L’amministrazione milanese ha deciso di trasformare l’ex hub vaccinale di via Novara in un centro di preghiera islamico legato al centro di Viale Jenner. La scelta è stata contestata dai residenti e dall’opposizione in Consiglio Comunale, che avevano chiesto di destinare lo spazio a parcheggio di interscambio per la zona di San Siro. Questo cambio d’uso interessa una struttura già acquistata dal Comune per 170 mila euro, ma la questione sta creando tensioni sul territorio.
La trasformazione dell’ex hub vaccinale in centro di preghiera per la comunità islamica
La struttura in via Novara, fino a poco tempo fa utilizzata come hub vaccinale, è stata recentemente acquisita da Palazzo Marino con un investimento di 170 mila euro. L’obiettivo dell’amministrazione è convertirla in un luogo di culto per la comunità islamica collegata al centro di Viale Jenner. Questa decisione segue la necessità per il centro di spostare le attività di preghiera, finora svolte in tendoni temporanei, verso una sede più stabile e attrezzata.
L’ex hub, situato in un’area abitualmente impiegata dalla Protezione Civile per emergenze, sarà dunque occupato in modo continuativo per funzioni religiose. La presenza di un nuovo luogo di culto islamico in questa zona periferica ha suscitato reazioni contrastanti tra gli abitanti, preoccupati per il cambiamento dell’uso dello spazio pubblico. Dalla sua parte però il Comune ha confermato l’impegno per consegnare una struttura operativa e capace di accogliere le esigenze del centro islamico.
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Opposizione e residenti contrari alla scelta: la proposta di Parcheggio a San Siro
Da parte dell’opposizione consiliare non è mancata la contestazione. I rappresentanti chiedono che l’ex hub resti a disposizione pubblica non come spazio religioso, ma come parcheggio di interscambio, utile a decongestionare la mobilità nella zona di San Siro soprattutto in occasione di eventi sportivi e concerti. Questa alternativa mirerebbe a creare soluzioni per i flussi di traffico, integrando il sistema di trasporti pubblici e automobilistici.
I residenti nei quartieri limitrofi hanno espresso contrarietà all’insediamento di un nuovo centro di preghiera islamico in via Novara. La proposta di cancellare questa destinazione d’uso in favore di un parcheggio punta a rendere il territorio più funzionale per gli spostamenti giornalieri e per le grandi occasioni, pensando anche a forme di mitigazione del caos urbano. Nonostante questo, Palazzo Marino ha deciso di non derogare dalla pianificazione adottata e di proseguire con la destinazione a luogo di culto.
I contenziosi economici e il rischio perdita di parcheggi per eventi a San Siro
Un nodo delicato riguarda i conti ancora aperti tra il Comune e il centro islamico di Viale Jenner. Secondo quanto emerso, questo avrebbe arretrati ancora da saldare per un totale di circa 50 mila euro relativi all’affitto del precedente tendone collocato al Palasharp. La gestione dei pagamenti ancora in sospeso alimenta le polemiche sulla trasparenza e la corretta amministrazione degli spazi pubblici.
Inoltre, la destinazione dell’ex hub vaccinale in via Novara a luogo di culto comporta la rinuncia alla realizzazione di un parcheggio di interscambio in quella zona. Dal punto di vista logistico si tratta di una fumata nera per la mobilità sul territorio milanese, proprio in un’area strategica per eventi e partite allo stadio di San Siro. Questo cambia le prospettive per l’organizzazione di eventi sportivi e musicali, che avrebbero giovato di una maggiore disponibilità di aree di sosta adeguate.
Il nuovo centro di preghiera in parco trenno: un trasferimento dalle aree centrali alla periferia
Il trasferimento delle attività di preghiera islamica dalla zona di Viale Jenner, più centrale, a quella di Parco Trenno, segna un cambiamento significativo per la comunità coinvolta. Il nuovo spazio sarà situato ai margini di Milano, in una parte della città presidiate dalla Protezione Civile, ma difficilmente raggiungibile con la stessa comodità rispetto al precedente sito.
Questa scelta pone questioni sull’accessibilità e sulla distribuzione dei luoghi di culto sul territorio cittadino. Il Comune ha privilegiato questo spazio soprattutto per la sua disponibilità, anche se si trova all’interno di un ambiente pensato per la gestione delle emergenze, il che ne cambia la funzione originaria. Il passaggio da un tendone a una struttura definitiva rappresenta un passo avanti per il centro islamico, ma non ha certo evitato opposizioni e dibattiti fra gli abitanti.
Il confronto su questa trasformazione rimane acceso. Le decisioni prese a giugno sono sotto osservazione e i contrasti tra Comune, opposizione e residenti continueranno probabilmente ancora nelle prossime settimane. La vicenda di via Novara è un esempio di come le scelte urbanistiche incontrino sempre differenti interessi e aspettative.