Nuovo consiglio direttivo dell’associazione italiana fungicoltori tra conferme e nuovi ingressi nel 2025

Nuovo consiglio direttivo dell’associazione italiana fungicoltori tra conferme e nuovi ingressi nel 2025

L’associazione italiana fungicoltori rinnova il consiglio direttivo con nuovi ingressi, affronta sfide normative, lotta al Trichoderma agressivum e la controversia sulla torba a Laives, puntando su sostenibilità e innovazione.
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L’Associazione Italiana Fungicoltori ha rinnovato il proprio consiglio direttivo, affrontando sfide normative, sanitarie e fiscali, con un focus su sostenibilità, tutela delle coltivazioni e innovazione nel settore fungicolo nazionale. - Gaeta.it

L’associazione italiana fungicoltori ha recentemente rinnovato le proprie cariche sociali, un momento che segna una fase di stabilità ma anche di rinnovamento per il settore fungicolo nazionale. La fungicoltura italiana attraversa un periodo di importanti sfide, dalla tutela sanitaria delle coltivazioni alle questioni normative e fiscali, affrontate in un contesto in cui l’ingresso di nuovi rappresentanti promette di portare una ventata di energia e ricambio. Nel corso dell’assemblea sono stati toccati temi che riguardano sia la produzione agricola sia la sostenibilità del comparto, senza trascurare le tutele economiche.

Riconferma di Andrea prando e composizione del nuovo consiglio direttivo

Andrea Prando, presidente uscente dell’AIF, è stato rieletto all’unanimità alla guida dell’associazione, confermando un percorso che punta alla continuità nella gestione. Alla presidenza si affianca un consiglio direttivo che vede la riconferma di importanti rappresentanti del settore come Donato De Biasi di Az. Agricola Donato De Biasi – Funghitalia, Romeo Fuser del Consorzio Funghi Treviso, Maddalena Zortea di Az. Agr. Fungar – O.P.Funghi delle Terre di Romagna, e Nadia Massarenti di O.P. Fungamico, tra gli altri.

Nuovi ingressi nel consiglio direttivo

Accanto a loro, si sono aggiunti nuovi nomi come Paolo Rinaldi , Giorgio Busnardo , Raffaella Lucato , Stefano Pezzali , Flavio Milletti e Fabrizio Porretta . Questi ingressi rappresentano il ricambio necessario per mantenere il legame con le realtà produttive più aggiornate e portare nuove prospettive.

Un ruolo chiave sarà inoltre svolto da Mauro Ceron, eletto per la categoria substrato di coltivazione in rappresentanza di Agrifung. La funzione di revisore dei conti resta affidata a Giorgio Grespan, segno di stabilità anche nella gestione economica dell’ente. Questa struttura rafforza l’impegno dell’AIF a mantenere un dialogo saldo tra esperienza e innovazione nel campo fungicolo.

Aggiornamenti normativi e focus sulle proprietà nutraceutiche dei funghi

Durante l’assemblea AIF, oltre alla riorganizzazione interna, si è approfondito l’approccio normativo e gli sviluppi futuri della fungicoltura in Italia. Aniello Crescenzi, docente all’Università degli Studi della Basilicata, ha illustrato le proprietà nutraceutiche dei funghi coltivati. Il suo intervento ha aiutato a mettere in luce le qualità salutistiche dei funghi, che stanno conquistando un posto importante sia nella dieta quotidiana sia come potenziali alleati nella prevenzione di alcune malattie.

La discussione ha messo in rilievo come i funghi, oltre a essere alimenti apprezzati per gusto e versatilità, stiano acquisendo valore per le componenti bioattive che contengono. Si tratta di occupare una posizione che va oltre la semplice coltivazione, mettendo in campo ricerca e innovazione per valorizzare il prodotto a livello nazionale e internazionale.

L’assemblea ha ospitato anche l’assessore regionale al bilancio e agricoltura del Lazio, Giancarlo Righini, interessato ai problemi del settore e al potenziale sviluppo agricolo regionale. Le sue domande e osservazioni hanno sottolineato l’importanza di mantenere un dialogo costante tra politici e produttori, fondamentale in un periodo di cambiamenti normativi e ambientali.

