In una tranquilla mattina di febbraio a Giugliano, un incendio ha acceso i riflettori su un problema più ampio che da anni grava sugli esercenti. Le fiamme sono divampate davanti a una paninoteca, e nonostante l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine abbia impedito danni maggiori, l’episodio solleva preoccupazioni legate al racket delle estorsioni nella zona.
Intervento dei carabinieri per domare il fuoco alla paninoteca di via lago patria
Alle 4.20 del mattino i carabinieri della sezione radiomobile di Giugliano hanno ricevuto la segnalazione di fiamme all’esterno di una paninoteca situata in via Lago Patria 152. Giunti rapidamente sul posto, hanno individuato delle poltroncine collocate all’ingresso del locale in fiamme. Il rogo ha sprigionato fumo denso, minacciando di estendersi ad altre parti del locale o alle immediate vicinanze.
I militari sono riusciti a intervenire immediatamente, spegnendo il fuoco prima che potesse diffondersi. Grazie a questo pronto intervento, non si sono registrati feriti tra dipendenti o passanti. L’azione tempestiva ha limitato il danno materiale: le apparecchiature della paninoteca sono rimaste intatte, e la struttura non ha subito danni significativi.
L’intervento delle autorità ha impedito che il principio di incendio si trasformasse in un incendio più vasto, che avrebbe potuto coinvolgere l’intero negozio o altri esercizi vicini. La situazione è stata riportata rapidamente sotto controllo, garantendo la sicurezza pubblica nel quartiere a quell’ora solitamente tranquilla.
Le indagini escludono cause certe ma tengono aperta la pista dolosa legata alle estorsioni
Gli investigatori stanno approfondendo le cause che hanno scatenato l’incendio. Le prime analisi tecniche sulle poltroncine e sugli impianti elettrici dell’area circostante sono in corso per capire se il rogo sia partito da un malfunzionamento, come un corto circuito, o da un atto intenzionale. La valutazione delle prove raccolte sarà fondamentale per chiarire la dinamica dell’incendio.
L’ora notturna e la scelta del luogo non passano inosservate: la paninoteca è un esercizio ben noto nel quartiere, e da anni la zona è teatro di episodi legati alla criminalità organizzata. Per questo, non si può escludere che il principio di incendio rappresenti un messaggio intimidatorio, magari connesso a richieste estorsive che continuano a gravare sugli imprenditori locali.
La modalità dell’evento – un piccolo rogo mirato a poltroncine all’ingresso, in un orario in cui il locale è chiuso – è coerente con altre azioni di minaccia usate contro i commercianti. Questo lascia aperta la pista del racket e suggerisce che il gesto possa servire a mettere sotto pressione il titolare del negozio o altri imprenditori della zona.
Testimonianze e immagini raccolte per ricostruire la dinamica dell’incendio e individuare i responsabili
Le forze dell’ordine stanno raccogliendo le testimonianze dei residenti e dei lavoratori della zona per ottenere segnalazioni utili alla ricostruzione dell’accaduto. Le persone presenti nelle vicinanze della paninoteca durante le ore precedenti o successive all’incendio possono fornire dettagli su movimenti sospetti o presenze considerate anomale.
Inoltre si stanno acquisendo le registrazioni delle telecamere di videosorveglianza installate lungo via Lago Patria e nelle aree attigue. Questi filmati potrebbero immortalare persone che si avvicinano al locale o compiono azioni sospette, offrendo elementi concreti su cui basare le indagini.
L’episodio si inserisce in un contesto già delicato per gli imprenditori di Giugliano, che devono spesso affrontare pressioni e minacce legate al racket. Per questo le autorità mantengono alta l’attenzione, coordinando operazioni investigative volte a individuare i responsabili degli atti intimidatori e a garantire la sicurezza dell’area.