Mercati europei a metà seduta tra segnali contrastanti e focus su dati economici in arrivo dagli usa

Mercati europei a metà seduta tra segnali contrastanti e focus su dati economici in arrivo dagli usa

Le borse europee mostrano andamenti contrastati con Milano e Amsterdam stabili, Londra e Francoforte in lieve rialzo, mentre Parigi e Madrid perdono terreno; petrolio e gas naturale guadagnano, spread italiano si riduce.
Mercati Europei A Metc3A0 Seduta Mercati Europei A Metc3A0 Seduta
Le borse europee mostrano andamenti contrastanti, con rialzi a Londra e Francoforte, perdite a Parigi e Madrid e stabilità a Milano e Amsterdam, influenzate da tensioni politiche e attesa di dati economici USA. Settori difensivi e materie prime guadagnano terreno, mentre lusso e banche soffrono. - Gaeta.it

Le borse europee mostrano un andamento frammentato nella prima metà della giornata, con i principali indici che si muovono in direzioni opposte. Milano resta stabile e così Amsterdam, mentre Londra e Francoforte registrano lievi rialzi. A Parigi e Madrid invece si osservano perdite moderate. Il clima di incertezza è influenzato da sviluppi politici in Nederland e dall’attesa per i dati economici dagli Stati Uniti, particolarmente gli ordini di beni durevoli e le vendite di auto, mentre l’inflazione nell’Eurozona segna un rallentamento.

Andamento contrastato nelle principali piazze europee

La seduta di mercoledì 15 gennaio 2025 in Europa si presenta con mercati che non si muovono in sintonia. Il ftse mib di Milano segna una variazione nulla, in linea con l’andamento dell’aex di Amsterdam, dove la situazione politica rimane incerta a causa della crisi di governo in corso nei Paesi Bassi. Londra e Francoforte virano leggermente al rialzo, con guadagni di circa lo 0,1%, sostenute da segnali positivi in alcuni settori industriali e dal generale recupero delle materie prime.

Perdite a parigi e madrid

Al contrario, Parigi e Madrid mostrano segni di cedimento. L’indice cac 40 perde lo 0,2%, mentre il ibex 35 soffre un calo dello 0,8%. Questa tendenza riflette in parte le problematiche economiche spagnole e francesi, dove alcuni comparti evidenziano debolezza in vista delle prossime pubblicazioni di dati macroeconomici. Il mercato sembra rimandare decisioni significative in attesa degli stimoli esterni, con la scena europea ancora influenzata da dinamiche politiche e da un clima di attesa.

Il petrolio e le materie prime guadagnano terreno ricercando stabilità

Sul fronte delle materie prime, il greggio wti si porta a 63,44 dollari al barile, segnando un rialzo del 1,47%. Questo movimento riflette segnali di una possibile stabilizzazione della domanda globale, nonché alcune tensioni geopolitiche che mantengono vivo l’interesse degli investitori. Anche il gas naturale avanza, attestandosi a 35,4 euro al megawattora dopo un rialzo dell’1,07%, segnalando una maggiore attenzione verso le forniture invernali e le dinamiche del mercato energetico europeo.

Andamento dell’oro e valute

L’oro rimane invece sostanzialmente fermo, con un lieve incremento dello 0,1% a 3.359,11 dollari l’oncia, segnando la fase di consolidamento tipica in giorni di scarsa volatilità. Nel frattempo, il cambio euro-dollaro si riduce, con il dollaro che si rafforza fino a quasi 0,88 euro, mentre la sterlina si attesta intorno a 0,74 nei confronti del biglietto verde. Questi movimenti riflettono una diversificazione delle strategie valutarie in vista dei dati macroamericani in arrivo.

La dinamica dello spread e il rendimento dei titoli di stato

Lo spread tra i titoli di stato italiani e i bund tedeschi a dieci anni continua a ridursi, posizionandosi a 97,9 punti base. Il rendimento dei btp scende di 1,3 punti al 3,48%, mentre quello dei bund cala di 1,7 punti, fino al 2,5%. Questo differenziale più contenuto indica un clima meno teso per i mercati del debito sovrano italiano, dopo una serie di movimenti legati a fattori interni e all’evoluzione della politica monetaria europea.

Segnale positivo per i titoli italiani

Il calo dei rendimenti potrebbe favorire la domanda di titoli italiani da parte degli investitori istituzionali e privati, riducendo così i costi di indebitamento dello stato. Non a caso, questo miglioramento coincide con segnali di calma rispetto alle incertezze politiche che avevano alimentato precedenti tensioni. Il mercato dei bond segue dunque una traiettoria che indica una maggiore fiducia, per ora, sulla stabilità economica e finanziaria nazionale.

Andamento disparato tra i settori: lusso in difficoltà, difesa in progresso

Il comparto del lusso registra una giornata difficile, con i titoli che soffrono cali significativi. Hermès perde l’1,59%, Lvmh lo 0,14%, Richemont l’1,34% e Brunello Cucinelli lo 0,56%. Queste performance confermano una fase di revisione da parte degli operatori del mercato, forse legata a preoccupazioni sulle prospettive della domanda cinese o sui dati macro globali.

Il settore difesa in crescita

Diversa la situazione per il settore della difesa, che beneficia di acquisti sostenuti. Rolls Royce guida il gruppo con un progresso del 2,92%, seguita da Saab , Bae Systems , Leonardo e Rheinmetall, entrambe in rialzo dell’1,7%. La crescita di questi titoli evidenzia un aumento dell’interesse verso le aziende coinvolte in contratti governativi e ordini militari, in un contesto geopolitico ancora segnato da tensioni internazionali.

La pressione sui titoli bancari e l’andamento del settore petrolifero

Il settore bancario presenta un quadro prevalentemente negativo. Mediobanca scende del 3,23%, seguita da Bbva , Santander , Lloyds , SocGen , Popolare Sondrio , Mps e Bper . Solo Banco Bpm e Unicredit mostrano lievissimi incrementi, rispettivamente dello 0,05% e +0,1%, mentre Intesa è sostanzialmente piatta . Questi dati riflettono le preoccupazioni del mercato circa la redditività del sistema bancario europeo e la possibile ricaduta dalle politiche monetarie.

Dinamiche mixate nel settore energetico

Il comparto energetico vede una dinamica mista. Shell avanza dello 0,9%, Eni dello 0,24%, mentre TotalEnergies scende dello 0,15% e Bp dello 0,32%. Questo andamento evidenzia la volatilità del settore petrolifero, influenzato da fattori globali e da valutazioni sull’andamento futuro delle materie prime. Lo stazionamento di alcuni titoli riflette anche le attese per i prossimi dati economici, che potrebbero influire sul prezzo dell’energia e sulle politiche aziendali.

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