Molti si sono chiesti perché azione abbia deciso di non aderire alla manifestazione organizzata da pd, m5s e avs prevista per sabato a sostegno di gaza. Carlo Calenda, leader di azione, ha spiegato i motivi dietro questa decisione ribadendo la necessità di una posizione chiara e netta sulla questione israelo-palestinese. Nonostante la gravità della situazione, azione ha scelto una strada diversa, legata anche alle modalità con cui si vuole affrontare il conflitto e ai messaggi presenti nelle piazze.
La posizione di azione sulla situazione in gaza e il dialogo con elly schlein
Carlo Calenda ha raccontato di aver contattato elly schlein non appena è stata annunciata la manifestazione condividendo con lei la preoccupazione per l’escalation nella striscia di gaza. Azione riconosce da tempo che la situazione è diventata insostenibile e sostiene l’urgenza di interventi concreti per fermare il premier israeliano netanyahu. Secondo Calenda, il riconoscimento dello stato palestinese rappresenta un passaggio fondamentale, visto che netanyahu non sembra disposto a riconoscere una soluzione basata sul principio dei due stati. Ma, la riflessione di azione non si ferma alla condanna delle azioni israeliane: serve anche considerare le scelte e le violenze compiute dai gruppi armati palestinesi.
La richiesta di un messaggio chiaro contro la distruzione dello stato di israele
La vera divergenza è nata intorno alla presenza in piazza di slogan contro israele. Calenda ha sottolineato che in molte manifestazioni pro-palestinesi si sono ascoltati cori che invocano la cancellazione dello stato di israele e grida in arabo come “morte agli ebrei”. Per questo azione ha chiesto a elly schlein di inserire nella piattaforma un paragrafo esplicito che escluda dalla manifestazione chi invoca la distruzione dello stato di israele. Il capo di azione ha segnalato un senso di allarme per la deriva che alcuni messaggi stanno prendendo nel dibattito pubblico. Schlein si era mostrata favorevole ad includere questo punto, ma avs e m5s hanno opposto un rifiuto deciso.
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La critica di calenda alla strumentalizzazione politica del conflitto
Secondo Calenda alla base dell’opposizione di m5s e avs c’è la volontà di consolidare consenso politico sfruttando il dramma di gaza. Per azione, questo approccio rischia di alimentare tensioni e divisioni senza offrire soluzioni. Calenda ha annunciato che azione organizzerà una propria iniziativa venerdì a milano proprio per esprimere una posizione più chiara. La battaglia di azione punta a evitare che piazze e manifestazioni diventino luoghi in cui si tende a giustificare in maniera unilaterale la distruzione dello stato di israele o si ignorino i crimini di guerra di entrambe le parti. Il confronto, dice Calenda, deve tenere conto della complessità della situazione senza sfruttarla a fini elettorali.
Le implicazioni dello scontro politico sul conflitto israelo-palestinese in italia
Il caso della manifestazione di sabato mostra come il conflitto israelo-palestinese resti un tema particolarmente delicato anche nell’agenda politica italiana. Le divisioni tra partiti si riflettono su come si deve comunicare e agire pubblicamente su temi di pace e diritti. La posizione di azione è un segnale della difficoltà a trovare un consenso condiviso su una questione in cui la storia, le vittime, le responsabilità e le speranze si mescolano con le strategie politiche di diversi schieramenti. L’organizzazione di iniziative separate evidenzia un clima di scontro interno accentuato da agitazioni sociali e scelte comunicative molto forti nelle piazze. Il dibattito resta vivo anche fuori dai margini istituzionali, con conseguenze sui rapporti tra gruppi politici e l’opinione pubblica.