Protesta in Francia: il 10 settembre rischio paralisi tra scioperi e boicottaggi

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Scioperi e boicottaggi minacciano la mobilità in Francia il 10 settembre. - Gaeta.it

Laura Rossi

10 Settembre 2025

Un movimento nato sui social minaccia di bloccare la Francia oggi, con scioperi, boicottaggi e occupazioni simboliche di municipi e uffici pubblici. Si chiama “Blocchiamo tutto” ed è la risposta a tagli di bilancio e manovre contro i servizi pubblici, in un clima politico già teso dopo il voto di sfiducia al governo centrista di François Bayrou.

“Blocchiamo tutto”: chi c’è dietro e come nasce la protesta

La mobilitazione del 10 settembre è partita da una ventina di organizzatori, che tengono a sottolineare la loro indipendenza da partiti e sindacati, come racconta Le Parisien. Il movimento è la punta di un malcontento che cresce soprattutto sui social — da X a TikTok, passando per Telegram e Facebook. Tutto è esploso dopo l’annuncio del governo: una manovra finanziaria da quasi 44 miliardi di euro di tagli, con riduzioni nel settore sanitario, la cancellazione di due feste nazionali e il congelamento delle pensioni.

Dietro “Blocchiamo tutto” ci sono due anime principali: “Indignons-nous”, che si batte per i servizi pubblici e ha una visione progressista, e “Les Essentiels”, più sovranista e vicino alla destra, che spinge per la Frexit, critica le tasse e invita a non usare carte di credito o fare acquisti nella grande distribuzione.

Il gruppo è piuttosto variegato, per età, provenienza e idee politiche, spiega la ricercatrice Elisabeth Godefroy definendolo “abbastanza eterogeneo”. Nonostante le differenze, i due gruppi hanno trovato un accordo per scendere in piazza insieme domani. François Boulo, avvocato ed ex portavoce dei Gilet Gialli, ha detto che questa scelta nasce dalla necessità di cercare nuove forme di protesta, “dopo le delusioni con i vecchi modelli”.

Alcuni sindacati e partiti di sinistra hanno già annunciato che appoggeranno “Blocchiamo tutto”, anche se gli organizzatori ribadiscono la loro indipendenza, considerata fondamentale per attirare più persone possibile.

Un’eredità dai Gilet Gialli e un gruppo difficile da definire

Molti osservatori vedono somiglianze forti tra “Blocchiamo tutto” e i Gilet Gialli del 2018. Come allora, il movimento nasce e si muove soprattutto sui social, non ha un leader chiaro e non si lega a nessun partito. Si rivolge a chi si sente abbandonato dalle istituzioni.

Un sondaggio del think tank Jean-Jaurès su mille sostenitori del movimento ha rivelato dati interessanti. Il 69% ha votato nel 2022 per Jean-Luc Mélenchon, leader della sinistra radicale. Solo una piccola parte ha scelto Emmanuel Macron o Marine Le Pen . Insomma, la maggioranza arriva da esperienze politiche di sinistra o opposizione radicale, non da centro o destra estrema.

Questa composizione spiega perché sia difficile incasellare il movimento in un unico schieramento. Alla base c’è però una rabbia sociale concreta: difesa dei servizi pubblici, rifiuto dei tagli alle pensioni e delle manovre imposte dall’alto.

Scioperi e disagi in arrivo su aeroporti e ferrovie

La protesta si farà sentire anche negli aeroporti francesi. La Direzione generale dell’Aviazione Civile ha lanciato l’allarme: tra le 18 e mezzanotte del 10 settembre, aerei in ritardo o cancellati potrebbero essere tanti, soprattutto a Marsiglia-Provenza, Nizza, Bastia, Ajaccio, Figari e Calvi.

Si prevede che il traffico aereo in quella fascia oraria si ridurrà del 50%. I controllori di volo e i sindacati Sud Aérien e Cgt Air France hanno confermato lo sciopero. Si stimano una cinquantina di voli coinvolti, su oltre 10.000 giornalieri in Francia.

Il principale sindacato dei controllori, la SNCTA, invece ha fissato lo sciopero per il 18 settembre, segno che le mobilitazioni potrebbero prolungarsi.

Non solo aerei: anche alcune tratte ferroviarie subiranno interruzioni e rallentamenti, anche se i dettagli non sono ancora chiari.

Con i disagi su trasporti e traffico, la protesta rischia di avere un impatto pesante in molte città, con manifestazioni che potrebbero continuare nei giorni a venire.