Lotta al trichoderma agressivum e tutela della produzione di champignon

Un problema cruciale discusso durante l’incontro è stata la diffusione del Trichoderma agressivum, un fungo patogeno che attacca le coltivazioni di champignon compromettendo la resa e la qualità del prodotto finale. Questo fenomeno ha allarmato molti coltivatori che da tempo cercavano strumenti per fronteggiare la minaccia.

Il Ministero dell’Agricoltura è intervenuto inserendo il Trichoderma nell’elenco delle fitopatie ammesse alle assicurazioni agricole. Finalmente, gli agricoltori possono avvalersi di un sostegno economico per proteggere le loro coltivazioni da questo patogeno, limitando le perdite e stabilizzando almeno in parte il reddito.

Questa novità va letta come un primo passo verso l’adozione di misure di prevenzione e di tutela più efficaci, capaci di mitigare rischi fitosanitari che finora hanno rappresentato un serio problema nel comparto fungicolo italiano. Il tema resta aperto, e gli operatori chiedono ulteriori interventi per migliorare la resilienza delle coltivazioni.

La controversia sulla torba a laives e le implicazioni per la fungicoltura

La torba è un elemento essenziale nella coltivazione di alcuni funghi, in particolare l’agaricus bisporus, noto comunemente come champignon. L’AIF ha espresso la propria preoccupazione per il recente divieto provinciale di estrazione della torba a Laives , misura che rischia di compromettere pesantemente la produzione locale.

L’associazione ha presentato un ricorso legale contro questa decisione, sostenendo che la torba resta indispensabile per mantenere la qualità e l’efficienza produttiva dei funghi coltivati. La richiesta è di trovare forme di estrazione o approvvigionamento che non danneggino l’ambiente ma garantiscano anche la continuità e la competitività della produzione fungicola.

Questa vicenda mette al centro il conflitto tra tutela ambientale e attività agricole, un nodo che difficilmente si scioglie facilmente ma che l’AIF vorrebbe affrontare con soluzioni pragmatiche e sostenibili. Il presente e il futuro di molte aziende dipendono da una risoluzione che conservi l’accesso a risorse indispensabili.

Novità fiscali e impatto sulla tassazione delle coltivazioni indoor

Tra le questioni affrontate in assemblea, non sono mancate le modifiche normative relative alla fiscalità agricola. Dal 2024 sono in vigore nuovi criteri per l’allineamento tra normativa fiscale e catastale riferiti ai fabbricati agricoli utilizzati per coltivazioni. Tra questi, spicca la definizione di un regime transitorio per la tassazione delle coltivazioni indoor, un settore che cresce e si specializza.

Questa nuova regolamentazione comporta rischi ma anche opportunità per le aziende fungicole, chiamate a adattarsi alle nuove condizioni di imposta e a valutare l’impatto sulle loro attività. Di particolare interesse è la classificazione della cessione di crediti di carbonio come attività agricola connessa, elemento che potrebbe influire sulle strategie fiscali degli operatori del comparto.

Gli imprenditori devono quindi aggiornarsi e confrontarsi con consulenti specializzati per evitare errori e sfruttare le possibilità previste dalle nuove normative senza incorrere in sanzioni. In questa fase il coordinamento all’interno dell’AIF assume un’importanza strategica.

Problema degli imballaggi e la richiesta di esenzione per i funghi coltivati

Il tema degli imballaggi ha animato i dibattiti, in particolare per le restrizioni europee che vietano la plastica monouso entro il 2030. Il gruppo europeo dei produttori di funghi , di cui l’AIF fa parte, ha sollevato una richiesta di esenzione per i funghi coltivati.

Il motivo è semplice: la plastica garantisce una protezione fondamentale per prodotti delicati come i funghi, limitando danni e perdite nel trasporto e nella vendita. Ad oggi mancano alternative valide, economiche e pratiche per sostituire la plastica senza compromettere la qualità.

La richiesta avanzata punta a far riconoscere questa specificità, evitando che il settore fungicolo si trovi in difficoltà nel garantire prodotti intatti ai consumatori. Questo nodo è destinato a tornare all’attenzione delle istituzioni nei prossimi anni, con un’attenzione alle esigenze concrete degli agricoltori e dei produttori.

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