Procure di prato chiede rinvio a giudizio per 11 persone dopo l’alluvione di novembre 2023 con vittime e danni gravi

Procure di prato chiede rinvio a giudizio per 11 persone dopo l’alluvione di novembre 2023 con vittime e danni gravi

La procura di Prato chiede il rinvio a giudizio per 11 amministratori e tecnici, tra cui Matteo Biffoni e Simone Calamai, per omicidio colposo e disastro colposo legati all’alluvione di novembre 2023.
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La procura di Prato ha chiesto il rinvio a giudizio per 11 amministratori e tecnici, accusati di omicidio e disastro colposo per la gestione dell’alluvione di novembre 2023 che ha causato due morti e ingenti danni nel pratese. - Gaeta.it

La tragedia dell’alluvione di novembre 2023 nel pratese ha scatenato un’indagine che ora approda a una fase decisiva. La procura di Prato ha avanzato 11 richieste di rinvio a giudizio per amministratori e tecnici coinvolti nella gestione dell’emergenza e nella prevenzione. L’episodio ha causato due vittime, allagamenti e danni economici rilevanti, e ora i responsabili rischiano il processo per omicidio colposo e disastro colposo.

La procura di prato muove accuse a politici e tecnici dei comuni coinvolti

La richiesta di rinvio a giudizio coinvolge figure chiave dei Comuni di Prato e Montemurlo. Fra gli indagati ci sono l’ex sindaco di Prato, Matteo Biffoni, insieme all’allora vicesindaco e assessore alla Protezione civile Simone Faggi e all’ex assessore all’Urbanistica Valerio Barberis. Anche il sindaco attuale di Montemurlo, Simone Calamai, e l’assessora alla Protezione civile dell’epoca, Valentina Vespi, sono nel registro degli imputati.

Dirigenti comunali e responsabili tecnici coinvolti

Il procedimento interessa inoltre dirigenti e funzionari comunali come Pamela Bracciotti e Sergio Brachi per Prato, Sara Tintori e Stefano Grossi per Montemurlo. Si aggiungono due ulteriori figure coinvolte nel coordinamento tecnico: Fabio Martelli, responsabile del Genio civile del Valdarno centrale, e Luca Della Longa, direttore del Quarto Tronco di Autostrade per l’Italia. Quest’ultimo è accusato solo per disastro colposo.

A formalizzare le richieste sono stati il procuratore capo Luca Tescaroli e i sostituti Valentina Cosci e Alessia La Placa. Il giudice per l’udienza preliminare, Marco Malerba, ha fissato l’udienza al 19 novembre 2025.

Reati contestati nell’inchiesta

Le ipotesi principali, su cui si fonda il fascicolo, riguardano la responsabilità penale per omicidio colposo e disastro colposo. Questi reati si riferiscono alla mancata adozione di misure adeguate a prevenire danni o a ridurne gli effetti, in particolare durante eventi meteorologici estremi.

La procura sostiene che amministratori e tecnici non abbiano garantito un’adeguata gestione del rischio idraulico e della protezione civile, contribuendo così a causare le condizioni che hanno portato all’alluvione. Non è un caso che siano coinvolti anche i responsabili della manutenzione e della gestione delle infrastrutture che avrebbero dovuto contenere l’esondazione dei torrenti.

Il disastro colposo, nel caso di Luca Della Longa, interessa soprattutto la mancata manutenzione o controlli sulle strutture viarie e idrauliche legate ad Autostrade per l’Italia. Per tutti gli imputati la procura ha formulato richieste precise, a seconda dei ruoli ricoperti e delle responsabilità tecniche.

I fatti di novembre 2023: due morti e danni per milioni nel pratese

L’alluvione che ha colpito il territorio pratese nel novembre del 2023 si è rivelata una catastrofe reale, con forti piogge concentrate e esondazioni improvvise di torrenti come il Bardena e il Bagnolo. Le due vittime sono Antonio Tumulo, travolto dal torrente Bardena mentre guidava, e Alfio Ciolini, annegato nella sua abitazione a Montemurlo in seguito all’esondazione del torrente Bagnolo.

Le immagini e le testimonianze di quei giorni raccontavano scene di devastazione: famiglie sfollate, strade bloccate, auto sommerse dall’acqua. Due persone sono state estratte in extremis da veicoli rimasti intrappolati nel fiume Bisenzio, sfuggendo a un destino simile. I danni si stimano in milioni di euro, considerando strutture pubbliche, abitazioni private e infrastrutture.

Posizioni archiviate e attesa per l’udienza preliminare di novembre

Mentre per 11 imputati si è chiesta la celebrazione del processo, la procura di Prato ha presentato istanza di archiviazione per quattro persone tra cui Alessandra Casali del Comune di Montemurlo, Giuseppe D’Elia di Società Autostrade, Iacopo Manetti e Nicola Giusti del Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno.

La decisione finale sul rinvio a giudizio e la presenza in aula dei coinvolti arriverà dal gup Marco Malerba il 19 novembre prossimo, quando si svolgerà l’udienza preliminare. Il procedimento segna una tappa importante nella verifica delle responsabilità sulla gestione e prevenzione dell’alluvione che nel 2023 ha sconvolto il pratese.

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