La raccolta del pomodoro da salsa in puglia è iniziata, ma le difficoltà legate alla siccità e all’aumento delle importazioni dalla cina rischiano di compromettere il comparto. La provincia di foggia, principale area di coltivazione nel mezzogiorno, registra un calo del 20% della produzione a causa della carenza d’acqua. Contemporaneamente, la bassa domanda interna in cina fa pesare l’offerta cinese sui mercati europei e italiani. Coldiretti puglia segnala problemi economici e produttivi che richiedono interventi urgenti per proteggere gli agricoltori locali e la filiera italiana del pomodoro.
La situazione produttiva in puglia e il ruolo di foggia
La puglia rappresenta il cuore della produzione di pomodoro da salsa nel mezzogiorno, con quasi 18mila ettari coltivati, di cui l’84% nella provincia di foggia. Quest’ultima concentra gran parte delle attività agricole legate al pomodoro, con circa 3.500 produttori che lavorano su una superficie complessiva di 32 mila ettari. Il territorio di foggia incide quindi per quasi un quinto sull’intero raccolto italiano.
Numeri e effetti della siccità
Su scala nazionale, la produzione ammonta a 55 milioni di quintali di pomodoro, distribuiti su 95mila ettari di terreno coltivato. Nonostante questi numeri importanti, la siccità ha influito pesantemente, riducendo la qualità e la quantità del raccolto in modo rilevante. Le condizioni meteorologiche avverse si riflettono non solo sull’offerta, ma anche sulle prospettive delle imprese agricole della zona, specie di quelle che fanno affidamento sull’irrigazione, ora a rischio per la scarsità d’acqua.
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Coldiretti puglia ha evidenziato che il problema più urgente è proprio l’assenza d’acqua a causa delle dighe vuote, che compromette la regolarità del ciclo produttivo. Senza piogge significative, la tensione sulla produzione potrebbe crescere nei prossimi giorni.
Impatto economico e sfide per gli agricoltori locali
Il presidente di Coldiretti foggia, Mario De Matteo, ha denunciato la crisi economica in cui versa il settore, aggravata dal prezzo molto basso riconosciuto agli agricoltori. Attualmente, il pomodoro viene pagato solo tra i 15 e i 16 centesimi al chilo. Questo valore non copre adeguatamente i costi di produzione, specialmente in un contesto caratterizzato da difficoltà di irrigazione e aumento delle spese.
Un altro problema riguarda i pagamenti, spesso congelati in attesa di un’evoluzione della situazione idrica. Gli agricoltori vivono quindi un’incertezza che pesa sia sulla gestione finanziaria sia sul futuro delle coltivazioni per la stagione in corso.
Questi fattori mettono a rischio l’intera filiera locale del pomodoro, dalla terra fino alla trasformazione industriale. La situazione critica rende difficile programmare, con effetti diretti sulla stabilità economica delle aziende agricole che costituiscono un segmento rilevante del mercato italiano, soprattutto in puglia.
La concorrenza della cina e la richiesta di tutela del prodotto italiano
A mettere ulteriore pressione sul mercato c’è l’aumento della produzione cinese di pomodoro da industria. In cina, i consumi interni rimangono bassi, attorno a 1 kg pro capite all’anno, e questo surplus viene in gran parte destinato all’export. Questi prodotti arrivano sui mercati internazionali e italiani a prezzi competitivi, mettendo in crisi le produzioni regionali e nazionali.
Coldiretti puglia sottolinea la necessità di tutelare il pomodoro italiano, danneggiato da questa concorrenza sleale. Un aspetto centrale dell’iniziativa dell’associazione è la richiesta di un sistema obbligatorio di etichettatura d’origine a livello europeo. La proposta mira a garantire trasparenza e valorizzare il prodotto nazionale, informando i consumatori sull’effettiva provenienza dei prodotti in vendita.
La raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare è iniziata e coinvolge sia i mercati di Campagna Amica sia le sedi di Coldiretti, oltre a una piattaforma web dedicata. L’obiettivo è imbastire una campagna capace di portare a un cambiamento normativo in grado di sostenere i coltivatori italiani, limitando l’impatto delle importazioni.
Tutela del made in italy
Il tema è cruciale per salvaguardare una parte importante della specializzazione agricola pugliese, e indirizzare il mercato verso prodotti che rispecchino la qualità e la tradizione del made in italy nel settore del pomodoro da salsa.