Ortolani Cofri si unisce ad Agrintesa: fusione per rafforzare il comparto ortofrutticolo in Romagna

Ortolani Cofri si unisce ad Agrintesa: fusione per rafforzare il comparto ortofrutticolo in Romagna

La cooperativa Ortolani Cofri di Imola si fonde con Agrintesa dal 2025 per affrontare le sfide climatiche e di mercato, garantendo continuità occupazionale e valorizzando le produzioni locali nel settore ortofrutticolo.
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La storica cooperativa Ortolani Cofri di Imola si integra con Agrintesa dal giugno 2025, unendo risorse e competenze per affrontare le sfide del settore agricolo e garantire continuità produttiva e occupazionale. - Gaeta.it

La cooperativa Ortolani Cofri, attiva da oltre un secolo nella provincia di Imola e già socia di Apo Conerpo e Conserve Italia, entra ufficialmente a far parte di Agrintesa dal primo giugno 2025. Questa operazione, approvata dalle assemblee straordinarie dei soci e dei delegati, segna la conclusione del processo di fusione per incorporazione tra le due realtà, con importanti ripercussioni per i produttori e i dipendenti coinvolti.

Ortolani cofri, una realtà storica che si integra con agrintesa

Fondata nel 1893, Ortolani Cofri rappresenta una delle cooperative agricole più radicate nel territorio imolese. La sua base sociale comprende oltre cento produttori romagnoli, che insieme coprono più di 300 ettari di frutteti. Con l’inserimento in Agrintesa, questi produttori andranno a far parte di una cooperativa di dimensioni nazionali che conta un ruolo di primo piano nei comparti ortofrutticolo e vitivinicolo. Questa fusione consente di mettere insieme risorse, strutture e know how, con l’obiettivo di affrontare meglio le sfide che il settore agricolo presenta, soprattutto in una fase segnata da crescenti difficoltà.

Gestione operativa post fusione

L’operazione prevede che anche i dipendenti di Ortolani Cofri passeranno sotto l’ombrello di Agrintesa, mantenendo così la propria occupazione e continuando a lavorare per la nuova compagine societaria. Lo stabilimento di Imola verrà mantenuto come punto di conferimento e stoccaggio, mentre che le lavorazioni saranno concentrate nei centri specializzati di Agrintesa, con una gestione che si adatta alle diverse tipologie di prodotto conferito dai soci.

Motivazioni e scenari del processo di fusione

La scelta di integrarsi con Agrintesa nasce da una necessità pratica, legata alle difficoltà crescenti affrontate dal settore agricolo in Romagna. Gabriele Cristofori, presidente di Ortolani Cofri, ha spiegato che la decisione è stata determinata dagli effetti negativi provocati da eventi climatici estremi e dalla presenza di nuovi parassiti, impedendo così una gestione economicamente sostenibile e ordinaria delle produzioni. La cooperativa ha, quindi, ritenuto opportuno ripensare la propria strategia, puntando a collaborazioni che offrissero maggiore solidità e strumenti più adeguati per il mercato odierno.

Agrintesa, grazie alla sua dimensione più ampia e a una storia trentennale di attività, ha offerto una prospettiva capace di garantire continuità e sviluppo. Questo passaggio si configura come una risposta concreta alle esigenze di una base sociale composta da produttori dislocati in un contesto produttivo sempre più complesso, dove la capacità di adattamento e la forza cooperativa sono elementi indispensabili per la sopravvivenza. La condivisione di radici comuni all’interno di Apo Conerpo ha favorito un dialogo rapido e proficuo, che ha portato a una decisione unanime da parte dei soci.

Impatto sull’organizzazione e sulla gestione operativa

Cristian Moretti, direttore generale di Agrintesa, ha illustrato il percorso che ha portato all’effettivo inserimento di Ortolani Cofri all’interno della nuova struttura. I dipendenti che hanno deciso di rimanere in cooperativa hanno visto il loro posto di lavoro conservato, con la piena integrazione nelle attività di Agrintesa. La metodologia produttiva ha subito alcune modifiche organizzative, con la centralizzazione delle fasi di lavorazione in impianti specializzati che consentono una gestione più efficiente e mirata dei prodotti.

Lo stabilimento imolese svolge un ruolo chiave, rappresentando il punto di raccolta e deposito per la merce conferita dai soci originari di Ortolani Cofri. Da lì, i prodotti vengono poi trasferiti nei centri Agrintesa adatti alle varie tipologie di frutta e verdura, garantendo qualità e rispetto delle caratteristiche produttive. Questa organizzazione mira a valorizzare le produzioni locali, mettendole in rete con un sistema più ampio e capace di rispondere alle esigenze di un mercato nazionale e internazionale.

Ortolani cofri e agrintesa: una vicenda che riflette le trasformazioni del comparto agricolo italiano

L’ingresso di Ortolani Cofri in Agrintesa rappresenta un caso emblematico delle trasformazioni in atto nelle cooperative agricole italiane. Le difficoltà legate ai cambiamenti climatici, ai problemi fitosanitari e alle pressioni economiche stanno spingendo molte realtà a rivedere i loro assetti, per cercare maggior forza nelle aggregazioni. Nel caso romagnolo, la fusione si presenta come uno strumento concreto per mantenere vive e competitive le produzioni frutticole, preservando gli interessi dei soci e dell’occupazione.

Il processo avviato nel 2025 testimonia come la cooperazione possa adattarsi e rispondere alle nuove condizioni del mercato, senza perdere il legame con il territorio. Agrintesa si conferma così come un punto di riferimento importante per le aziende agricole che puntano a consolidarsi attraverso relazioni di fiducia e condivisione di obiettivi, centrati sulla tenuta e la crescita produttiva in un contesto complesso.

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