Dopo essere passato per festival come il Sundance del 2022, Sitges e la Festa del Cinema di Roma, il film Piggy di Carlota Pereda torna alla ribalta grazie alla sua programmazione in tv su Rai 4. Questo titolo, già noto in Spagna come Cerdita, ha ottenuto un buon riscontro di pubblico e critica, con sei candidature ai premi Goya, gli Oscar spagnoli. La pellicola affronta temi incisivi come il bullismo e le dinamiche di potere tra adolescenti, avvolti in una trama cupa e violenta che trascende il semplice genere horror.
Piggy al festival sundance 2022 e il suo percorso internazionale
Piggy ha debuttato formalmente al Sundance Film Festival di gennaio 2022, evento noto per ospitare nuove opere di cinema indipendente e di qualità. La partecipazione a Sundance ha dato al film un palcoscenico importante, soprattutto per un’opera spagnola con atmosfere così forti e disturbanti. La pellicola ha poi girato altri festival di settore, come quello di Sitges, un punto di riferimento per il cinema fantastico e horror, e la Festa del Cinema di Roma, dove è stata apprezzata soprattutto per la capacità di raccontare temi sociali in modo crudo e diretto. Questi passaggi hanno contribuito a consolidare la sua reputazione nel circuito internazionale.
L’uscita in sala e la distribuzione italiana
L’uscita in sala in Italia è stata gestita da I Wonder Pictures, realtà che si occupa di distribuire film fuori dal circuito commerciale principale, puntando su titoli che combinano qualità narrativa e contenuti forti. A distanza di tempo dall’uscita nelle sale, il film arriva in tv come appuntamento imperdibile per gli appassionati di cinema di genere e per chi cerca trame adulte dietro un’apparente struttura da thriller psicologico.
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Una storia che va oltre l’horror: trama e carattere del film
Piggy racconta la storia di Sara, un’adolescente che vive in provincia e subisce quotidianamente bullismo da parte dei compagni di scuola. La ragazza si trova ai margini, sia tra i coetanei che all’interno della sua stessa famiglia, dove fatica a trovare sostegno. La vita di Sara è già difficile, ma cambia radicalmente dopo una nuova ondata di aggressioni che la spingono a una rivincita dai risvolti inquietanti.
Nel film, la tensione narrativa si sviluppa mettendo in luce il passaggio tra il ruolo di vittima e quello di carnefice. Sara, infatti, si ritrova in una situazione che le permette di agire contro chi la tormenta, rivelando quanto il confine tra i due estremi possa essere sottile e pericoloso. La pellicola sottolinea ambienti e relazioni comuni a molte realtà giovanili, ma lo fa attraverso una lente che amplifica la violenza e la paura, creando un contesto claustrofobico.
Il genere slasher psicologico e le influenze cinematografiche
Questo mix di elementi ha portato a definire Piggy come un “slasher psicologico”: un genere che unisce la brutalità tipica degli horror slasher con un approfondimento psicologico sui personaggi. Le influenze ricordano ad alcuni titoli come Carrie, soprattutto per la figura della protagonista, e Non aprite quella porta per la crudezza delle scene più intense, ma la trama di Pereda spicca per la sua originalità e concretezza.
Il ruolo di laura galán e l’impatto sul pubblico
La protagonista Laura Galán ha ricevuto molte lodi per la sua interpretazione, che è il cuore emotivo del film. Galán riesce a trasmettere con chiarezza la sofferenza di Sara, la fragile esistenza di una ragazza invisibile agli occhi degli altri, e al tempo stesso la trasformazione drammatica che la porta a gesti estremi. La capacità attoriale ha contribuito alla visibilità del titolo e all’interesse dei critici, che hanno premiato questo tipo di conduzione nell’ambito dei Goya.
Il film esce dal cliché dell’horror fine a se stesso, grazie soprattutto alla profondità di un personaggio che incuriosisce e mette a disagio. La forza comunicativa di Galán rende più vivido il senso di claustrofobia emotiva e sociale che il film vuole evocare. Una pellicola che ha diviso il pubblico per le sue sequenze violente e per la scelta di mostrare un lato oscuro della realtà giovanile con dettagli crudi e diretti.
Anche per questo la messa in onda in prima serata su Rai 4 rappresenta un’occasione per scoprire o riscoprire un titolo che ha lasciato il segno, soprattutto per chi preferisce storie di genere con un taglio autentico e meno convenzionale. Il film si pone come una riflessione sul dolore e la rabbia adolescenziale, in un racconto che non si accontenta di spaventare ma cerca di far capire qualcosa in più.
Programmazione e dettagli del film in tv
Piggy è programmato su Rai 4 alle 21:20, un orario che spesso ospita pellicole dalle tematiche più mature. Questa programmazione arriva in un momento di alta attenzione sul cinema europeo contemporaneo, e rappresenta pure un’opportunità per avvicinare il pubblico italiano a una produzione indipendente straniera che usa il genere per indagare problemi sociali comuni.
Il film si presenta come una scelta alternativa per chi, quella sera, potrebbe scegliere di seguire la partita dell’Italia contro la Moldavia. A differenza dell’evento sportivo, Piggy si propone di lasciare un’emozione diversa, qualcosa che resta più a lungo per il modo in cui racconta la solitudine e la crudeltà adolescenziale. Chi deciderà di vedere questa pellicola potrà accedere a una narrazione che raramente si vede in prima serata, un thriller intenso che mostra un lato poco trattato della gioventù.
Carlotta pereda e la sua regia
L’interesse attorno a Piggy non è solo legato alle sue scene di tensione, ma anche all’originalità dello sguardo della regista Carlota Pereda, che con questo film ha creato una storia di forti contrasti emotivi, tra vulnerabilità e vendetta. Il passaggio dal festival alla sala e ora alla tv completa un percorso che apre la strada a un dialogo più ampio con il pubblico italiano.
Le immagini della protagonista, il trailer e le interviste a Carlota Pereda rimangono disponibili per chi vuole approfondire il contesto di Piggy e capire meglio le scelte creative dietro questo film. Un titolo da riscoprire, che colpisce per la sua capacità narrativa e la sua rappresentazione cruda del bullismo e della paura.