Il mercato del cioccolato in Italia ha mostrato un aumento significativo del fatturato nell’ultimo anno mobile, superando il miliardo e mezzo di euro, ma non si riflettono gli stessi risultati nelle quantità vendute. La dinamica di crescita è guidata soprattutto dai prezzi medi al chilo, mentre i chili di cioccolato acquistati dagli italiani sono in diminuzione. Questa tendenza emerge dai dati raccolti da nielsenIq in occasione della giornata mondiale del cioccolato, analisi che mette in luce differenze territoriali e variazioni nei diversi segmenti di prodotto.
Aumento del fatturato e diminuzione dei volumi: uno sguardo al mercato 2024
L’ultimo anno mobile ha visto il mercato italiano del cioccolato raggiungere un fatturato complessivo di 1,7 miliardi di euro, con un incremento del 10,1% rispetto al periodo precedente. Si tratta di un dato importante che segnala una crescita economica rilevante. Tuttavia, i chili di cioccolato venduti nel complesso sono calati del 5,8%, fermandosi a circa 93 milioni. A incidere su questo fenomeno è soprattutto il prezzo medio, salito del 16,9% a 18,33 euro per chilo. In pratica, l’aumento di prezzo ha compensato il calo degli acquisti, mantenendo il valore totale in espansione.
Comportamento di consumo e strategie dei produttori
Questo risultato sottolinea un cambiamento nei comportamenti di consumo. “Nonostante meno cioccolato venga comprato, il valore speso risulta maggiore a causa dell’incremento del prezzo medio unitario.” Gli esperti collegano questa dinamica alle strategie dei produttori e distributori, che hanno alzato i prezzi verosimilmente per mantenere margini di profitto in un contesto di costi crescenti. L’attenzione si sposta quindi su come il mercato sta rispondendo a queste variazioni di prezzo e volume.
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Differenze territoriali: il nord ovest cresce nei valori ma perde a volume
Guardando al dettaglio per regioni italiane, emerge una fotografia sfumata. Il nord ovest del paese, che comprende Liguria, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta, mostra un incremento del valore delle vendite di cioccolato superiore al 10%, con un +10,6%. Il volume, invece, subisce un calo del 4,2%, confermando la tendenza generale che vede non aumentare le quantità acquistate ma un rialzo dei prezzi. L’area presenta quindi una domanda “valoriale” più forte rispetto alla quantità effettivamente venduta.
Situazione nel sud italia
Situazione più critica si registra nel sud Italia, dove la riduzione a volume è più marcata. Le vendite di cioccolato calano significativamente in termini di chili, mentre i prezzi medi aumentano in misura maggiore rispetto al nord. Il prezzo medio al chilo qui supera infatti i 18,34 euro, con una crescita del 19,2%. Questi dati indicano come nel sud la pressione economica maggiore sui prezzi possa influire di più negativamente sui consumi in quantità, incidendo sulla riduzione delle porzioni acquistate dai consumatori.
L’analisi territoriale evidenzia quindi un quadro eterogeneo tra le diverse zone della penisola che vivono condizioni di mercato e scelte di spesa differenti. Le abitudini di consumo legate al cioccolato riflettono contesti economici e sociali variegati, influenzando i risultati di vendite in quantità e valore.
Segmentazione del mercato del cioccolato: cosa compra l’italia?
L’analisi dettagliata per tipologia di prodotto mostra che le tavolette e barrette rappresentano la parte più rilevante del mercato con quasi il 50% del fatturato complessivo. Seguono le praline e i cioccolatini con il 22,3% e gli snack a base di cioccolato che contribuiscono al 22%. Gli ovetti pieni o ripieni valgono il 4%, mentre le uova o sfere cave di cioccolato sotto i 31 grammi solo l’1,7%.
Performance delle barrette di cioccolato fondente
Tra le diverse categorie, le barrette di cioccolato fondente si distinguono per performance positive, registrando un aumento sia a volume che a valore: il volume cresce dell’1,4% e il valore raggiunge un +26,7%. Questo suggerisce un ritorno di interesse verso il cioccolato fondente, apprezzato per caratteristiche di gusto e qualità.
Le praline e i cioccolatini mostrano un incremento più contenuto ma costante, puntando molto sul consumo d’impulso. Qui il valore è salito del 4% e il volume dell’1,9%, segno che chi acquista tende a preferire questo prodotto come piccolo piacere o regalo. La quota degli snack dolci fatti di cioccolato ha subito un calo modesto a quantità, ma grazie a un assortimento più ampio le perdite si mantengono limitate.
Profilo dei consumatori
Una curiosità interessante riguarda il profilo dei consumatori: prodotti come gli snack al cioccolato risultano più presenti negli acquisti delle famiglie con basso reddito e figli, con un indice di spesa superiore alla media nazionale. Le tavolette, invece, sono preferite da nuclei con responsabili d’acquisto over 55 anni, indifferentemente dal reddito, che scelgono spesso praline o ovetti pieni.
Le sfumature nei comportamenti di acquisto dimostrano come il mercato del cioccolato italiano sia articolato e legato a fattori demografici precisi, che orientano scelte e quantità.
Il peso del prezzo medio e i comportamenti di acquisto che influenzano il mercato
L’esplosione del prezzo medio al chilo si conferma il fattore principale che spiega la crescita a valore del mercato nonostante la contrazione a volume. Il 2024 vede un aumento consistente, quasi del 17%, che rende il cioccolato un prodotto sempre più costoso. Questo fenomeno ha probabilmente diverse cause, che vanno dal rincaro delle materie prime a strategie commerciali dei produttori per fronteggiare costi crescenti.
I consumatori, dunque, acquistano meno ma spendono di più per unità di prodotto. La situazione sembra indicare maggiore selettività negli acquisti e uno spostamento verso prodotti di fascia alta o confezioni più ricche. Gli impulsi d’acquisto per praline o cioccolatini, spesso legati a occasioni immediate, restano però vivi, mentre le barrette fondenti guadagnano terreno sia nel valore che nella quantità.
Segmentazione sociale nel consumo di cioccolato
A livello sociale, le famiglie con basso reddito e figli mostrano un attaccamento agli snack dolci al cioccolato, mentre quelle con responsabili d’acquisto più anziani preferiscono prodotti più classici come tavolette e praline. Questa segmentazione indica che il mercato del cioccolato rimane molto dipendente dalle caratteristiche demografiche e dalle abitudini di consumo consolidate.
Le variazioni di prezzo condizionano fortemente le strategie di vendita e la composizione del carrello, modificando il rapporto tra quantità acquistate e spesa totale. I numeri del 2024 fanno riflettere sulle sfide per i produttori e distributori nel cercare di mantenere margini senza scoraggiare troppo i consumi.
La fotografia emergente descrive un mercato vivo ma teso tra rincari e contrazioni nella quantità, con il futuro che probabilmente vedrà ancora variazioni nelle abitudini di consumo e nella struttura dei prodotti più richiesti.