Macugnaga, località alpina nota per i suoi impianti sciistici e la tradizione walser, vive un momento di forte instabilità politica dopo l’arresto del sindaco e la conseguente crisi amministrativa che ha portato alla nomina di un commissario prefettizio. Al centro della vicenda ci sono questioni giudiziarie delicate e la preoccupazione per la gestione degli impianti di risalita, fondamentali per l’economia e la vita sociale del territorio. La situazione rappresenta una fase cruciale per il paese, chiamato a gestire una crisi di governo mentre affronta sfide ambientali e di sviluppo turistico.
Il commissariamento a Macugnaga dopo la caduta del sindaco Bonacci
All’inizio di maggio 2025 la crisi politica a Macugnaga è esplosa con le dimissioni collettive del Consiglio comunale, seguite all’arresto del sindaco Alessandro Bonacci. Il primo cittadino, 84 anni, è stato posto agli arresti domiciliari con accuse che comprendono frode processuale, depistaggio e falso materiale in atto pubblico. Le contestazioni riguardano un’ordinanza sindacale retrodatata, ritenuta falsa e utilizzata per giustificare lavori sul sentiero del ghiacciaio del Belvedere considerati abusivi.
Le dimissioni di tutti i consiglieri hanno fatto decadere l’intera amministrazione, rendendo necessario il commissariamento. Il prefetto di Verbania ha nominato Gerardo Corvatta commissario per guidare il Comune e garantire la continuità amministrativa. Il commissario ha il compito di gestire l’ente fino a nuove elezioni, che potrebbero richiedere diversi mesi.
Corvatta deve affrontare una situazione di emergenza che coinvolge non solo la gestione ordinaria, ma anche un clima di incertezza diffuso tra i residenti. La sua nomina apre una fase in cui trasparenza e dialogo saranno essenziali per ricostruire la fiducia tra istituzioni e cittadini, coinvolti direttamente dagli effetti della crisi iniziata con l’inchiesta della Guardia di Finanza.
L’indagine giudiziaria: il caso Bonacci e le ripercussioni sul territorio
L’11 luglio 2025 il tribunale ha revocato gli arresti domiciliari per Bonacci, sostituendoli con un divieto di dimora a Macugnaga. L’inchiesta, condotta dal Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Domodossola e coordinata dalla Procura di Verbania, riguarda una presunta falsificazione di un’ordinanza sindacale datata in modo fittizio e utilizzata per giustificare interventi non autorizzati vicino al rifugio Zamboni-Zappa.
Ad agosto 2025 le forze dell’ordine hanno sequestrato anche un percorso per e-bike realizzato al Belvedere, coinvolto nelle indagini. Questa misura ha avuto un impatto negativo sul turismo estivo, complicando l’accesso alla zona e suscitando malumori tra operatori e cittadini.
La vicenda mostra come una procedura giudiziaria possa influire direttamente sulla gestione del territorio, soprattutto in un comune come Macugnaga dove le attività pubbliche e turistiche sono strettamente legate all’economia locale. La comunità si trova a dover affrontare una doppia sfida: attendere sviluppi giudiziari e gestire le problematiche concrete del presente.
Il ruolo degli impianti di risalita nello sviluppo di Macugnaga
Macugnaga deve molto alla presenza di due aree sciistiche principali: il Belvedere e il Monte Moro. Il Belvedere, vicino al ghiacciaio, è la zona preferita da principianti e famiglie per le piste più semplici e il collegamento diretto con il paese. Il Monte Moro, più alto e impegnativo, offre discese tecniche con vista sul Monte Rosa e collegamenti con la Svizzera attraverso il valico alpino.
Questi impianti rappresentano la base delle attività turistiche invernali e il sostegno per molte famiglie. Negli ultimi anni la gestione ha incontrato difficoltà legate a scarso innevamento naturale, costi elevati di manutenzione e investimenti necessari per sicurezza ed efficienza.
L’uso crescente dell’innevamento artificiale ha richiesto risorse economiche non sempre disponibili, spingendo a ripensare i modelli di sviluppo e a ampliare l’offerta estiva. Macugnaga punta oggi su sentieri, trekking e percorsi per e-bike, per distribuire l’attrattiva turistica durante tutto l’anno.
Il sequestro del tracciato per e-bike ha però rallentato questo percorso, evidenziando la necessità di una gestione più attenta e trasparente degli interventi. Per la comunità il mantenimento degli impianti resta una priorità che va oltre l’aspetto economico, coinvolgendo valori legati alla montagna e alla tradizione locale.
Prospettive per Macugnaga tra governance, ambiente e turismo alpino
La nuova fase sotto il commissariamento rappresenta un momento delicato per Macugnaga. Il commissario dovrà riorganizzare la macchina comunale dopo lo scioglimento del Consiglio e rispondere alle richieste di chiarezza e programmazione di una comunità che guarda soprattutto al futuro degli impianti di risalita.
La sostenibilità economica e ambientale è un tema centrale. Il clima rende meno prevedibile la stagione invernale e impone di trovare soluzioni alternative per mantenere l’attrattiva turistica. Diversificare l’offerta con attività estive, garantire sicurezza e manutenzione degli impianti sono passi necessari per conservare la vocazione montana del territorio.
La gestione delle opere legate al turismo alpino deve essere accompagnata da pratiche trasparenti e dal coinvolgimento della popolazione. Macugnaga, coinvolta in un’inchiesta che unisce pubblica amministrazione e tutela ambientale, si trova a un bivio che richiede scelte chiare e condivise.
Le prossime mosse del commissario Corvatta saranno seguite con attenzione. La comunità attende segnali concreti per uscire dalla crisi e definire un percorso stabile che permetta al paese di guardare avanti con maggiore fiducia nelle istituzioni.