Nel cuore di Bologna, Palazzo Bentivoglio riapre il suo giardino al pubblico per una serie di proiezioni serali dedicate all’arte contemporanea. Anche quest’anno, dopo le edizioni precedenti che hanno visto protagonisti artisti come John Giorno, Ugo Rondinone e Riccardo Benassi, la corte centrale di via del borgo di San Pietro accoglie un nuovo progetto che unisce cinema, natura e storia. Dal’11 al 21 giugno, per otto serate, gli spettatori potranno assistere alla proiezione di Icarus , un film di Giorgio Andreotta Calò realizzato in un ambiente insolito e suggestivo che si integra con l’allestimento artistico presente nel giardino.
La proiezione di icarus e la storia dietro il film
Il cortometraggio Icarus è stato girato nel dicembre 2020 dentro un padiglione per farfalle ormai dismesso nel parco zoologico di Emmen, nei Paesi Bassi. Questo luogo doveva essere demolito poco dopo le riprese, e l’artista ha trasformato lo spazio abbandonato in un set che mescola realtà e finzione. Nel film si documenta la vita di una colonia di falene ripristinata proprio da Andreotta Calò all’interno del padiglione ormai vuoto, intrecciando immagini di natura e figure umane. Al centro della narrazione compaiono due personaggi: Enzo Moretto, esperto entomologo, e Bart Coppens, un giovane autodidatta appassionato di lepidotteri.
Mito e simbolismo nel film
La relazione tra i due richiama quella di maestro e apprendista, mentre la presenza delle falene crea un richiamo simbolico al mito classico di Dedalo e suo figlio Icaro. Le falene vengono attratte dalla luce elettrica nelle ore di buio, un elemento evocativo della storia che parla di tentativi, cadute e aspirazioni. L’approccio visivo e narrativo di Andreotta Calò spinge lo spettatore a osservare il ciclo naturale degli insetti e al tempo stesso a riflettere su una leggenda antica attraverso un linguaggio contemporaneo.
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L’installazione nel giardino e la voliera con i bozzoli di falene
A Palazzo Bentivoglio la proiezione si svolge in una porzione del giardino che è stata acquisita recentemente ma non ancora restaurata completamente. Qui una struttura inutilizzata e destinata alla rimozione è stata riconvertita in una grande voliera. All’interno, sono stati posti numerosi bozzoli di falene, che nei giorni della rassegna completeranno il loro processo di metamorfosi. Questo elemento trasforma lo spazio in un ambiente vivo, dove arte e natura si fondono in modo tangibile.
Il lavoro si riflette nel luogo stesso, richiamando la genesi del film e il suo ambientarsi in un padiglione abbandonato destinato a sparire. I visitatori che si avventureranno nel giardino potranno così seguire il lento cambiamento delle falene, mentre guardano le immagini proiettate. Il giardino sarà aperto al pubblico nelle sere da mercoledì a sabato, dalle 20 alle 23, offrendo un’esperienza immersiva e diversa dal consueto.
L’opera di ericailcane sul muro di recinzione
Chi passa davanti al muro di recinzione del giardino ha già potuto notare un lavoro di Ericailcane, artista conosciuto per i suoi interventi a parete che rimandano a temi sociali e naturalistici. Si tratta de Il coniglio di via del borgo, un’opera installata da tempo e composta da cinque pannelli verticali, che si eleva per oltre otto metri di altezza. Il lavoro è il risultato di un dialogo durato anni tra l’artista e i gestori di Palazzo Bentivoglio.
Il coniglio rappresenta un elemento visivo forte, che colpisce chi si avvicina e anticipa i contenuti della rassegna artistica ospitata nel giardino. È in corso la preparazione di una pubblicazione che ne racconterà la genesi e le motivazioni. La presenza di opere come questa arricchisce l’offerta culturale di Palazzo Bentivoglio e rende l’appuntamento estivo un’occasione per scoprire nuove forme espressive nel cuore di Bologna.