Latina, salta l'accordo per lo stadio: il club rifiuta i 46mila euro e cambia strategia

Latina, salta l’accordo per lo stadio: il club rifiuta i 46mila euro e cambia strategia

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Tensione tra il Comune e il Latina Calcio 1932: niente offerta per il bando, ora si apre una fase incerta. Il club punta al pay-per-match con la tariffa del 2010.

La società nerazzurra del Latina Calcio 1932 ha deciso di non partecipare al bando per la gestione dello Stadio Francioni e della struttura Fulgorcavi, rifiutando l’onere di 46mila euro per sei mesi. Una scelta che apre un nuovo fronte nella già complessa relazione tra il club guidato da Terracciano e l’amministrazione comunale, con scenari che potrebbero cambiare radicalmente a partire da domani.

Affitto rifiutato, il club pagherà partita per partita

Il bando comunale, costruito secondo molti su misura per consentire alla squadra di continuare ad allenarsi e giocare in città, scade oggi senza ricevere offerte da parte del Latina. Il club ha infatti ritenuto troppo alta la cifra di 46mila euro, scegliendo di tornare alla vecchia formula: pagamento di 1.000 euro a partita, secondo il tariffario comunale del 2010, tuttora in vigore e non modificabile fino al 1° gennaio 2026.

In questo modo il Francioni tornerà formalmente nella piena disponibilità del Comune, che potrà ora affittarlo alle squadre che ne faranno richiesta. Al momento sono due i club interessati: oltre al Latina, anche il Guidonia, neopromosso in Serie C, in cerca di un impianto in attesa dei lavori sul proprio stadio.

Il Latina si assicura così un risparmio immediato, ma evita anche i costi di manutenzione, mantenendo il diritto a incassare totalmente la biglietteria, il tutto con un canone considerato molto basso, specie se confrontato con quello che lo stesso club impone al Cisterna Calcio (550 euro a giornata per l’uso dello stadio Bartolani, in Prima Categoria).

Addio Fulgorcavi, la squadra trasloca sul sintetico di Cisterna

Nelle prossime settimane anche la struttura della Fulgorcavi sarà probabilmente abbandonata: l’affitto giornaliero da 100 euro, anch’esso stabilito nel 2010, verrà evitato dirottando l’intera rosa sul campo sintetico di Cisterna, già utilizzato lo scorso anno da giovanili e femminile. Il piano sembra chiaro: svuotare completamente gli spazi comunali per non versare i 46mila euro richiesti nel nuovo bando.

La mossa del club obbligherà la società a liberare stadio e centro allenamenti, portando via tutto il materiale tecnico attualmente presente.

Ma lo scontro con il Comune non finisce qui. Secondo il presidente Terracciano, il club non sarebbe debitore verso l’ente, ma creditore per alcuni lavori effettuati in passato negli impianti, regolarmente fatturati e inseriti a bilancio, che secondo i legali della società non rientrano nelle vecchie concessioni. Un fronte spinoso, che rischia di trasformarsi in contenzioso legale.

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