Militanti del pkk distruggono le armi e sanciscono lo scioglimento in una cerimonia a sulaymaniyya nel 2025

Militanti del pkk distruggono le armi e sanciscono lo scioglimento in una cerimonia a sulaymaniyya nel 2025

Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan distrugge le armi a Sulaymaniyya, avviando il processo di pace dopo la decisione di Abdullah Öcalan; in Turchia forze politiche diverse sostengono il cessate il fuoco.
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Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk) ha avviato il disarmo simbolico vicino a Sulaymaniyya, segnando la fine della lotta armata su ordine di Abdullah Öcalan, con il sostegno politico turco e l’avvio di un processo di pace nella regione. - Gaeta.it

La lotta armata del Partito dei Lavoratori del Kurdistan ha segnato una svolta significativa nei dintorni di Sulaymaniyya, nel Kurdistan iracheno. Circa trenta militanti hanno distrutto le loro armi all’interno di una caverna, un gesto simbolico che rappresenta l’avvio di un processo di pace e la fine della guerriglia. Questo evento arriva dopo la decisione presa dal leader del Pkk, Abdullah Öcalan, detenuto dal 1999, di mettere fine alle attività militari e sciogliere il gruppo. Il contesto politico in Turchia ha visto un coinvolgimento ampio di forze politiche per raggiungere questo risultato, con la speranza di una nuova fase senza conflitti armati legati alla causa curda.

Distruzione delle armi e simbolismo nella caverna di sulaymaniyya

L’atto della distruzione delle armi ha avuto luogo in una zona montuosa vicino a Sulaymaniyya, dove circa trenta membri del Pkk si sono radunati per celebrare la decisione di abbandonare la lotta armata. Le armi sono state sciolte e abbandonate in una caverna, un luogo scelto non a caso, visto il valore simbolico per il gruppo e la sua storia. La cerimonia ha rappresentato non solo un passo pratico verso il disarmo, ma anche un messaggio forte rivolto alla comunità curda e alla politica regionale.

La dichiarazione ufficiale del Pkk ha espresso l’intento di mostrare un gesto di buona volontà nel proseguire il processo di pace e nel costruire una società più democratica. Questo momento viene inteso come uno spartiacque nella storia recente del gruppo, che ha segnato la propria esistenza soprattutto con la lotta armata e la resistenza nei confronti degli Stati turchi. La scelta di distruggere le armi in maniera pubblica indica una voglia di rilanciare un dialogo su basi nuove e trasparenti, confidando in una soluzione politica stabile.

Il ruolo dei delegati dem e l’accordo politico tra le forze turche

La presenza di delegati del Dem, partito filo curdo e terza forza parlamentare in Turchia, ha conferito maggior rilievo all’evento. Questi rappresentanti hanno preso parte attiva al percorso di negoziazione che, dall’autunno 2024, ha visto dialogare Ankara e il Pkk in vista di una cessazione delle ostilità. Il Dem ha svolto un ruolo di mediatore e sostenitore in questa fase, rafforzando il tessuto politico che cerca una soluzione definitiva alla questione curda.

L’avvio del processo di pace è invece partito dal Mhp, partito di estrema destra che appoggia il presidente Recep Tayyip Erdogan. Si tratta di un elemento significativo, dato che il Mhp è tradizionalmente lontano dalle rivendicazioni curde e si era fatto promotore di una linea dura sul terrorismo. La richiesta rivolta a Öcalan di sciogliere il Pkk ha costituito una condizione centrale per il negoziato. Nel corso dei mesi, anche l’Akp e le principali forze di opposizione turche, tra cui Chp e Dem, si sono unite nel sostegno al cessate il fuoco.

La decisione di öcalan e la risposta politica di erdogan

Ad inizio 2025, Abdullah Öcalan ha ufficialmente ordinato la fine della lotta armata e lo scioglimento del Pkk. Questa scelta ha aperto ufficialmente una nuova pagina nella lunga vicenda del movimento curdo e del conflitto in Turchia. Lo stesso presidente Erdogan ha commentato l’avvenimento definendolo un momento storico fondamentale per il paese e per il tentativo di costruire una “Turchia senza terrorismo”.

Per il governo turco, lo scioglimento del Pkk dovrebbe tradursi in una riduzione delle tensioni interne e nella ripresa di un clima più stabile e di dialogo tra Stato e minoranze curde. La decisione di Öcalan è stata interpretata come una mossa strategica, che può evitare nuove violenze e favorire una soluzione politica. La situazione rimane comunque delicata, visto che l’attuazione degli accordi e la gestione delle diverse istanze regionali richiedono ancora tempo e attenzione da parte di tutte le parti coinvolte.

Significato politico e culturale del disarmo nelle montagne irachene

L’evento del disarmo tra le montagne irachene assume così un significato di valenza non solo militare ma anche politica e culturale, in un’area che ha vissuto da decenni momenti di tensione. I prossimi mesi saranno decisivi per consolidare il percorso di pace e rendere stabile e duratura la cessazione del conflitto armato. Le attività di disarmo, i negoziati e la cooperazione tra le forze curde e turche potranno influenzare il futuro di una vasta porzione di Medio Oriente.

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