Latina, un sogno per il Latina Calcio che si ferma prima di iniziare

Latina, un sogno per il Latina Calcio che si ferma prima di iniziare

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Il progetto per rilanciare il Latina Calcio si è definitivamente arenato: Natan Altomare, Direttore Generale della FCG, annuncia con amarezza la fine dell’iniziativa nata per amore della città e dello sport.

Era stato annunciato come un progetto nato dal legame profondo con la città di Latina e da una passione autentica per il calcio, ma si è dissolto prima ancora di prendere forma. Con parole cariche di rammarico e delusione, NATAN ALTOMARE, Direttore Generale della FCG, ha ufficializzato la fine di un percorso che avrebbe potuto dare nuova linfa al Latina Calcio, coinvolgendo una rete di imprenditori locali pronti a sostenere il club senza vincoli né contropartite.

Nessuna trattativa concreta, l’occasione sfuma

Nonostante una manifestazione d’interesse ufficiale e alcuni scambi preliminari cordiali, nessuno si è seduto per iniziare una vera trattativa. L’obiettivo, spiega Altomare, era quello di costruire un progetto calcistico sostenibile, radicato nel territorio e animato da passione autentica, ma l’assenza di interlocutori pronti al confronto concreto ha fatto sì che tutto si arenasse. Gli investitori inizialmente coinvolti, ha spiegato, hanno deciso di reindirizzare i loro capitali verso un altro club, stanchi di attese e incertezze.

Il saluto della FCG e la speranza per il futuro del club

Siamo rammaricati, ma auguriamo comunque al Latina Calcio, ai suoi giocatori e a tutto lo staff un futuro più sereno e ricco di successi”, ha dichiarato Altomare, chiudendo con toni di rispetto e affetto verso una squadra e una comunità che evidentemente sente ancora sua. La vicenda lascia l’amaro in bocca, ma anche una riflessione sulla necessità di agire con prontezza, soprattutto quando ci sono in gioco progetti strategici per il futuro di una realtà sportiva.

Latina resta senza il rilancio tanto atteso

Il progetto avrebbe potuto rappresentare una svolta importante, non solo sul piano sportivo, ma anche su quello identitario e sociale. Un’iniziativa costruita per valorizzare le competenze locali, con una visione basata su radici solide e su un team composto da professionisti legati al territorio. Il ritiro degli investitori sancisce la fine di un’opportunità che forse non tornerà, ma resta la speranza che in futuro possano crearsi nuove condizioni per far rinascere le ambizioni di una piazza che merita di sognare in grande.

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