Lo stato accusato di abbandonare i genitori di martina carbonaro dopo l'omicidio della ragazza di afragola

Lo stato accusato di abbandonare i genitori di martina carbonaro dopo l’omicidio della ragazza di afragola

I genitori di Martina Carbonaro, vittima di omicidio ad Afragola, denunciano la mancanza di assistenza psicologica da parte dello stato; l’avvocato Pisani chiede interventi immediati per supportare le famiglie colpite.
Lo Stato Accusato Di Abbandona Lo Stato Accusato Di Abbandona
L'omicidio di Martina Carbonaro riporta l'urgenza di un sostegno psicologico reale e immediato ai familiari delle vittime di violenza, sottolineando la responsabilità dello Stato nel garantire assistenza concreta. - Gaeta.it

L’omicidio di martina carbonaro, la quattordicenne di afragola uccisa dall’ex partner, ha acceso nuovamente i riflettori su un tema delicato: il sostegno ai familiari delle vittime di violenza. A distanza di poco tempo dalla tragedia, i genitori della ragazza lamentano un’assenza di assistenza psicologica e di supporto da parte delle istituzioni. L’avvocato che li rappresenta ha espresso forte preoccupazione per questa situazione, chiedendo interventi immediati.

La condizione psicologica dei genitori dopo un trauma così grave

I genitori di martina sono stati scaraventati in uno stato di shock profondo, un trauma emotivo difficile da affrontare senza aiuti esterni. Non è ragionevole pretendere reazioni lucide o coerenti in chi perde una figlia in modo improvviso e violento. Il dolore può generare comportamenti o parole confusi, che vanno interpretati come espressioni di disperazione e sofferenza estrema.

La visione dell’avvocato pisani

Secondo l’avvocato pisani, questa condizione di frattura psichica richiede un intervento tempestivo e concreto. “Quando la mente si spezza dopo un evento simile, i familiari rischiano di ritrovarsi soli con il loro dolore.” In questi casi, l’assenza di sostegno può aggravare la situazione, alimentando un senso di abbandono che si aggiunge al lutto.

La richiesta di assistenza psicologica immediata da parte dello stato

L’avvocato pisani ha sottolineato come lo stato debba assumersi una responsabilità diretta in questi casi. L’aiuto immediato potrebbe prevenire conseguenze drammatiche, anche in termini di salute mentale dei genitori. Gli strumenti necessari includono accesso rapido a psicologi e a un sostegno reale, non solo burocratico o simbolico.

La responsabilità morale e sociale

Alla base di questa richiesta c’è la considerazione che l’impotenza delle istituzioni implica una colpa morale e sociale. “Se una madre o un padre rischiano di perdere completamente il controllo a causa del dolore, la responsabilità ricade anche su chi ha il compito di garantire una minima tutela e assistenza.”

L’abbandono dei familiari delle vittime di violenza, specialmente quando il trauma è recente, mostra un vuoto nel sistema di protezione sociale e psicologica che dovrebbe agire come rete di salvataggio.

La testimonianza del legale e le implicazioni di un’assenza di supporto strutturato

L’avvocato pisani ha evidenziato come questa situazione non sia accettabile in un sistema che si dice civile. Lasciare soli i genitori di martina dopo l’omicidio significa ignorare il dramma umano dietro la cronaca. La mancanza di azioni concrete rappresenta, per il legale, una falla evidente nelle risposte offerte ai familiari delle vittime.

Una chiamata a cambiare le procedure

Questo caso rappresenta un monito per le istituzioni e una chiamata a modificare le procedure di assistenza in questi momenti. Un supporto del genere non potrebbe essere considerato un privilegio, ma un diritto per chi subisce un lutto violento e improvviso. Nelle settimane successive all’omicidio, si dovrebbe garantire un accompagnamento costante, anche dal punto di vista psicologico.

L’esempio di martina carbonaro dimostra quanto sia urgente colmare il divario tra la cronaca di un crimine e il sostegno umano ai familiari. La presenza dello stato, oltre che fisica, deve farsi sentire anche a livello emotivo e psicologico, evitando che chi resta dietro subisca un nuovo trauma legato all’indifferenza istituzionale.

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