Rallenta l’inflazione ad agosto 2025 ma il carrello della spesa si fa piu caro con effetti pesanti sulle famiglie italiane

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Inflazione rallenta ad agosto, ma il carrello della spesa pesa ancora sulle famiglie. - Gaeta.it

Sofia Greco

1 Settembre 2025

L’inflazione in Italia ad agosto 2025 mostra una lieve frenata rispetto al mese precedente, ma i prezzi dei prodotti alimentari e di uso quotidiano continuano a crescere, gravando sulle tasche delle famiglie. L’Istat ha diffuso dati preliminari che segnalano un aumento dello 0,1% su base mensile e dell’1,6% su base annua. Parallelamente, aumentano i costi dei beni che compongono il carrello della spesa, con un incremento tendenziale che supera il 3%, mettendo sotto pressione il bilancio domestico, soprattutto in vista dei prossimi mesi autunnali.

Andamento generale dell’inflazione in Italia ad agosto 2025

Ad agosto 2025 l’indice nazionale dei prezzi al consumo rilevato dall’Istat registra una crescita contenuta dello 0,1% rispetto a luglio, con un tasso annuo dell’1,6%, in lieve discesa rispetto all’1,7% di luglio. La diminuzione è principalmente dovuta alla riduzione dei prezzi dell’energia, sia quella regolamentata sia quella in regime libero. In particolare, i prezzi degli energetici regolamentati calano da un aumento del 17,1% a un più moderato 12,9%, frenati soprattutto dal gas distribuito nel mercato tutelato, che passa da una crescita positiva del 1,4% a una diminuzione del 5,1% su base annua. Anche il gas e l’energia elettrica sul mercato libero segnano un decremento più marcato rispetto ai mesi precedenti.

Allo stesso tempo, l’inflazione di fondo, cioè al netto di alimentari freschi ed energia, continua a mostrare una leggera accelerazione passando dal 2,0% al 2,1%. Nel complesso, la dinamica generale registra un rallentamento dovuto alla componente energetica, compensata però in parte dall’aumento di altri comparti come alimentari e servizi. È interessante notare che negli Stati Uniti, nello stesso periodo, l’inflazione si è mantenuta stabile al 2,6%, confermando alcuni nessi nelle tendenze globali dei prezzi.

Aumento dei prezzi del carrello della spesa e beni di prima necessità

Nonostante il rallentamento dell’inflazione generale, il carrello della spesa vede un’impennata dei prezzi. I beni alimentari, per la cura della casa e della persona aumentano più rapidamente, passando da un tasso annuo del 3,2% al 3,5%. In particolare, i prodotti alimentari non lavorati registrano un incremento del 5,6% su base annua, accelerando rispetto al mese precedente. Tra questi, i vegetali freschi o refrigerati mostrano una crescita dei prezzi da 3,1% a 4,9%, e le carni da 4,9% a 5,2%. Anche i prodotti alimentari lavorati crescono al 3,0%.

I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto, quelli comprati più spesso dalle famiglie, evidenziano un aumento tendenziale dal 2,3% al 2,4%. Questo segmento comprende beni essenziali che incidono direttamente sul bilancio quotidiano dei consumatori. I servizi legati ai trasporti e all’intrattenimento, come quelli culturali, sportivi e per la cura della persona, aumentano a loro volta, con i servizi ricreativi e sportivi che passano da una crescita del 5,4% a 6,7%, mentre i servizi di alloggio registrano una variazione da 1,3% a 2,1%.

Questi incrementi alimentano una pressione diretta sulla spesa delle famiglie italiane, rappresentando una sfida per il sostentamento e le abitudini di consumo.

Pesanti ripercussioni economiche sulle famiglie italiane

L’incremento dei prezzi alimentari non è solo una questione statistica, ma ha effetti concreti sulla capacità di spesa delle famiglie italiane. Assoutenti calcola che a parità di consumi, l’aumento dei prezzi di cibi e bevande comporta un aggravio annuo di circa 6,8 miliardi di euro sull’intera popolazione. Per una famiglia tipo con due figli, la stangata si traduce in una spesa supplementare di 384 euro all’anno solo per prodotti alimentari e bevande analcoliche.

Il rialzo maggiore riguarda soprattutto gli alimentari non lavorati, che arrivano a un aumento del 5,6%, con effetti diretti sulle scelte di acquisto e sulle abitudini alimentari. Questa crescita costante dei costi primari altera il potere d’acquisto, con ripercussioni sulle priorità di consumo e sul benessere delle famiglie. La situazione diventa critica in vista dell’autunno, periodo in cui aumentano le spese legate al rientro a scuola e ad altre necessità, spingendo il governo a valutare misure mirate per attenuare l’impatto di questi aumenti sulla popolazione.

I rincari oltre il settore alimentare interessano anche i servizi, in particolare quelli ricreativi e per la cura della persona, rendendo complessa la gestione del bilancio familiare.

Dettagli sui prezzi dell’energia e altri beni ad agosto 2025

Il calo dei prezzi dell’energia ha un ruolo determinante nel rallentamento dell’inflazione generale. L’Istat indica un’ulteriore riduzione rispetto a luglio, con un decremento del 4,4% nell’intero comparto energetico. Il gas di città e il gas naturale nel mercato tutelato scendono del 5,1% rispetto all’anno precedente, mentre l’energia elettrica nel mercato regolamentato rimane stabile con un aumento del 20,5%, senza variazioni sul mese.

Nel mercato libero, la riduzione del costo del gas arriva al 7%, quella dell’energia elettrica all’8,2%. Alcuni prodotti come i combustibili solidi e il gasolio per riscaldamento mostrano invece una riduzione meno marcata o addirittura una lieve crescita su base mensile. La benzina e il gasolio per mezzi di trasporto continuano a scendere in modo graduale.

Nel campo dei servizi, si rilevano variazioni moderate. I trasporti aumentano i prezzi annuali portandoli al 3,5%, i servizi ricreativi e culturali continuano a crescere fino al 6,7%, mentre i costi per le comunicazioni rallentano significativamente, con i prezzi della telefonia che si mantengono stabili su base annua.

L’andamento dei prezzi di beni e servizi oscilla quindi tra comparti in flessione e altri in rialzo, riflettendo una situazione economica complessa che richiede attenzione alle dinamiche dei consumi familiari.


I dati aggiornati al mese di agosto 2025 mostrano un quadro di inflazione italiana in lieve rallentamento, con costi energetici in calo compensati da aumenti rilevanti in alimentari e servizi di uso quotidiano. L’aumento dei prezzi si traduce in un peso sempre maggiore per le famiglie, chiamate a far fronte a spese crescenti soprattutto per beni essenziali. Le prossime mosse del governo potrebbero avere un ruolo decisivo nel sostegno ai consumatori, in un contesto di mercato ancora incerto.