Il 19 e 20 marzo scorsi un gruppo di operatori del turismo e del settore agricolo provenienti dal Trentino Alto Adige ha partecipato a un viaggio esperienziale organizzato dall’Associazione Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria. L’obiettivo era conoscere da vicino le eccellenze umbre legate all’olio extra vergine di oliva, attraversando aziende agricole, frantoi e ristoranti che promuovono questo prodotto e l’accoglienza turistica legata al mondo dell’olio. Il percorso ha coinvolto diverse località umbre, offrendo una panoramica approfondita sulle produzioni Dop e le tradizioni legate all’olivicoltura.
Il tour tra i frantoi e i paesaggi di trevi
Il gruppo è partito da Trevi, in provincia di Perugia, dove ha visitato Villa Fabri, una costruzione seicentesca affacciata su un paesaggio che fa parte del programma Giahs della FAO, riconosciuto per l’importanza agricola e ambientale. A partire da qui, gli ospiti hanno attraversato la fascia olivata che unisce Assisi a Spoleto, zone storiche dell’olivicoltura umbra. A Trevi sono stati visitati due frantoi storici. Il primo, Frantoio Gaudenzi, attivo dal 1950 e premiato più volte per la qualità dell’olio prodotto. Qui si è potuto vedere come l’attività sia stata aggiornata con macchinari all’avanguardia, mantenendo però la tradizione. Il secondo frantoio, Frantoio dei Sapori 1962, combina la molitura delle olive con un ristorante che valorizza i prodotti locali abbinandoli agli oli extravergini prodotti in loco.
La visita ha fornito uno spaccato concreto sulla produzione artigianale ma tecnologicamente avanzata che caratterizza l’area trevana. I partecipanti hanno potuto capire come l’olio di questa zona sia frutto di un lavoro di raccolta e molitura che privilegia metodi tradizionali ma supportati dall’innovazione, per mantenere intatti i profumi e i sapori caratteristici.
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L’esperienza a giano dell’Umbria e la degustazione guidata
Il viaggio è continuato verso Giano dell’Umbria, dove ha attirato l’attenzione l’olivo secolare di Macciano, un esemplare monumentale noto per la sua longevità e dimensione. La sua ammirazione testimonia l’importanza storica che l’olivo ha avuto nella cultura e nell’economia locale. Presso l’azienda agricola “Oro di Giano”, gli operatori hanno partecipato a una degustazione di olio extravergine guidata da Emanuela De Stefanis, esperta assaggiatrice. La degustazione si è concentrata sull’olio Dop Colli Martani e sul particolare Monocultivar San Felice, una cultivar che rappresenta il territorio gianese e tutta la Dop Colli Martani.
L’approfondimento ha chiarito come differenti varietà di olive danno origine a oli con caratteristiche uniche, strettamente legate al terroir umbro. Il racconto della esperta ha spiegato il rapporto tra varietà, territorio e tecniche di estrazione, fornendo un quadro completo su ciò che rende pregiati questi oli Dop. Il momento di assaggio ha permesso di apprezzare le sfumature aromatiche tipiche, così come il valore della certificazione che tutela il prodotto e i produttori.
La seconda giornata tra lago trasimeno e filiera a km zero
Il secondo giorno ha visto gli ospiti spostarsi nella zona del lago Trasimeno, raggiungendo Magione, dove si è visitato il Frantoio CM Centumbrie. Questa realtà rappresenta un esempio di filiera a chilometro zero. Il frantoio di ultima generazione si integra con un Evo Bistrot e un molino che ospita anche un bar pasticceria. Inoltre, l’azienda coltiva legumi e grani biologici e alleva animali, valorizzando diversi prodotti locali. Durante la visita, il dottor Roberto Mariotti del CNR – IBBR ha illustrato le varietà di olive autoctone umbre, spiegando le diversità delle cultivar presenti in regione.
L’esperienza sul territorio ha mostrato come l’attenzione alla qualità parta dalla coltivazione fino alla trasformazione e alla proposta gastronomica, coinvolgendo diverse produzioni tipiche. Le aziende multidisciplinari come questa rafforzano l’identità locale e attirano un turismo interessato a conoscere metodi di produzione e caratteristiche organolettiche uniche.
Osservazioni sul contributo scientifico durante la visita
Chiusura al frantoio museo di fattoria luca palombaro
La due giorni si è conclusa al frantoio museo Fattoria Luca Palombaro, situato a Magione nel borgo di Monte del Lago, a picco sul lago Trasimeno. La visita ha colpito gli ospiti grazie agli oli prodotti, ma anche alla collezione di utensili antichi e all’orciaia risalente al 1800, probabilmente unica nel suo genere. Quest’area rappresenta un vero e proprio scrigno di storia legata all’olivicoltura, capace di unire tradizione e memoria materiale.
Il museo racconta la vita attorno all’olivo e le procedure di lavorazione di un tempo, fornendo una dimensione culturale al prodotto. La presenza di reperti originali permette di capire l’evoluzione tecnica dell’estrazione dell’olio e il ruolo centenario dell’olivicoltura nel territorio umbro, tanto da diventare parte integrante dell’identità locale.
Partecipanti e commenti dall’organizzazione
Il gruppo ha visto la partecipazione di importanti figure del territorio e rappresentanti delle aziende visitate, tra cui il sindaco di Trevi Ferdinando Gemma, l’assessore all’agricoltura Cinzia Speroni, gli imprenditori Andrea Gaudenzi, Luca Stella e Claudia Pompili, il sindaco di Giano Manuel Petruccioli, e dirigenti come Sergio Rutili e Daniela Tabarrini. Paolo Morbidoni, presidente della Strada dell’Olio e.v.o. Dop Umbria, ha sottolineato come l’incontro abbia facilitato lo scambio di esperienze tra realtà diverse, unite dalla passione per l’ulivo.
Il successo di iniziative come “Frantoi Aperti in Umbria” e “Anteprima Olio Dop Umbria” dimostra come l’umbro dell’olio di qualità rappresenti un punto di riferimento nel turismo legato al prodotto enogastronomico. L’evento ha segnato un momento di confronto diretto con operatori provenienti da una regione con una propria identità oleicola forte, come il Trentino Alto Adige, aprendo così nuove possibilità di collaborazione e promozione per il futuro.