Mistero Katy Skerl e la sua connessione con il caso orlandi: nuova ondata di sospetti e indagini parlamentari

Mistero Katy Skerl E La Sua Co

Katy Skerl al centro del nuovo filone sul caso Orlandi. - Gaeta.it

Laura Rossi

14 Settembre 2025

Il caso della giovane Katy Skerl, assassinata a Grottaferrata nel gennaio 1984, torna a far discutere per presunte connessioni con il noto mistero delle scomparse di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. L’attenzione ora si concentra su Marco Fassoni Accetti, figura controversa che – nonostante il rigetto iniziale dalle indagini – è al centro di una richiesta di audizione da parte della Commissione parlamentare. Questo articolo ripercorre i fatti, le nuove rivelazioni e le implicazioni giudiziarie e mediatiche che hanno riacceso i riflettori su un intricato intreccio.

Il caso di Katy Skerl: scomparsa, ritrovamento e dettagli dell’omicidio del 1984

Katherine Skerl, detta Katy o Ketty, aveva solo 17 anni quando scomparve a Roma la sera del 21 gennaio 1984. Aveva partecipato a una festa in largo Cartesio 7, a breve distanza dalla sua abitazione. Al seguito portava un borsone con un cambio e abbigliamento per andare a sciare a Campo Felice, segno che la sua serata avrebbe dovuto concludersi con quelle attività. Verso le 18:30 lasciò la festa dopo che suo fratello si rifiutò di accompagnarla all’appuntamento con un’amica; questo rifiuto ricorda un episodio simile legato alla sparizione di Emanuela Orlandi.

Il cadavere di Katy fu trovato alle prime ore del 22 gennaio a Grottaferrata. Gli accertamenti autoptici indicarono che era morta per strangolamento, con segni di una violenza estrema: lesioni da fratture interne, costole e spina dorsale rotte, e il corpo coperto da terra e foglie. L’assassino tentò di strangolarla inizialmente con un filo di ferro, poi finì il gesto usando la cintura del suo borsone, schiacciandole il volto in una pozza d’acqua. Non ci furono tracce di violenza sessuale o abuso di sostanze sul corpo, ma il ciuffo d’erba stretto nella sua mano sinistra lasciava intuire un estremo gesto di resistenza o disperazione.

La resurrezione del caso skerl nelle inchieste parlamentari e le rivelazioni di Fabrizio Peronaci

Nel maggio 2024, durante un’audizione della Commissione parlamentare dedicata alle sparizioni di Orlandi e Gregori, il giornalista Fabrizio Peronaci ha consegnato documenti e allegati attinti dal suo libro “Il Ganglio”. Al centro delle rivelazioni c’è Marco Accetti, fotografo e regista amatoriale, che ha dichiarato di essere coinvolto nella sparizione di Emanuela Orlandi, sostenendo che fosse consenziente e scomparsa per un breve periodo, prima di perderne le tracce.

Secondo la teoria proposta, esisterebbe un “ganglio” interno al Vaticano, un gruppo di prelati divisi da lotte di potere interne all’epoca di papa Wojtyla. Il rapimento di Emanuela sarebbe stato una mossa di una fazione contro l’altra, senza peraltro nomi precisi o prove certe che definiscano con accuratezza i fatti o i protagonisti. Peronaci ha insinuato che Katy Skerl avrebbe avuto un ruolo in questa faccenda, ipotizzandola come complice di Accetti nel rapimento di minorenni e nella gestione delle comunicazioni con gli ambienti coinvolti.

I dubbi sul coinvolgimento politico e sociale di Katy Skerl: contraddizioni e testimonianze

Katy Skerl era conosciuta per la sua militanza di sinistra, con un carattere definito da molti come anarchico. Una fotografia risalente al 1983 la mostra mentre partecipa a un comizio di Enrico Berlinguer con il pugno chiuso, simbolo della sinistra comunista. Questo quadro contrasta con l’ipotesi che la ragazza fosse complice in attività illecite legate al caso Orlandi.

