Le elezioni regionali in Calabria, in programma il 5 e 6 ottobre 2025, si avvicinano e i primi sondaggi danno un vantaggio netto al governatore uscente Roberto Occhiuto. La campagna elettorale si svolge in un clima teso, con temi caldi come la sanità e i finanziamenti alle strutture private che dominano il dibattito. Sarà un voto seguito da vicino, inserito in un calendario elettorale molto fitto che coinvolge diverse regioni nelle settimane a venire.
Occhiuto nettamente avanti, Tridico inseguono
Secondo un sondaggio Emg Diferrent realizzato tra il 22 e 23 agosto, Occhiuto, esponente del centrodestra, è in testa con il 60% delle preferenze. Il candidato del centrosinistra, Pasquale Tridico, sostenuto anche dal Pd, si ferma al 37%, mentre gli altri candidati raccolgono appena il 3%. Il sondaggio ha coinvolto 1.000 persone maggiorenni, bilanciate per sesso, età e territorio, per dare un quadro il più realistico possibile della Calabria.
Ma il risultato ha suscitato qualche polemica. La candidatura di Tridico è stata ufficializzata proprio il 23 agosto, a metà delle interviste, e questo ha fatto sollevare dubbi sulla rappresentatività dei dati. Le opposizioni hanno messo in dubbio la trasparenza e la tempestività del sondaggio. Nonostante questo, Occhiuto può contare su un solido appoggio di Forza Italia e di una buona parte dell’elettorato, anche se la vittoria non è ancora scontata.
Autunno di votazioni serrate: cosa cambia in Calabria
Le elezioni calabresi fanno parte di una serie di consultazioni molto ravvicinate. Prima della Calabria, si vota in Marche e Valle d’Aosta il 28 e 29 settembre, poi in Toscana il 12 e 13 ottobre. Tre fine settimana di fila con le urne aperte, un evento poco comune che coinvolge regioni diverse e che potrebbe modificare gli equilibri politici nazionali.
Il voto in Calabria è particolarmente importante per via delle questioni legate alla sanità e ai finanziamenti per le strutture private convenzionate. Questi temi sono stati al centro del confronto e hanno influenzato sia la scelta degli elettori sia le strategie dei candidati. Lo scontro politico va oltre la tradizionale divisione centrodestra-centrosinistra e si concentra su problemi concreti che riguardano i servizi pubblici.
Candidature in bilico in altre regioni, vertici in arrivo
Mentre nelle Marche e in Toscana i candidati sono già ufficiali, in regioni chiave come Puglia, Veneto e Campania le liste di centrodestra e centrosinistra non sono ancora definitive. Questa incertezza ha spinto i partiti a convocare vertici urgenti, soprattutto nel centrodestra, per definire le candidature prima della scadenza elettorale di metà novembre.
Questi incontri saranno decisivi per chiudere le liste e organizzare al meglio la campagna in tutto il Paese. Il clima politico si fa più acceso, con la necessità di mostrare compattezza e di evitare divisioni interne in vista delle prossime sfide elettorali. Le regionali si trasformano così in un banco di prova per le coalizioni e in uno scontro diretto tra le due principali aree politiche.