L’agenzia Fitch ha abbassato il rating sul debito sovrano francese, portandolo da AA- a A+, pur mantenendo un outlook stabile. Dietro questa mossa c’è la preoccupazione per l’aumento del debito pubblico e le difficoltà politiche interne, che rischiano di complicare la gestione finanziaria nei prossimi anni.
Debito in crescita: oltre il 120% del PIL entro il 2027
Fitch prevede che il debito pubblico francese salirà dal 113,2% del PIL nel 2024 al 121% nel 2027. Un trend che mette in seria difficoltà la capacità dello Stato di reagire a eventuali shock economici senza peggiorare i conti. Il livello di indebitamento è ormai molto alto e limita le possibilità del governo di affrontare spese extra o crisi improvvise.
L’agenzia avverte che, senza un’inversione di rotta, lo spazio per politiche economiche più espansive si ridurrà drasticamente. Il governo è quindi costretto a misure rigorose per contenere il deficit e stabilizzare il rapporto debito/PIL, altrimenti rischia di complicarsi l’accesso ai mercati finanziari internazionali.
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Nonostante il taglio del rating, Fitch mantiene un outlook stabile, segno di una certa fiducia nella capacità della Francia di tenere sotto controllo la situazione, anche se i segnali di fragilità restano evidenti.
Politica instabile, freni al rilancio finanziario
Fitch sottolinea come l’instabilità politica interna pesi molto sulle prospettive economiche del Paese. La recente sconfitta del governo alla mozione di fiducia mette in luce la crescente frammentazione e polarizzazione del sistema politico francese, che nel 2024 ha già visto alternarsi tre esecutivi diversi.
Questa situazione rende difficile portare avanti riforme finanziarie importanti e avviare un vero risanamento dei conti pubblici. L’agenzia segnala che, con questo scenario, diventa meno probabile raggiungere un deficit sotto il 3% del PIL entro il 2029, un obiettivo che richiederebbe invece stabilità e coordinamento nell’azione di governo.
Insomma, la mancanza di un equilibrio politico solido si traduce in maggiori rischi per la stabilità economica e finanziaria della Francia.
Governo sotto pressione: le prime mosse dopo il downgrade
Il ministro uscente dell’Economia, Eric Lombard, ha riconosciuto la decisione di Fitch, accettando le ragioni legate al debito e alle incertezze politiche. Tuttavia, ha sottolineato che “l’economia francese rimane solida, un punto di forza da non sottovalutare.”
Il nuovo primo ministro, Sébastien Lecornu, ha già iniziato consultazioni con le forze politiche in Parlamento per preparare la legge finanziaria nazionale. L’obiettivo è chiaro: mantenere l’impegno verso un risanamento strutturale delle finanze pubbliche.
Questi incontri sono il primo passo concreto per affrontare le sfide lanciate da Fitch e cercare di riconquistare la fiducia degli investitori e dei mercati internazionali.
Ora l’attenzione è tutta rivolta ai prossimi sviluppi parlamentari e alle misure che il governo metterà in campo per fermare la crescita del debito e riportare le finanze pubbliche su un percorso più sostenibile.