Marco Accetti sostiene da anni, già dal 2015, che la bara di Katy fu profanata nel cimitero del Verano e portata via dai responsabili del suo omicidio per eliminare elementi utili a collegare il suo caso a quello di Orlandi e Gregori. L’elemento decisivo sarebbe stato un particolare vestito con etichetta “Frattina”, che compariva anche nei comunicati di rivendicazione del 1984. Documenti e post su blog supportano questa tesi, ma mancano riscontri ufficiali.

Accenni a presunti complici, perizie sulla voce e nuovi tentativi di riaprire le indagini

Dalle carte pubblicate in gruppi investigativi si leggono le iniziali di sei ragazze, attribuite ipoteticamente a ruoli diversi nella presunta rete messa in piedi da Accetti. In questo elenco spicca K.S., compatibile con le iniziali di Katy Skerl, indicata come possibile complice nel rapimento Orlandi-Gregori.

Accetti ha fornito alla Commissione parlamentare una perizia fonica che sostiene di identificare la sua voce in telefonate attribuite agli emissari dei rapitori di Emanuela. Questa perizia, condotta dall’ingegnere Marco Arcuri, parla di un’ottantasei percento di corrispondenza con le voci chiamate “Mario” e “Americano” e una coincidenza con la registrazione detta “cassetta delle sevizie”, legata agli abusi subiti da Orlandi.

Un elemento importante è la testimonianza del poliziotto Stefano Coccia, che dopo 42 anni ha dichiarato di aver visto Accetti in compagnia proprio di Katy Skerl quando lui era appena undicenne. Resta però poco chiaro come la riconoscenza della ragazza sia stata effettuata, se basata su fotografie o ricordi.

Reazioni familiari, contestazioni sulla figura di accetti e la pressione mediatica nel 2025

Nel settembre 2025 la cugina di Katy Skerl, Laura Mattei, è intervenuta duramente sui social contro chi secondo lei strumentalizza la vicenda. Ha pubblicato foto di graffiti trovati vicino a dove Katy viveva, con nomi come “Marco” e “Katy” e simboli anarchici, e vecchi ritagli di giornale con pagine del diario di Katy che rivelano emozioni personali e rapporti con altri ragazzi, tra cui un Marco Urbani che non coincide con Accetti.

Queste testimonianze mettono in dubbio le narrative che collegano Accetti direttamente a Katy, almeno come fidanzato o complice intimo. Malgrado ciò, alcuni giornali come il Corriere della Sera hanno ripreso subito gli elementi dei graffiti per suggellare il presunto legame.

La stampa ha anche rilanciato la versione secondo cui la ferocia dell’omicidio di Katy suggerirebbe un delitto su commissione legato a servizi occulti o ambienti malavitosi, rimandando a quel “ganglio” di prelati vaticani. Fotomontaggi pubblicati online mostrano accostamenti tra i volti di Accetti, Katy e Orlandi, dando al pubblico motivo di interrogarsi.

Accetti e la commissione parlamentare: un tentativo di ingresso tra sospetti e dimissioni

Accetti continua a chiedere di essere convocato dalla Commissione parlamentare per approfondire le sue dichiarazioni, accompagnato dalla sua perizia vocale. La sua insistenza provoca tensioni interne: nel 2024 il consulente Gian Paolo Pelizzaro ha lasciato la commissione proprio per divergenze legate alle indagini.

Se Accetti venisse ascoltato, il rischio sarebbe quello di un nuovo susseguirsi di colpi di scena e dichiarazioni che potrebbero allontanare ulteriormente la verità e far slittare ancora l’esito delle indagini. La sua figura, espulsa in passato dagli accertamenti della magistratura, viene ora riabilitata su coordinate dubbie, grazie a un mix di perizie, supporti mediatici e gruppi religiosi.

Il presente capitolo del mistero sulle sparizioni si amplia includendo la tragedia di Katy Skerl. Un intreccio di indizi, accuse e controaccuse potrà alimentare discussioni fino a nuove verifiche in sede parlamentare e giudiziaria, mentre la memoria delle vittime resta al centro dell’attenzione pubblica.