Il progetto del pozzo noto come pirellino, collegato alla torre botanica, è finito al centro di un’inchiesta a milano. Tra i protagonisti spiccano l’assessore alla rigenerazione urbana giancarlo tancredi e l’allora presidente della commissione paesaggio giuseppe marinoni. La vicenda, risalente al 2023, coinvolge messaggi chat che mostrano un’interazione intensa tra politici, architetti e imprenditori per ottenere un via libera senza condizioni al progetto.
I contenuti delle chat tra tancredi e marinoni sulla nuova proposta del pirellino
Il 28 settembre 2023, tancredi commentava in chat con marinoni una nuova proposta per il progetto del pirellino. Parlava di un approccio ispirato al bosco verticale, ma più elegante, auspicando un voto favorevole e ringraziando l’interlocutore per aver trasformato un progetto inizialmente considerato imbarazzante in qualcosa di rilevante. Le conversazioni rilevate indicano un coinvolgimento diretto sull’iter procedurale e sugli aspetti tecnici legati alla commissione paesaggio.
Nelle stesse chat, tancredi suggeriva di non andare oltre una raccomandazione sull’uso pubblico del ponte collegato alla struttura, considerando che questa usciva dalle competenze specifiche della commissione. L’appuntamento in commissione per discutere la nuova proposta era fissato per il 5 ottobre. marinoni rispondeva con una valutazione parziale positiva, segnalando che la situazione non si presentava male.
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Questi scambi mostrano un dialogo aperto e orientato alla definizione di un percorso per il consenso, focalizzando aspetti tecnici e formali prima della riunione decisiva.
Il contesto delle pressioni e i protagonisti dell’inchiesta milanese
Il 22 giugno 2023 la commissione paesaggio aveva espresso un parere condizionato sul progetto pirellino-torre botanica. Tuttavia, dopo alcune settimane, il 5 ottobre, lo stesso organismo diede un via libera senza condizioni. Secondo l’accusa, tra i protagonisti che avrebbero esercitato pressioni per modificare l’esito ci sono l’architetto stefano boeri e il sindaco giuseppe sala.
Le chat raccolte dalla guardia di finanza rivelano scambi che anticipano incontri e confronti tra figure chiave della vicenda. Il 2 ottobre, boeri avrebbe inviato a marinoni una nuova proposta progettuale, poco prima della riunione decisiva. Anche manfredi catella, fondatore del gruppo immobiliare coima, avrebbe incontrato marinoni nei giorni precedenti il voto, consolidando la rete di relazioni.
Gli inquirenti ipotizzano che queste interazioni abbiano inciso sul cambio di giudizio della commissione, trasformando un parere condizionato in uno favorevole senza riserve.
Le comunicazioni di ringraziamento e le relazioni tra gli attori coinvolti
Dopo il via libera della commissione, il 6 ottobre, catella inviò a marinoni un messaggio ringraziandolo e invitandolo a collaborare per migliorare la città. Questo messaggio testimonia il legame stretto tra politica, imprenditoria e architettura nel processo decisionale milanese.
L’inchiesta milanese, guidata dal nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, punta a chiarire la natura e le modalità delle pressioni e dei rapporti che hanno interessato la realizzazione del progetto pirellino e torre botanica. Le accuse includono la richiesta di arresti domiciliari per tancredi, marinoni e catella, sottolineando il livello di gravità degli sviluppi giudiziari.
Il caso mette in luce dinamiche tra amministrazione pubblica e soggetti privati immersi in un processo urbanistico con impatto importante sulla città. Le prossime settimane saranno decisive per definire le responsabilità e ricostruire la sequenza degli eventi che hanno segnato il percorso di approvazione del progetto.