Il franchise di Predator ritorna con un film d’animazione che amplia la sua storia e prepara i fan all’uscita del nuovo capitolo live action previsto per novembre 2025. La pellicola, diretta da Dan Trachtenberg, già regista di Prey , intreccia tre storie ambientate in periodi storici diversi, accomunate dall’incontro con la famigerata razza aliena degli Yautja. Il film è disponibile su Disney+ dal 6 giugno e rappresenta un ponte tra la mitologia classica e le nuove evoluzioni della saga.
Un viaggio tra nord europa, giappone feudale e seconda guerra mondiale
Il film si apre con una vicenda ambientata nell’anno 841 d.C. tra le terre del nord europa, dove Ursa, una guerriera vichinga, viaggia con suo figlio Anders verso la resa dei conti che riguarda la morte del marito. L’arrivo improvviso di un Predator scombussola i piani, scatenando una battaglia letale. Questo segmento offre uno spaccato di vita e conflitti tra clan nel contesto storico dei vichinghi, a cui si aggiunge il fattore sovrannaturale rappresentato dalla creatura aliena. L’ambientazione fredda e selvaggia esalta il senso di isolamento e pericolo.
Lotta e tradimento nel giappone feudale
Segue la storia di Kenji, ambientata nel Giappone feudale. Due fratelli si contendono il potere dopo la morte del padre samurai. Kenji, messo nei panni dello shinobi, si infiltra nella reggia del fratello per una spietata lotta di successione. Anche qui compare il Predator, che destabilizza ulteriormente la situazione con la sua presenza letale. Questa vicenda mette in luce dinamiche di potere, tradimento e onore all’interno di una cultura precisa e stratificata.
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La battaglia aerea nella seconda guerra mondiale
L’ultimo racconto è ambientato durante la seconda guerra mondiale a bordo di una portaerei nel Pacifico. Il giovane pilota e meccanico Torres si trova coinvolto quando la squadra viene attaccata da uno Yautja che guida una navicella tecnologicamente avanzata. Lo scontro fra umani e alieni assume toni più moderni, con armi da fuoco e battaglie aeree che si intrecciano alla classica caccia.
Personaggi e scontri sotto il segno della sopravvivenza
Questi tre personaggi così differenti si ritrovano nel corso del film per affrontare insieme l’assalto dei Predator. Dopo una prima parte separata, le storie convergono in un climax fatto di scontri violenti e imponenti, dove le dimensioni e le forze in gioco si amplificano. L’intero film si aggira intorno a un’ora e venti minuti, durante la quale si susseguono sequenze di azione intensa e scene di combattimento senza tregua.
Gli scontri dimostrano la brutalità degli Yautja, i quali non mostrano alcuna pietà per le loro prede. Chi si trova sul loro cammino rischia la vita, affrontando sia le abilità belliche degli alieni che la loro tecnologia superiore. Situazioni diverse, come la lotta corpo a corpo, il confronto con armi bianche o combattimenti nei cieli, assicurano varietà durante tutta la visione. Le ambientazioni, dal nord gelido alla solitaria reggia giapponese fino alle navi militari, aggiungono differenze visive e tematiche.
Il codice d’onore del predator
La narrazione attesta la figura iconica del Predator come un cacciatore implacabile e legato a un proprio codice d’onore, che richiede di uccidere avversari degni e di conservare i trofei. La trama punta a valorizzare l’immaginario della saga originale iniziata nel 1987.
Animazione e innovazione visiva nel franchise
La scelta di affidare il progetto a un film d’animazione ha permesso di superare alcuni limiti del live action, offrendo scene spettacolari e moltiplicando le possibilità di racconto. Lo stile visivo richiama produzioni come Arcane, segnalando una qualità che ha già incontrato il favore di pubblico e critica. Alcuni artisti coinvolti provengono proprio da quelle esperienze, garantendo un livello tecnico elevato e un design moderno.
Le sequenze animate mostrano una cura nella rappresentazione dei dettagli, dalle armi dei Predator ai costumi storici, senza rinunciare a un’estetica accattivante adatta alle diverse epoche descritte. La combinazione tra mitologia degli Yautja e nuovi elementi visivi conferisce freschezza al franchise.
Un laboratorio narrativo per il futuro
Attraverso questa forma narrativa, il film apre la porta a ulteriori esperimenti e contaminazioni future. La serie si mantiene legata alle sue radici ma amplia gli orizzonti, preparando il terreno per i prossimi capitoli.
Dan trachtenberg e il futuro della saga predator
Dan Trachtenberg conferma il suo ruolo centrale come regista di questa fase della saga, dopo la sua interpretazione con Prey. La sua visione appare orientata a radicare le storie in contesti storici e culturali diversi, senza abbandonare l’impatto visivo e il ritmo serrato tipici della serie.
Il film di animazione rappresenta anche una sorta di laboratorio narrativo, utile per testare idee e aprire nuovi sentieri. La chiusura con un collegamento diretto al precedente film prepara all’uscita di Predator: Badlands, atteso nei cinema a novembre 2025. Questa continuità rafforza il senso di coerenza interna e di un racconto in divenire.
Il pubblico potrà apprezzare sia le lotte tra culture e guerrieri, sia il confronto con un nemico alieno che da decenni affascina gli spettatori, mantenendo saldo il suo posto nell’immaginario collettivo.