Grave crisi idrica nel settore agricolo, la regione punta su dialogo e interventi concreti

Grave crisi idrica nel settore agricolo, la regione punta su dialogo e interventi concreti

La scarsità d’acqua minaccia l’agricoltura regionale; l’assessore Carmine Cicala e le associazioni agricole Coldiretti, Cia e Copagri propongono misure urgenti mentre Confagricoltura manca al confronto.
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La scarsità d’acqua minaccia l’agricoltura regionale; l’assessore Carmine Cicala propone strategie di collaborazione tra istituzioni e associazioni agricole per gestire l’emergenza e pianificare le colture future, mentre la Regione attiva misure per aumentare le risorse idriche. - Gaeta.it

La scarsità d’acqua mette a dura prova l’agricoltura regionale, con colture sotto stress per la mancanza di risorse idriche. L’assessore alle politiche agricole Carmine Cicala ha affrontato oggi la questione dopo il confronto con alcune associazioni agricole, delineando le strategie per garantire la sopravvivenza delle coltivazioni stagionali e preparare le future. La situazione resta critica e richiede impegno concreto, non solo parole.

La posizione dell’assessore alle politiche agricole sul fenomeno della carenza idrica

L’assessore Carmine Cicala ha sottolineato la necessità di agire con calma e metodo per affrontare una crisi che si presenta ormai come emergenza nel mondo agricolo regionale. A margine della riunione del ‘Tavolo Verde’, ha evidenziato che la strada da seguire passa per la concertazione fra le parti interessate, un dialogo continuo che permetta di individuare le soluzioni più adatte per portare a termine i raccolti primaverili ed estivi.

Progetto futuro per le colture autunnali e invernali

Lo stesso Cicala ha puntualizzato che oltre a gestire la stagione in corso bisogna già progettare le colture autunnali e invernali, in particolare carciofi, melanzane, asparagi e fragole. Per lui, solo con uno scambio costante tra istituzioni e agricoltori si potrà attuare un piano che eviti il collasso produttivo dovuto alla mancanza d’acqua. L’assessore ha però lamentato la mancata partecipazione di Confagricoltura alla riunione, segnalando che vi erano solo rappresentanti di Coldiretti, Cia e Copagri.

Dati forniti dalle associazioni agricole e misure annunciate dalla regione

Al ‘Tavolo Verde’ le associazioni presenti hanno portato dati puntuali sulle esigenze specifiche di irrigazione per le diverse colture, dettagliando quanti litri d’acqua servono in questo momento e quanto poco ne sia a disposizione. Questi numeri hanno aiutato l’assessore e i tecnici regionali a calibrare le azioni da mettere in campo nel breve periodo.

Interventi per fronteggiare la siccità

La Regione ha confermato l’attivazione di alcune misure concrete per contenere l’impatto della siccità. Primo fra tutti c’è la riapertura dell’invaso di San Giuliano, il cui ampliamento grazie al completamento della galleria di presa porterà più acqua disponibile per l’irrigazione. In aggiunta, si ricorrerà a prese emergenziali tramite motopompe e supplementi attingendo da pozzi e corsi d’acqua, per quanto possibile.

Sulla richiesta di autorizzazioni a nuovi punti di attingimento l’assessore ha riferito che la Regione sta lavorando per velocizzare le procedure. L’obiettivo è garantire un accesso tempestivo a risorse idriche alternative che non aggravino ulteriormente la carenza. Una sfida che riguarda tutta la filiera agricola e richiede sorveglianza costante sulle condizioni dei bacini idrici.

Impatti della crisi e prospettive per le colture stagionali

Le colture primaverili ed estive in piena crescita rischiano di non arrivare a maturazione se l’acqua continuerà a scarseggiare. La perdita di produzione può compromettere l’intero ciclo agricolo della regione, con ripercussioni economiche pesanti per gli agricoltori e l’indotto. I raccolti di carciofi, melanzane, asparagi e fragole, piante particolarmente sensibili al deficit idrico, sono già al centro delle preoccupazioni.

Gestione delle superfici irrigate

Per alcune coltivazioni si sta valutando una riduzione delle superfici irrigate, limitando al minimo le colture meno redditizie o prioritarie, per salvaguardare quelle più importanti. Restano però molte incognite legate ai prossimi mesi, soprattutto con l’approssimarsi delle semine autunnali e invernali, che potranno procedere solo se arriveranno precipitazioni sufficienti oppure si confermeranno gli interventi idrici annunciati.

Lo stato di allerta impone una gestione molto rigorosa dell’acqua, monitorando settimanalmente la disponibilità e le richieste. Il lavoro a più mani tra Regione, associazioni agricole e agricoltori è l’unica via per evitare danni irreparabili al comparto agricolo locale.

Assenze e critiche: il ruolo mancato di Confagricoltura nel confronto regionale

La riunione del ‘Tavolo Verde’ di oggi ha visto l’assenza di Confagricoltura, uno dei principali rappresentanti degli agricoltori a livello nazionale e regionale. Questa assenza ha provocato qualche discussione tra i presenti, che hanno sottolineato l’importanza di un confronto il più ampio possibile per affrontare una crisi così delicata.

Confagricoltura non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali su questa mancata partecipazione, ma la sua assenza riduce il ventaglio di sensibilità e soluzioni che avrebbero potuto emergere dal confronto. Coldiretti, Cia e Copagri hanno invece lavorato per mettere sul tavolo problemi concreti e suggerire interventi, dando un quadro chiaro della situazione.

Il mancato coinvolgimento di tutte le associazioni agricole rischia di complicare il dialogo con le istituzioni regionali, rallentando l’adozione di un piano condiviso. Il rischio è che alcune esigenze non vengano rappresentate e che le strategie messe in campo non riflettano pienamente la realtà del territorio e le differenti realtà produttive presenti. Un confronto allargato resta indispensabile per una risposta efficace di fronte alla crisi idrica.

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