L’omicidio di Ciro Rapuano, titolare di un garage nel centro di Napoli ucciso dalla moglie con oltre cento coltellate, ha acceso un caso familiare e sociale complesso. A parlare in tv per la prima volta è la figlia minore della vittima, Manuela, che racconta particolari inediti della notte del delitto e della sua esclusione dai funerali. La vicenda, ancora sotto inchiesta, coinvolge tensioni familiari e accuse tra i parenti.
Il racconto choc di manuela rapuano sulla notte del delitto a Napoli
Manuela Rapuano, figlia più giovane di Ciro, ha scelto di affidare a “La vita in diretta” il suo racconto sulla tragedia avvenuta la notte del 4 settembre 2025 in un’abitazione napoletana. La giovane era sveglia nella stanza accanto a quella del padre e della madre, insieme alla sua bambina. Racconta di non aver sentito la lite direttamente, ma di aver percepito rumori strani: un tono simile a uno spray, forse un insetticida, e il suono di piedi bagnati che sbattevano a terra.
Poi sono arrivate le urla di Lucia Salemme, la madre e assassina di Ciro, che gridava parole minacciose come “bastardo, devi morire” rivolte al marito. Manuela ha cercato di fermarla, ma è stata minacciata di morte dalla madre stessa, che le intimava di non urlare. L’immagine di quella scena drammatica rimane impressa negli occhi di Manuela, che percepiva la soddisfazione della madre nel compiere quell’atto.
L’exploit di violenza non aveva precedenti di aggressione da parte del padre, come sottolinea la stessa giovane, che nega di aver mai visto o udito momenti di violenza diretta da parte di Ciro verso Lucia. La voce grossa del padre, dice, si sarebbe sentita in caso di lite, ma nulla che giustifichi le accuse rivolte a lui.
Esclusione dai funerali e accuse di complicità dentro la famiglia rapuano
Una delle ferite più profonde per Manuela Rapuano è stata l’esclusione dai funerali del padre. I familiari e la sorella maggiore l’hanno isolata e accusata di avere un ruolo nella vicenda, addirittura di nascondere la verità o di essere complice della madre. Questo ha spinto Manuela a non presentarsi al rito funebre, per proteggere la sua bambina dall’ambiente ostile.
Manuela confessa il dolore di non aver potuto salutare con un ultimo gesto il padre, né accarezzare la sua bara. Sul manifesto funebre appare solo il nome di una figlia, mentre lei e le altre sorelle vengono in pratica cancellate da quel momento solenne. Pur con questa distanza, la giovane rivolge parole di orgoglio verso Ciro, affermando il legame che la unisce a lui oltre ogni accusa.
Questa rottura familiare si è manifestata subito dopo il delitto, con sospetti e tensioni che hanno aggravato il clima intorno alla vicenda. Manuela è finita sotto il fuoco incrociato delle accuse, ma continua a ribadire di aver sempre detto come sono andate le cose sin dall’inizio.
Il contesto economico e le tensioni legate ai soldi scomparsi nella famiglia rapuano
Durante l’intervista emerge un tema economico molto delicato. Manuela conferma che nella famiglia erano spariti circa 400 mila euro, una cifra ingente da cui sono nate altre controversie. Il padre accusava la madre di non prendersi davvero cura dei figli e di nascondere la verità sull’uso di quei soldi.
Lei stessa ammette di aver speso parte di quella somma per acquisti personali, come borse e vestiti firmati. Sul punto, Manuela accusa la madre di aver utilizzato i fondi senza rendere conto. Rivolge un appello diretto a Lucia Salemme: le chiede di “smettere di mentire perché le sue bugie provocano ulteriori sofferenze a chi resta fuori”.
Queste tensioni economiche si intrecciano alle dinamiche emotive della famiglia e al contesto che ha preceduto l’omicidio. Le accuse e i sospetti sulle risorse finanziarie rivelano una frattura profonda, approfondita dalle parole rilasciate dalla figlia più piccola.
L’attesa dell’autopsia e le nuove indagini nel caso di ciro rapuano
L’inchiesta prosegue in attesa dei risultati dell’autopsia sul corpo di Ciro Rapuano. Gli esami dovranno chiarire i dettagli della dinamica che ha portato all’uccisione, dopo la notizia del numero e della violenza delle coltellate.
Le autorità hanno annunciato che nei prossimi giorni potrebbero interrogare di nuovo Manuela, insieme alla sorella maggiore, che aveva presentato richiesta per essere sentita in merito alla vicenda. Il loro contributo potrebbe essere determinante per chiarire moventi e circostanze.
Intanto i social continuano a ribollire con discussioni e ipotesi sul caso, ma resta centrale l’attenzione sugli sviluppi giudiziari. Le testimonianze dirette e le versioni dei protagonisti restano il cuore dell’indagine in corso a Napoli.