Dramma nella pineta di Castel Fusano: un uomo di 53 anni, guardia giurata, è stato trovato senza vita nella sua auto. A lanciare l’allarme alcuni runner. Indagini in corso, si ipotizza il suicidio.
Una scena agghiacciante ha scosso la tranquilla mattina di ieri, lunedì 27 maggio, nella pineta di Castel Fusano, a Ostia. Erano circa le 10 quando alcuni runner, impegnati nel loro solito giro di jogging lungo via Antica Severiana, nei pressi del Castello Chigi, si sono imbattuti in una vettura ferma, una Ford Focus. All’interno, immobile, il corpo di un uomo.
L’allarme è scattato immediatamente e sul posto sono intervenute le forze dell’ordine e la Scientifica, che hanno delimitato l’area per i rilievi. Secondo le prime informazioni, si tratterebbe di un suicidio: l’uomo, una guardia giurata di 53 anni, si sarebbe tolto la vita con un’arma da fuoco, regolarmente detenuta, sparandosi alla tempia.
Indagini in corso, ma l’ipotesi principale è il suicidio
L’identità dell’uomo non è stata ancora diffusa ufficialmente, ma sarebbe un residente della zona, conosciuto nel quartiere. Al momento, non emergono segni di colluttazione o coinvolgimenti esterni, il che rafforza l’ipotesi che si sia trattato di un gesto estremo e volontario. Gli investigatori stanno procedendo con l’analisi dei tabulati telefonici, degli eventuali messaggi lasciati e con l’ascolto di parenti e colleghi.
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Un caso che si aggiunge purtroppo a una lunga lista di episodi simili, che vedono sempre più spesso coinvolte persone vicine al mondo della sicurezza, categorie professionali messe a dura prova da ritmi lavorativi pesanti, stress e solitudine.
Il precedente: il caso di Massimo Raffi
La vicenda ricorda da vicino un altro caso drammatico avvenuto pochi mesi fa: quello di Massimo Raffi, guardia giurata di 42 anni, scomparso il 1 gennaio 2025 da Montelibretti, alle porte di Roma. Dopo giorni di ricerche e appelli, era stato trovato morto nella sua Audi A4 nera, in un parcheggio a Castelnuovo di Porto. Anche in quel caso si era parlato di forte disagio personale, vissuto in silenzio.
Queste tragedie sollevano nuovamente l’attenzione su un problema sociale troppo spesso ignorato: la salute mentale e la necessità di ascolto e prevenzione, specialmente in ambiti professionali ad alto tasso di pressione psicologica.