolini disperato per eccesso di buon cuore”, è stato proiettato in anteprima al cinema modernissimo di Bologna, aprendo la 39/a edizione del festival il cinema ritrovato, evento dedicato alla riscoperta e valorizzazione di film d’epoca. La scoperta ha riacceso l’interesse per la figura di petrolini e per le sue prime esperienze nel mondo del cinema, un campo in cui si cimentò prima di affermarsi nel teatro e nelle arti performative.
La trama e il valore artistico del cortometraggio
“Petrolini disperato per eccesso di buon cuore” mostra l’attore romano durante una giornata in cui compie varie azioni mosse da un eccesso di buon cuore, da cui deriva il titolo ironico. Nel film, petrolini interpreta un personaggio che cerca di fare del bene in modo goffo e farsesco: libera un truffatore dalle manette perché questi si lamenta del dolore, cerca di dare una casa a una pulce inserendola tra i peli di un cane e compie altre azioni simili in cui la buona intenzione si traduce in esiti comici e surreali. Il racconto si snoda senza dialoghi, affidandosi alle didascalie e alle espressioni fisiche di petrolini, elemento essenziale in un’epoca in cui il cinema muoveva i primi passi senza il sonoro.
La comicità di petrolini, già allora riconosciuta e apprezzata, emerge nonostante le limitazioni tecniche del tempo e la mancanza della sua voce, conosciuta per la sua cadenza e sfumature teatrali. Il cortometraggio si sviluppa come una sorta di farsa, con un tono leggero ma capace di mettere in luce la natura ironica e tagliente dell’attore. In effetti, l’umorismo si concentra sulla sua generosità esasperata che si traduce in situazioni paradossali, mostrando un lato inedito del suo personaggio artistico.
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Ettore petrolini e le sue prime esperienze con il cinema
Nato nel 1884, ettore petrolini era già un artista affermato nel 1913, anno in cui ha realizzato questo cortometraggio. La sua fama era legata soprattutto alla comicità e al teatro popolare romano. La trasposizione del suo talento sul grande schermo rappresentava una sfida, considerato che il cinema muto non permetteva di sfruttare la componente vocale, che per petrolini era invece una risorsa fondamentale. Nonostante questo, il suo carisma e la capacità di espressione corporea gli hanno permesso di lasciare una traccia significativa con questo film.
Gian Luca Farinelli, direttore della cineteca di Bologna, ha sottolineato come petrolini, nel 1913, si sperimentasse nel cinema senza poter esprimere la sua vocalità, ma riusciva comunque a far emergere la sua ironia corrosiva e un’autoironia che non risparmiava nessuno, neppure se stesso. “Il film rappresenta quindi un documento storico che testimonia un momento di passaggio tra le arti performative tradizionali e il mezzo cinematografico”, illustrando un tentativo di adattamento alle nuove tecnologie dello spettacolo.
La scoperta e la presentazione al festival il cinema ritrovato
Il ritrovamento si è concretizzato grazie a un lavoro minuzioso negli archivi della fondazione Jérôme Seydoux-Pathé, che conserva rare pellicole storiche. “Petrolini disperato per eccesso di buon cuore”, filmato in bianco e nero della durata di una decina di minuti, è stato recuperato nella sua integrità e con indicazioni originali delle didascalie. Questo ha consentito una visione fedele all’epoca, senza tagli o modifiche al materiale visivo e testuale. La presentazione al cinema modernissimo di Bologna, il 29 giugno 2025, ha attirato appassionati di cinema muto e storici del cinema, evidenziando il valore di un reperto che arricchisce la conoscenza sulla produzione cinematografica italiana degli anni Dieci.
Il festival il cinema ritrovato, promosso dalla cineteca di Bologna, ha così confermato il suo ruolo di piattaforma per riportare in vita documenti filmici dimenticati, non solo attraverso restauri ma anche tramite iniziative che coinvolgono il pubblico e gli studiosi. Questa prima apparizione del cortometraggio in pubblico ha permesso di analizzare uno dei primissimi esperimenti di petrolini davanti alla macchina da presa, prima che la sua carriera prendesse una svolta definitiva in teatro.
L’importanza storica del ritrovamento
Questa pellicola, di breve durata e dall’impianto semplice, fa capire come il cinema fosse ancora un terreno da esplorare e come molti artisti, anche di successo, provassero a inserirsi in questo nuovo contesto. Il recupero di questo film permette di riscoprire un volto inedito di petrolini e di osservare le origini di un percorso artistico che lo avrebbe reso uno dei protagonisti del teatro popolare italiano nel Novecento.