Lunetta savino a belve attacca il cinema italiano: "per avere ruoli importanti serve essere fidanzate con il regista"

Lunetta savino a belve attacca il cinema italiano: “per avere ruoli importanti serve essere fidanzate con il regista”

Lunetta Savino a Belve denuncia le difficoltà delle attrici nel cinema italiano, evidenziando la mancanza di meritocrazia e il ruolo limitato delle donne rispetto alla televisione.
Lunetta Savino A Belve Attacca Lunetta Savino A Belve Attacca
Lunetta Savino, ospite di *Belve* su Rai2, denuncia le difficoltà delle attrici italiane nel cinema, spesso legate a dinamiche di potere e mancanza di meritocrazia, auspicando un cambiamento nel settore. - Gaeta.it

Lunetta Savino sarà ospite della puntata di Belve in onda martedì 27 maggio su Rai2. L’attrice parlerà a cuore aperto con Francesca Fagnani, rivelando aspetti poco noti della sua vita professionale e affrontando il tema del ruolo delle donne nel cinema italiano. Nel corso dell’intervista emergono considerazioni critiche sulla difficoltà per le attrici di ottenere ruoli significativi senza legami particolari con registi o produttori.

Carriera e indipendenza in tv e cinema

Lunetta Savino è conosciuta soprattutto per il ruolo di Cettina Gargiulo nella serie televisiva “Un medico in famiglia”, ma la sua attività spazia tra vari progetti, sia in tv che al cinema. Nel corso degli anni ha costruito una carriera basata su impegno e talento, senza appoggi esterni. Durante l’intervista a Belve, ha ricordato con chiarezza come il suo percorso sia stato segnato da una forte indipendenza, distinguendosi da atteggiamenti comuni in cui molti attori ottengono favori tramite relazioni personali.

La Savino valorizza così l’impegno personale, portando l’attenzione sulle dinamiche di inclusione e merito nel settore artistico italiano.

Il suo racconto evidenzia come in televisione le opportunità per le donne siano in generale più accessibili rispetto al cinema, dove la presenza femminile nei ruoli di rilievo resta limitata. L’attrice descrive un contesto in cui la concorrenza e le strategie per ottenere ruoli sono spesso legate a realtà poco trasparenti e poco meritocratiche.

Critica ai meccanismi di potere nel cinema italiano

Nel dialogo con Francesca Fagnani, Savino ha affrontato senza mezzi termini la condizione delle attrici nel cinema italiano. Ha ammesso che spesso per avere ruoli importanti le donne devono essere “fidanzate con il regista o il produttore”. Questa affermazione punta il dito su un fenomeno noto e discusso, ma ancora radicato nel sistema produttivo del nostro paese.

Secondo l’attrice, questa situazione limita fortemente la presenza femminile di qualità nel grande schermo. La televisione offre uno spazio maggiore per la recitazione al femminile, ma il cinema italiano resta spesso ancorato a logiche che non premiano il talento e la professionalità. Lunetta Savino sottolinea così una stagnazione che penalizza non solo chi aspira a ruoli di primo piano, ma anche la varietà e la profondità delle storie raccontate.

Confronto con meryl streep e differenze culturali

Durante l’intervista, è emerso anche il paragone tra Lunetta Savino e Meryl Streep, che qualche osservatore ha avanzato chiamandola la “Meryl Streep italiana”. La Savino ha commentato questa definizione con una dose di realismo. Ha riconosciuto che, sebbene le somiglianze nel modo di recitare possano esserci, il panorama per le attrici italiane è ben diverso da quello statunitense.

Negli Stati Uniti esistono maggiori occasioni per esprimersi e accedere a ruoli diversificati e importanti. In Italia la situazione è più problematica: l’eccessiva dipendenza da meccanismi di potere e la carenza di opportunità limita molto la crescita artistica delle attrici. Questo gap tra le due realtà è stato evidenziato con chiarezza dall’attrice, che ha posto l’attenzione su un tema spesso sfuggito ai riflettori.

Speranze per un cambiamento nel cinema italiano

A conclusione del discorso, emergono anche alcune riflessioni implicite sulle speranze per il cambiamento. Lunetta Savino, pur denunciando le difficoltà, ha dimostrato di voler sollevare il velo su queste questioni per stimolare un confronto più aperto. Nel mercato cinematografico contemporaneo, dove la presenza femminile è sempre più dibattuta, queste parole rappresentano un richiamo al rispetto del talento e alla trasparenza nelle scelte artistiche.

In Italia resta ancora molto lavoro da fare per valorizzare le attrici e costruire uno scenario dove il merito possa prevalere sulle appartenenze personali. Lo spazio riservato alle donne dietro e davanti alla cinepresa è uno snodo fondamentale per il rinnovamento culturale e produttivo del settore. Le dichiarazioni di Lunetta Savino a Belve aggiungono così un tassello importante a questo dibattito, ancora aperto e sentito nel 2025.

Change privacy settings
×