La 9ª edizione del Mercato della Terra e della Biodiversità si svolgerà nel centro storico di San Giorgio Canavese, in provincia di Torino, nel secondo fine settimana di maggio 2025. L’evento mette in mostra prodotti agroalimentari rari e locali, provenienti da tutta Italia, con un focus particolare sulle tradizioni agricole e sulla cura del paesaggio. L’iniziativa si inserisce nel contesto del Festival della Reciprocità, una rete interculturale delle Tre Terre Canavesane che promuove la conoscenza delle eccellenze regionali.
I prodotti tradizionali e le specialità agricole protagoniste dell’evento
Tra le produzioni che si potranno ammirare e assaggiare emergono diverse eccellenze regionali e tipicità storiche. La Farina Bona, tipica della Valle Onsernone nel Ticino, viene realizzata macinando finemente mais precedentemente tostato. Lo zafferano di San Gavino Monreale, nel Medio Campidano sardo, si presenta senza alcun trattamento chimico e raccolto a mano. La papaccella napoletana, un peperone dalle bacche piccole e polpa dolce, conserva un aroma intenso e carnoso.
Non mancano i legumi come il fagiolo dente di morto di Acerra, coltivato su terreni vulcanici ricchi di nutrienti, e il fagiolo rosso di Lucca, un’antica varietà che si è preservata insieme ad altri ecotipi nella piana lucchese. Tra i formaggi i visitatori troveranno il parmigiano reggiano prodotto con latte di razze bovine come la frisona e la vacca bianca modenese, quest’ultima in via di scomparsa. Questi prodotti spiegano la forte relazione tra territorio, agricoltura e biodiversità.
La selezione comprende un centinaio di produttori provenienti dall’Italia e dall’estero, con la partecipazione attiva dei presidi Slow Food e di altre eccellenze locali e regionali. L’obiettivo è mettere in luce la varietà delle produzioni manuali e sostenibili, spesso legate a piccoli territori e comunità rurali.
Il tema della bellezza e il rapporto tra agricoltura e paesaggio rurale
Ogni edizione fissa un tema guida. Nel 2025 si concentra sulla “bellezza” intesa come risultato del lavoro agricolo che modella il paesaggio. Le pratiche agricole, come la gestione dei terrazzamenti, dei pascoli e dei campi coltivati, arricchiscono la varietà naturale e culturale del territorio. Questi interventi creano forme visive e ambienti unici, che raccontano storie di fatica, cura e rispetto.
Dichiarazioni di debora vittone sulla relazione tra terra e paesaggio
Debora Vittone, presidente dell’associazione Piattella di Cortereggio, spiega che “la terra, il sole e il vento contribuiscono a rendere ogni paesaggio particolare. Preparare il terreno è come scrivere un territorio, paragonabile a una poesia o un dipinto.” Questo rapporto tra agricoltura e paesaggio si riflette nelle azioni quotidiane di chi coltiva e tutela la natura.
Il mercato diventa uno spazio dove riconoscere questa relazione attraverso i prodotti, le storie e gli incontri con chi mantiene vive queste pratiche. La valorizzazione delle biodiversità coltivate serve anche a ricordare l’importanza di un ambiente sano e mantenuto attivamente dalle comunità rurali.
Eventi collaterali tra tradizione, cultura e intrattenimento per tutte le età
Oltre alla mostra-mercato, la manifestazione presenta un programma di musica e balli, che richiama il clima di festa degli antichi mercati. Quest’anno la Marlon Banda si esibisce con un repertorio che accompagna i visitatori mentre girano tra le bancarelle. Le attività didattiche coinvolgono i più piccoli con laboratori e momenti informativi per scoprire la natura e le specie agricole.
Domenica 11 maggio sarà possibile partecipare a un pic-nic all’interno del parco delle residenze storiche del centro: il castello dei conti di Biandrate, la dimora Berchiatti e villa Malfatti apriranno le porte ai visitatori. Qui, chi ritira il cestino di prelibatezze locali potrà assaporare i vini della zona e godersi gli spazi storici.
Un’area dedicata ai Caffè Storici del Piemonte offrirà degustazioni di bevande in un’atmosfera d’altri tempi, in vista del riconoscimento Unesco del patrimonio culturale immateriale che questi rappresentano. Questa sezione mira a sensibilizzare sulla tradizione e sul valore della cultura gastronomica locale.
L’eredità storica del mercato di san giorgio e il legame con il territorio canavesano
Il mercato di San Giorgio Canavese affonda le sue radici agli inizi del Novecento, quando rappresentava un appuntamento settimanale molto frequentato dai residenti e dagli abitanti delle valli circostanti. All’epoca si teneva ogni martedì e offriva una occasione di vendita e scambio di prodotti agricoli, ma anche di incontro sociale. Il mercato si sviluppava in un clima di fermento, che favoriva scambi culturali e crescita delle comunità.
Con il passare dei decenni, e l’aumento delle migrazioni verso le città, quel consueto appuntamento ha perso parte della sua frequenza e importanza. Il Mercato della Terra e della Biodiversità, apparso dal 2015, vuole recuperare quello spirito autentico, riportando in vita una festa intorno ai sapori semplici e al rispetto dell’ambiente. L’organizzazione si preoccupa di valorizzare le tradizioni agricole, il lavoro dei produttori e la salvaguardia del paesaggio rurale.
Il luogo scelto, il centro storico di San Giorgio Canavese, lungo la strada tra Torino e Aosta, permette a un pubblico ampio di scoprire le peculiarità del Canavese e della sua agricoltura. L’evento rappresenta un’occasione per rafforzare l’identità locale e raccontare le trasformazioni del territorio nel tempo, attraverso la relazione tra uomo e natura.
Novità 2025: lo street food come eredità storica dei mercati
Il mercato introduce per la prima volta un’offerta di cibo di strada, che consentirà al pubblico di camminare gustando piatti preparati con prodotti locali e di qualità. Questa modalità di consumo ha radici antiche: già nell’antica Roma si trovavano bancarelle con focacce, olive e vino. Anche in Asia i mercati offrivano zuppe e spiedini ai viaggiatori.
L’obiettivo è riproporre questa tradizione popolare che ha accompagnato la vita quotidiana di molte comunità rurali e urbane. Questa scelta amplia l’esperienza del visitatore, facendo tornare alle origini il piacere di mangiare in movimento, assieme alla scoperta delle produzioni agricole e artigianali.
I ristoranti locali affiancheranno l’offerta con menù basati sui prodotti ospitati nel mercato, contribuendo a creare un legame diretto tra la cucina e il territorio. Così, l’evento diventa una vetrina per valorizzare i saperi e i sapori del Canavese e dell’Italia intera.