Rifiuti Formia respinti: Tar manda atti a Procura e Corte Conti

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Rifiuti Formia respinti: Tar manda atti a Procura e Corte Conti - gaeta.it

Il Tar di Latina si pronuncia sul ricorso della Csa di Castelforte contro Frz

Il Tribunale Amministrativo Regionale (Tar) di Latina ha emesso una sentenza sul ricorso presentato dalla Csa di Castelforte contro la decisione di Frz di conferire i rifiuti in Ciociaria. Dopo l’udienza di merito dello scorso 22 novembre, il Tar ha stabilito che il ricorso della Csa è inammissibile e ha condannato la società al pagamento delle spese processuali. In particolare, Frz e Saf spa dovranno pagare 8mila euro ciascuno, mentre il Comune di Formia dovrà pagare 4mila euro. Per quanto riguarda la Regione Lazio, il Tar ha disposto la compensazione delle spese. Inoltre, il Tar ha deciso di trasmettere gli atti alla Procura di Cassino e alla Corte dei Conti per eventuali ulteriori indagini. La questione riguarda le autorizzazioni fornite dalla Regione Lazio alla Csa di Castelforte per il conferimento dei rifiuti.

La disputa tra l’impianto di trattamento rifiuti e Frz

La disputa riguarda l’impianto di trattamento rifiuti nel sud pontino gestito dalla Csa di Castelforte e la società del servizio d’igiene urbana di Formia e Ventotene, Frz. La decisione di Frz di conferire i rifiuti in un impianto diverso da quello gestito dalla Csa ha sollevato dubbi sulla conformità alle norme di legge. La Csa ha presentato un ricorso al Tar contro la decisione di Frz, contestando la sua legittimità e legalità. La società ha sostenuto di essere un impianto autorizzato regolarmente e in grado di trattare i rifiuti correttamente.

La decisione del Tar e le conseguenze

Il Tar ha stabilito che l’impianto della Csa non era idoneo a trattare i rifiuti indifferenziati provenienti dai Comuni di Formia e Ventotene, che hanno una frazione umida superiore al 15%. Pertanto, Frz ha agito correttamente nel conferire i rifiuti in un altro impianto di trattamento idoneo, gestito dalla Saf spa a Colfelice. Il Tar ha anche evidenziato che la Csa era consapevole dei limiti del proprio impianto e che poteva trattare solo la frazione secca dei rifiuti indifferenziati. Inoltre, il Tar ha sottolineato che il servizio reso dalla Csa per molti anni è stato svolto da un operatore privato senza un titolo giuridico valido. Gli atti del caso sono stati trasmessi alla Procura di Cassino e alla Corte dei Conti per ulteriori valutazioni penali e contabili. Questa decisione potrebbe avere conseguenze per la Regione Lazio e le autorizzazioni fornite alla Csa.

In conclusione, il Tar di Latina ha respinto il ricorso della Csa di Castelforte contro Frz e ha stabilito che Frz ha agito correttamente nel conferire i rifiuti in un impianto diverso da quello gestito dalla Csa. La decisione del Tar potrebbe avere conseguenze per la Regione Lazio e le autorizzazioni fornite alla Csa.

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