Papa leone xiv denuncia la fame come arma di guerra e la corruzione che alimenta la crisi alimentare globale

Papa leone xiv denuncia la fame come arma di guerra e la corruzione che alimenta la crisi alimentare globale

Papa Leone XIV denuncia l’uso della fame come arma di guerra, evidenziando il ruolo della corruzione politica e la necessità di cooperazione internazionale per garantire sicurezza alimentare e pace globale.
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Papa Leone XIV, durante la 44ª conferenza FAO, denuncia l’uso della fame come arma di guerra e la corruzione politica che ostacola la lotta alla povertà, esortando i leader mondiali a collaborare per garantire sicurezza alimentare, pace e solidarietà globale. - Gaeta.it

La fame continua a colpire milioni di persone nel mondo, nonostante le risorse tecnologiche e finanziarie disponibili. Durante la 44.ma sessione della conferenza della Fao, il papa leone xiv ha lanciato un appello forte, denunciando l’uso della fame come strumento di guerra e sottolineando come la corruzione politica ostacoli gli sforzi per sconfiggerla. Il suo messaggio si rivolge ai leader internazionali impegnati nella lotta contro la povertà e l’insicurezza alimentare, richiamando a una maggiore responsabilità e ad azioni concrete.

La fame usata come arma nei conflitti attuali

Papa leone xiv ha evidenziato come, in molte aree di conflitto, la fame non sia solo una conseguenza delle crisi, ma uno strumento deliberato per controllare popolazioni vulnerabili. Gruppi armati assaltano terre coltivabili, rubano bestiame e bloccano gli aiuti alimentari per dominare comunità indifese. Queste tattiche impediscono agli agricoltori di vendere i loro prodotti, mentre i prezzi del cibo aumentano drasticamente. La situazione provoca un aumento dei decessi legati alla malnutrizione, soprattutto tra bambini e donne in gravidanza.

Forme di guerra contro la sopravvivenza dei civili

Il papa ha sottolineato che molti conflitti moderni non si combattono più in modo convenzionale, ma attraverso forme di guerra che colpiscono direttamente la sopravvivenza dei civili. La fame diventa così un’arma “economica”, meno costosa rispetto a operazioni militari tradizionali. Di conseguenza, si assiste a un’escalation tragica: mentre le popolazioni soffrono la povertà, i leader politici spesso prosperano fra corruzione e impunità, aggravando ulteriormente il dramma umano.

Risorse di denaro e tecnologia distolte dagli obiettivi umanitari

Nel contesto della polarizzazione geopolitica attuale, il messaggio del pontefice ha posto l’accento su come risorse finanziarie e innovazioni tecnologiche vengano sottratte ai programmi di lotta alla povertà per alimentare il commercio di armi. Questa dinamica alimenta ideologie divisive e raffredda le relazioni tra i popoli, minando i principi di fraternità e solidarietà.

Leone xiv ha invitato a trasformare questa realtà, puntando su un impegno concreto per la pace e il benessere comune. Ha esortato i leader mondiali a superare le divergenze, lavorando per un clima di fiducia e collaborazione. Il papa ha richiamato anche il precedente appello di papa francesco, che aveva evidenziato la necessità di abbandonare retoriche vuote per adottare scelte politiche determinate, finalizzate a soddisfare i bisogni primari delle popolazioni.

La chiesa e la sfida di sconfiggere la fame nel mondo

Il messaggio pontificio ha dato valore all’azione quotidiana della Fao, riconoscendo che garantire il diritto al cibo resta una delle sfide più urgenti del nostro tempo. Il papa ha fatto riferimento al vangelo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, sottolineando come la chiave per superare la fame sia la condivisione, non l’accumulo di risorse da parte di pochi.

Nonostante alcuni progressi, la sicurezza alimentare globale registra un declino preoccupante. Gli impegni presi per raggiungere “fame zero” entro il 2030 appaiono sempre meno raggiungibili. La chiesa segue con attenzione questo scenario e incoraggia ogni iniziativa concreta volta a porre fine a tale scandalo umano, tenendo conto delle dimensioni spirituali e pratiche della sfida alimentare.

L’impatto dei conflitti politici ed economici sulla crisi alimentare

La recente impennata dei conflitti armati e delle crisi politiche aggrava notevolmente le condizioni di insicurezza alimentare. Molti aiuti umanitari non raggiungono le zone più colpite, compromettendo la produzione agricola locale. Mancano cibo e opportunità di vita dignitosa per milioni di persone.

Il papa ha segnalato come questa situazione costituisca un’eredità di ingiustizia per le future generazioni. Senza pace e stabilità, nessuno sistema alimentare potrà garantire diete sane e accessibili. L’assenza di dialogo tra le parti in conflitto alimenta ancora crescenti difficoltà. Secondo il pontefice, il primo passo consiste nel mettere da parte l’ostilità e dare spazio a un confronto sincero, basato su ascolto e cooperazione.

Ambiente, clima e la necessità di un’azione urgente

Nel suo intervento, il papa ricorda anche il legame tra crisi climatica e sicurezza alimentare. Notando come la perdita di biodiversità e i disastri naturali aggravino le disuguaglianze sociali, ha chiesto un impegno deciso per tutelare gli ecosistemi e le comunità più fragili, comprese le popolazioni indigene.

Senza una risposta coordinata che affronti contemporaneamente ambiente e persone, sarà impossibile garantire sistemi capaci di nutrire una popolazione mondiale in crescita. L’attenzione va rivolta non solo alla quantità di cibo prodotto, ma alla sostenibilità dei sistemi alimentari e alla disponibilità di diete sane per chiunque.

Il ruolo della santa sede e l’impegno per la solidarietà internazionale

Papa leone xiv ha concluso ribadendo l’impegno della santa sede a promuovere la pace e la cooperazione internazionale. Ha espresso vicinanza verso chi vive nella fame e nella precarietà, soprattutto in aree dimenticate dalla comunità globale. Il pontefice si è dichiarato portavoce di chi soffre e auspica che il lavoro della Fao contribuisca a generare risultati concreti per gli svantaggiati e per tutta l’umanità.

Il messaggio fa appello a una solidarietà che vada al di là dei confini politici e geografici, suggerendo una nuova sensibilità collettiva per affrontare la tragedia della fame come questione urgente e prioritaria nel mondo contemporaneo.

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