La ristorazione italiana si conferma un pilastro dell’economia nazionale con oltre 328mila imprese attive e un milione e mezzo di occupati. Questo settore è al centro della filiera turistica e agroalimentare, capace di generare un valore aggiunto superiore ai 59 miliardi di euro. Negli ultimi anni, però, ha dovuto affrontare difficoltà legate a un mercato troppo affollato, regole poco chiare e forme di concorrenza sleale. In questo contesto si inserisce la terza edizione della Giornata della Ristorazione promossa da Fipe-Confcommercio, un momento per riflettere, celebrare e discutere il futuro della cucina italiana.
Un settore economico di grande peso con numeri significativi
Il comparto della ristorazione in Italia coinvolge 328mila imprese tra ristoranti, trattorie, pizzerie e simili, che danno lavoro a più di 1,5 milioni di persone. Di questi, oltre 1,1 milioni sono lavoratori dipendenti, a testimonianza della capacità del settore di creare posti di lavoro stabili. Il valore aggiunto supera i 59 miliardi di euro, collocando la ristorazione tra le colonne portanti dell’economia italiana. Questo ruolo fondamentale si riflette anche nelle connessioni con altri comparti, in particolare il turismo e il settore agroalimentare, che traggono linfa proprio dall’attrattiva delle cucine italiane.
Numeri che raccontano il peso sociale e culturale
Questi numeri non sono solo statistica ma indicano quanto la ristorazione sia parte integrante della vita sociale e culturale del paese. Ogni giorno milioni di consumatori si affidano a questi locali per gustare tradizioni regionali e innovazioni gastronomiche. Il peso economico e occupazionale rende il comparto un indicatore chiave dello stato di salute dell’economia, soprattutto nelle città più turistiche e nelle aree note per la valorizzazione del cibo locale.
Leggi anche:
Le difficoltà del mercato tra eccesso di offerta e concorrenza sleale
Nonostante i risultati economici rilevanti, la ristorazione italiana si trova a fronteggiare numerosi problemi. Si registra un eccesso di offerta, che porta a una forte competizione tra esercenti, spesso a discapito della qualità e della sostenibilità economica. Le regole del gioco non sono uniformi, visto che il quadro normativo resta frammentato e a volte poco chiaro da nord a sud, complicando la vita degli imprenditori e limitando gli spazi di manovra.
Forme di concorrenza sleale e mancanza di politiche di supporto
Un fenomeno sempre più evidente è la concorrenza sleale, che si manifesta sotto forme diverse. Alcuni operatori non rispettano le regole fiscali o sanitarie, creando svantaggi ingiusti per chi lavora con trasparenza. A questo si aggiunge la necessità di condizioni più equilibrate e una politica economica mirata che sostenga in modo concreto le imprese, oggi spesso lasciate a sé stesse. L’assenza di una strategia complessiva pesa sul comparto, rallentando anche le possibilità di innovazione e sviluppo nel lungo termine.
La giornata della ristorazione 2025: eventi, premi e il significato dell’uovo
Dal 15 al 17 marzo 2025 si svolge la terza edizione della Giornata della Ristorazione, promossa da Fipe-Confcommercio per celebrare l’identità e il ruolo sociale di questo settore. La manifestazione coinvolge oltre 10mila ristoranti in Italia e all’estero, con più di cento eventi diffusi in tutto il paese. Questi appuntamenti variano da incontri con addetti ai lavori, degustazioni, workshop e momenti di confronto su temi rilevanti per gli operatori.
Il simbolo dell’uovo e i riconoscimenti durante la manifestazione
Quest’anno la giornata è dedicata all’uovo, scelto come simbolo di creazione, rinascita e unità. L’icona vuole raccontare la ricchezza culturale e produttiva della ristorazione italiana, capace di sintetizzare tradizione e adattamento a tempi nuovi. L’uovo rappresenta anche un legame tra passato e presente, con ricette storiche e nuove interpretazioni che animano i menu.
Durante la manifestazione sono stati assegnati premi a personalità e organizzazioni che contribuiscono a promuovere la cucina italiana. Tra i premiati figurano Aboca, Caritas, Fratelli Lunelli, Slow Food Italia, Luca Squeri e Sveva Sagramola. Questi riconoscimenti sottolineano il legame stretto tra cucina, cultura, impegno sociale e sostenibilità, aspetti fondamentali per l’evoluzione del comparto.
Le sfide che emergono dall’intervento di lino enrico stoppani
Lino Enrico Stoppani, presidente di Fipe-Confcommercio, ha rimarcato l’importanza della giornata per mettere in luce il valore culturale e imprenditoriale della ristorazione. Stoppani ha ricordato che questo settore è tra i più riconosciuti nel mondo per qualità e tradizione, ma ha ancora bisogno di politiche che lo supportino concretamente. Ha evidenziato la mancanza di un disegno strategico chiaro e l’urgenza di proteggere le imprese dalla concorrenza sleale che si manifesta in modi sempre nuovi.
“Sense of Italy” al posto del made in italy
Il presidente ha proposto di superare il concetto tradizionale di Made in Italy, spostandosi verso un’idea più ampia chiamata Sense of Italy. Questa comprende non solo la bellezza e l’artigianato, ma anche le competenze, la tradizione e la capacità di innovare, unendo questi elementi per dare un futuro sostenibile e condiviso al settore. Per Stoppani è necessario costruire una visione che unisca la cultura gastronomica con la realtà economica e sociale del paese, offrendo prospettive reali agli operatori.
Queste dichiarazioni mettono in luce la predisposizione del settore a rimanere fedele alle radici ma aperto al cambiamento. La sfida è mantenere un equilibrio tra innovazione e rispetto del patrimonio gastronomico, garantendo al tempo stesso lavoro dignitoso e sostenibilità. Una questione che coinvolge istituzioni, operatori e consumatori, chiamati a riflettere sul valore che la ristorazione italiana rappresenta per il paese.