Nuovo bonus elettrodomestici 2025: come funziona e quali apparecchi si possono acquistare con lo sconto

Nuovo bonus elettrodomestici 2025: come funziona e quali apparecchi si possono acquistare con lo sconto

Il bonus elettrodomestici 2025 offre uno sconto diretto fino a 200 euro per famiglie con ISEE sotto i 25mila euro, richiede rottamazione e favorisce prodotti europei a basso consumo energetico.
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Il bonus elettrodomestici 2025 offre uno sconto diretto per sostituire apparecchi vecchi con modelli europei più efficienti, supportando le famiglie italiane nel risparmio energetico e nella riduzione delle bollette. - Gaeta.it

Il bonus elettrodomestici 2025 arriva come risposta alle esigenze di molte famiglie italiane, alle prese con bollette sempre più salate e la spinta a ridurre l’impatto ambientale domestico. Questa misura si propone di sostituire i vecchi apparecchi con modelli meno consumatori, favorendo allo stesso tempo la produzione europea. Il meccanismo prevede uno sconto diretto in fattura, ma con requisiti precisi da rispettare.

Il meccanismo del bonus elettrodomestici e come ottenere lo sconto

Il bonus, previsto per entrare in vigore entro fine giugno 2025, si basa su uno sconto immediato offerto al consumatore al momento dell’acquisto di un nuovo elettrodomestico. Per beneficiare dell’incentivo, però, non basta recarsi dal rivenditore: è obbligatorio rottamare un apparecchio vecchio e dello stesso tipo di quello che si vuole comprare.

Procedura e requisiti per accedere al bonus

La procedura prevede la richiesta di un voucher tramite la piattaforma PagoPA, accessibile con SPID o carta d’identità elettronica. Il voucher digitale va poi mostrato al venditore per usufruire della riduzione sul prezzo. Ogni famiglia può richiedere un solo bonus e spenderlo su un unico elettrodomestico.

L’agevolazione riguarda solo prodotti fabbricati in Europa: una scelta che mira a sostenere la produzione interna e a limitare la diffusione di apparecchi meno efficienti importati da altri continenti. Il contributo massimo previsto è di 100 euro per famiglia, ma raddoppia a 200 euro per chi ha un reddito ISEE inferiore ai 25mila euro.

Quali elettrodomestici rientrano nel bonus e cosa resta da definire

Sebbene il decreto esecutivo definitivo non sia ancora stato pubblicato, sono già stati indicati i dispositivi presumibilmente inseriti nella lista degli ammessi. Tra questi ci sono frigoriferi, congelatori, lavatrici, lavasciuga, lavastoviglie, forni elettrici, condizionatori, stufe elettriche, piani cottura a induzione e anche forni a microonde.

Aspetti ancora da chiarire

Il provvedimento resta comunque da dettagliare in alcuni aspetti pratici che interessano sia il consumatore che i venditori. Ad esempio, non si sa ancora se il bonus sarà valido anche per acquisti effettuati online oppure quali saranno i tempi e le modalità di rimborso per i negozianti. Mancano inoltre le indicazioni precise su quali documenti saranno necessari per certificare la rottamazione del vecchio apparecchio.

Il ruolo del bonus nei bilanci familiari e l’impatto ambientale

Non coprendo mai interamente il costo di un elettrodomestico nuovo, il bonus si presenta come un supporto tangibile, ma parziale, rivolto soprattutto a chi dispone di un reddito limitato. Per le famiglie con ISEE sotto i 25mila euro, il contributo arriva a 200 euro, una cifra che può spingere verso un acquisto più consapevole e meno gravoso.

Il cambiamento di apparecchio oltre a far risparmiare in bolletta produce anche effetti concreti sulla riduzione dei consumi energetici e quindi sulle emissioni inquinanti di ogni abitazione. Gli incentivi di questo tipo, infatti, mirano a spingere verso l’adozione di tecnologie meno datate e più efficienti, attenuando un problema che si è accentuato con l’uso massiccio di elettrodomestici durante le ondate di calore e nelle lunghe stagioni estive.

Benefici per le famiglie italiane

Le famiglie italiane, grazie a questo bonus, potranno così rinnovare i propri dispositivi superati, senza dover sostenere da sole l’intero onere economico. Il prossimo decreto attuativo sarà fondamentale per capire nei dettagli come usare nei fatti questa misura e se risponderà a criteri di semplicità e rapidità di accesso richiesti dai cittadini.

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