La questione dei cinema chiusi a Roma ha raggiunto un punto cruciale questa settimana con l’annuncio del presidente del Lazio, Francesco Rocca, riguardo le modifiche alla proposta di legge regionale. Dopo un dibattito acceso, avviato da attori e registi di spicco, la nuova versione della legge verrà attuata con misure che puntano a preservare il patrimonio cinematografico della capitale. Le recenti dichiarazioni del presidente hanno rassicurato molte figure del settore e appassionati del cinema, sottolineando l’importanza di questi spazi storici per la cultura della città .
Le modifiche alla legge regionale sui cinema
La proposta di legge originaria presentava norme che avrebbero permesso la riconversione di cinema chiusi a Roma in nuove attività , come bar e negozi, a partire dal 31 dicembre 2023. Questa apertura, però, ha sollevato numerose polemiche, soprattutto tra gli artisti che difendono la necessità di tutelare gli spazi storici del cinema romano. Le modifiche annunciate mercoledì da Rocca stabiliscono che solo i cinema chiusi da oltre dieci anni potranno subire un cambio di destinazione d’uso. Questa decisione si traduce in una protezione per sale da tempo dismesse ma importanti per la cultura romana, come il cinema Stardust e il Trevi.
Con la revisione della legge, i cinema storici che hanno chiuso meno di un decennio fa non potranno essere trasformati in altre attività commerciali. In questo modo si intende garantire che non venga perso il loro valore culturale e storico. Chi desidera investire nella riapertura di queste sale avrà accesso a incentivi economici, favorendo potenzialmente la rinascita di spazi vitali per la comunità e per gli amanti del cinema. Per i cinema chiusi da più di dieci anni, la riconversione sarà soggetta agli strumenti urbanistici ordinari, regolati dal comune di Roma.
Reazioni del mondo del cinema
La proposta di legge ha generato un ampio dibattito tra personalità del cinema italiano e internazionale. Diversi attori e registi di fama hanno firmato una lettera aperta per esprimere la loro contrarietà all’originaria normativa, sottolineando l’importanza delle sale chiuse come “presidi culturali”. Celebrità come Carlo Verdone e Paolo Sorrentino hanno partecipato attivamente, chiedendo una revisione della legge per salvaguardare lo spazio per le opere cinematografiche. La lettera ha trovato supporto non solo a livello locale, ma anche con l’adesione di registi internazionali come Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, che hanno esortato a salvaguardare il patrimonio cinematografico della capitale.
Questo forte sostegno da parte dell’industria cinematografica ha contribuito alla modifica della proposta, dimostrando che la cultura richiede tutela e investimenti. Gli artisti si sono dimostrati pronti ad utilizzare i loro mezzi per riaprire questi teatri, evidenziando l’importanza di creare un legame con le nuove generazioni di cinefili, affinché questi spazi tornino a vivere e a rappresentare un punto di riferimento per la comunità .
Le prossime fasi della legge
Nonostante le modifiche siano state annunciate, il presidente Rocca non ha specificato una data precisa per l’approvazione finale della legge regionale. Ha però assicurato che i tempi saranno brevi, allo scopo di garantire una rapida attuazione delle misure proposte e di avviare il processo di recupero per le sale cinematografiche storiche. La legge, originariamente redatta dall’assessore all’Urbanistica Pasquale Ciacciarelli, mira a contrastare l’abbandono di queste strutture, molte delle quali versano in scenari di degrado e occupazioni abusive.
Rocca ha mostrato disponibilità ad ascoltare il parere di tutti gli attori coinvolti, ponendo l’accento sull’importanza di un dialogo costruttivo con il mondo dello spettacolo. Grazie a questo approccio, ad oggi sono stati realizzati diversi incontri che hanno permesso di trovare un punto d’incontro tra le varie esigenze, un segnale positivo per il futuro del cinema a Roma e la valorizzazione della sua proposta culturale.