La prima edizione del Milano film fest si è conclusa con la premiazione delle opere più rilevanti presentate durante la rassegna. Il festival, ospitato al Piccolo Teatro Strehler, ha visto trionfare il lungometraggio “Aimer Perdre” dei fratelli Lenny e Harpo Guit, prodotto tra Belgio e Francia, e il cortometraggio neozelandese “Rochelle” di Tom Furniss. Il red carpet ha accolto ospiti di spicco, tra cui il direttore artistico Claudio Santamaria e l’attore James Franco, presidente di giuria e protagonista del film “Hey Joe.” Quest’ultimo, diretto da Claudio Giovannesi, sarà proiettato al festival durante le giornate conclusive.
Riconoscimento al miglior film: “aimer perdre” e la scelta della giuria
Il premio come miglior lungometraggio è stato assegnato all’opera dei fratelli Lenny e Harpo Guit, che racconta una vicenda ambientata nel mondo spietato del gioco d’azzardo nella Bruxelles contemporanea. La giuria composta da James Franco, Claudio Giovannesi, Francesco di Leva, Isabella Ragonese e Margherita Buy ha evidenziato il valore del film per il suo tono particolare, che oscilla tra realtà e surreale, conferendo una forte carica emotiva attraverso l’interpretazione di Maria Cavalier Bazan, che interpreta Armande Pigeon. Il personaggio si trova intrappolato in una spirale di dipendenza e lotta per la sopravvivenza in un contesto difficile.
Linguaggio visivo e narrazione anticonvenzionale
La giuria ha voluto premiare il film anche per il linguaggio visivo e narrativo libero e anticonvenzionale. “Aimer Perdre” si distingue per la sua capacità di mostrare un ritratto umano e crudo, ma allo stesso tempo dotato di freschezza e originalità stilistica all’interno del panorama cinematografico europeo. Maria Cavalier Bazan ha ricevuto il premio durante la cerimonia, rappresentando un momento simbolico per il festival.
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Parallelamente, la giuria ha riservato una menzione speciale a un altro film in concorso, “Girls on Wire” di Vivian Qu, prodotto in Cina e datato 2025. La pellicola fonde elementi di thriller, gangster movie e commedia, offrendo un viaggio attraverso emozioni e riflessioni sul cinema stesso, in grado di mettere in discussione i confini generi tradizionali.
Il miglior cortometraggio: “rochelle” e i premi collaterali
Il premio per il miglior cortometraggio è andato a “Rochelle” di Tom Furniss. Questa produzione neozelandese racconta un rapporto d’amicizia attraverso una narrazione che mescola dolore e adrenalina. La vicenda inizia con un episodio violento, metaforicamente descritto come “un cazzotto in pieno viso”, e sfocia in una gara automobilistica ad alto tasso emotivo, caratterizzata da demolizioni e passione. La giuria del concorso cortometraggi, presieduta da Valentina Lodovini, ha scelto il film per la sua capacità di sviluppare un lutto in modo intenso e avvincente, andando oltre la struttura tradizionale del cortometraggio narrativo.
Altri premi cortometraggi
Oltre al primo premio, il festival ha assegnato il Gran Premio della Giuria a “Spine” di Kristina Panova, un cortometraggio russo del 2024. La storia segue un medico carcerario confrontato con una decisione morale difficile, offrendo uno spaccato di vita e di responsabilità in un ambiente complesso come quello del carcere.
Infine, una menzione speciale è stata destinata all’opera italiana “È successo” di Ezio Maisto. Il documentario racconta l’esperienza di un gruppo di giovani napoletani impegnati in un corso di recitazione. Il film mette in luce le sfide e le aspirazioni di questi ragazzi, restituendo un ritratto autentico e intimo di una realtà urbana difficile e ricca di contrasti.
Ospiti e eventi durante la chiusura del festival
La chiusura della prima edizione del Milano film fest si è svolta nella storica cornice del Piccolo Teatro Strehler. Tra i presenti sul red carpet c’erano Claudio Santamaria, giovane direttore artistico dell’evento, e l’attore James Franco, che ha ricoperto il ruolo di presidente di giuria. Franco è anche protagonista del film “Hey Joe” del regista Claudio Giovannesi, che ha riscosso interesse per la sua programmazione al festival prevista all’ultimo giorno. La presenza di professionisti internazionali ha dato rilievo alla manifestazione, sottolineando il legame tra cinema indipendente e festival di livello.
Il festival ha confermato una particolare attenzione alle opere emergenti, sia lungometraggi che corti, con una selezione che ha spaziato tra generi diversi e tematiche complesse, dal dramma sociale alla riflessione psicologica. Gli incontri con registi e attori hanno animato la città di Milano in questi giorni, offrendo occasioni di confronto e approfondimento sulle sfide e le direzioni del cinema contemporaneo.
Il Milano film fest lascia così un segno con la sua prima edizione, puntando su narrazioni intense e scelte artistiche che hanno contribuito a raccontare storie personali e universali nel contesto delle città e dei rapporti umani. Le opere premiate appartengono a paesi diversi, confermando la vocazione internazionale e la varietà dei linguaggi cineasti accolti nella rassegna.