Un uomo è stato condannato a otto anni e sei mesi di carcere per aver aggredito la convivente a colpi di spranga. Il caso, avvenuto il 5 ottobre 2024 a Castelsangiovanni, ha suscitato notevole attenzione a causa della gravità delle lesioni riportate dalla donna, vittima di un attacco premeditato. Il Tribunale di Piacenza ha inoltre stabilito risarcimenti per la donna e i suoi due figli piccoli.
Dinamica dell’aggressione e condizioni della vittima
La violenta aggressione è successa nel cortile di casa, quando la donna, 37 anni, è rientrata dopo essere stata convinta dal convivente a tornare. La coppia abitava a Castelsangiovanni, in provincia di Piacenza. L’uomo di 27 anni, secondo la ricostruzione della Procura, aveva già maltrattato la donna in più occasioni, con insulti e violenze fisiche che avevano costretto la vittima a lasciare la casa.
Il 5 ottobre, l’uomo ha atteso l’arrivo della convivente per colpirla con una spranga di ferro. I colpi, inferti più volte all’addome e alla testa, hanno causato fratture al cranio e al naso. La donna è caduta a terra svenuta. Solo l’intervento di una vicina, che ha subito chiamato il 118, ha evitato conseguenze ancora più gravi. La vittima è stata trasportata all’ospedale di Piacenza, dove ha ricevuto cure che ne hanno permesso la guarigione in circa due mesi.
Precedenti e contesto familiare del caso
Le indagini hanno messo in luce un quadro di violenza ripetuta tra le mura domestiche. Prima dell’episodio più grave, l’uomo aveva colpito la compagna con schiaffi, pugni e persino una testata, causando alla donna danni fisici e psicologici tali da indurla alla fuga dall’abitazione. Nei giorni precedenti l’aggressione, l’uomo aveva insistito per farla tornare. Per convincerla aveva usato anche minacce di suicidio.
La coppia aveva due figli, rispettivamente di 5 e 7 anni. Anche questi, come stabilito dal Tribunale, hanno diritto a un risarcimento per i danni morali subiti in seguito agli episodi di violenza contro la madre.
Sviluppo del processo e sentenza del tribunale di Piacenza
Il procedimento giudiziario si è svolto con rito abbreviato. La difesa aveva proposto una perizia psichiatrica e la riduzione dell’accusa a lesioni aggravate. entrambe le richieste sono state respinte dal Tribunale. Il medico legale, infatti, ha confermato la gravità dell’attacco, evidenziando come i colpi inferti fossero idonei a provocare la morte.
Il giudice Matilde Borgia ha quindi condannato l’imputato per maltrattamenti e tentato omicidio aggravato dalla premeditazione. L’uomo è stato condotto in arresto dopo la fuga, trovandosi nascosto in un parcheggio con la spranga ancora in mano al momento dell’intervento dei carabinieri.
Il Tribunale ha disposto un risarcimento di 25mila euro per la vittima e 5mila euro a ciascuno dei due bambini. La sentenza rappresenta un passo decisivo nella tutela delle vittime di violenza domestica nella zona di Piacenza, sottolineando l’aspetto penale di questa complessa vicenda.