Una nuova iniziativa prende piede in Abruzzo, dove è stata lanciata una petizione che ha come obiettivo principale l’inclusione della terapia desensibilizzante nel rimborso del Servizio sanitario nazionale, un trattamento fondamentale per chi soffre di allergie respiratorie. Questa terapia è l’unica riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come curativa e non solo sintomatica. L’appello è destinato a tutte le regioni italiane e sorge dall’esigenza di garantire pari diritti nella salute per ogni cittadino, a prescindere dalla propria residenza.
I dettagli della petizione: un’iniziativa collettiva
L’iniziativa è sostenuta da ‘Butta via i fazzoletti’ e Demos – Democrazia solidale. Questi gruppi propongono un cambiamento significativo nel sistema sanitario, sottolineando quanto sia essenziale garantire ai cittadini un accesso equo alle terapie necessarie. A differenza dei farmaci sintomatici, come i cortisonici e gli antistaminici, che servono solo a far alleviare i sintomi senza risolvere le origini del problema, la terapia desensibilizzante lavora per modificare la risposta del corpo all’allergene, proponendo così una soluzione più duratura e profonda.
Al momento, questo trattamento è coperto dal Servizio sanitario nazionale solo in tre regioni italiane: Lombardia, Piemonte e Puglia. Tuttavia, l’accesso è vincolato da limiti economici, poiché è destinato solo a coloro che presentano un ISEE inferiore ai 20.000 euro. Questo crea più di una disparità , poiché molti cittadini all’interno di altre regioni non beneficiano di questo tipo di assistenza, esponendosi a cronicità e complicazioni legate alle allergie.
Leggi anche:
L’importanza della terapia desensibilizzante
La terapia desensibilizzante ha rappresentato un passo avanti significativo nella cura delle allergie respiratorie. Non si limita a mascherare il problema, ma agisce modificando le reazioni del sistema immunitario, portando a un miglioramento duraturo dei sintomi. I medicinali utilizzati, classificati come Name Patient Product, seguono la normativa del 1998 che ne regola la distribuzione e l’utilizzo.
Un punto centrale nella discussione è l’esperienza personale di chi ha vissuto l’impatto di queste allergie. Sabrina De Federicis, Country manager di HAL Allergy e autrice del libro ‘Butta via i fazzoletti’, racconta la sua storia da madre di un bambino ex allergico. Attraverso la sua testimonianza, De Federicis evidenzia le complessità vissute dalle famiglie che si trovano a dover gestire situazioni critiche legate alle allergie, un problema che non dovrebbe essere influenzato solo dalle circostanze regionali.
Disparità regionali e diritto alla salute
Un aspetto cruciale emerso dai promotori della petizione riguarda le enormi disparità esistenti nel trattamento salute in base alla regione di residenza. La salute è un diritto fondamentale, regolato anche dall’articolo 32 della Costituzione italiana, che stabilisce il principio di uguaglianza nei trattamenti sanitari. Tuttavia, attualmente, i cittadini che soffrono di allergie respiratorie sono costretti ad affrontare una realtà iniqua, dove la propria condizione di salute è influenzata dall’ubicazione geografica.
Attraverso la petizione su change.org, si mira a raccogliere almeno diecimila firme, necessarie per avviare un percorso che porti alla modifica delle politiche sanitarie italiane. Garantire l’accesso alla terapia desensibilizzante a tutti è un passo fondamentale verso una maggiore equità nelle cure e nella salute pubblica, affinché ognuno possa sentirsi protetto e supportato, nonostante le proprie difficoltà sanitarie.
L’importanza di queste istanze è chiara: la salute non dovrebbe essere mai una questione di confini o di differenze economiche. La medicina e le cure devono essere accessibili a tutti, per garantire una qualità di vita dignitosa a chi vive con allergie respiratorie.