La musica francese dell’Ottocento è in parte dimenticata, con meno dell’uno per cento delle opere ascoltate oggi. Tuttavia, un’équipe dedicata di studiosi e appassionati sta cercando di riportare alla luce questi capolavori trascurati. Sotto la direzione di Alexandre Dratwicki, il Palazzetto Bru Zane di Venezia si propone di salvaguardare e valorizzare la musica romantica francese, riscoprendo opere storicamente significative, tra cui quelle di Camille Saint-Saëns.
Il lavoro del Palazzetto Bru Zane
Da oltre quindici anni, il Palazzetto Bru Zane è all’avanguardia nella ricerca e valorizzazione della musica romantica francese. Fondato dall’imprenditrice Nicole Bru, il centro ha accesso a quattro archivi nazionali a Parigi, dove sono custodite milioni di partiture. La missione è ambiziosa: promuovere opere dimenticate e rendere nuovamente accessibili ai pubblici brani musicali che meritano di essere ascoltati.
Dratwicki, direttore artistico del centro, sottolinea l’importanza di riavvicinare il pubblico a compositori meno noti, accanto a grandi nomi come Saint-Saëns e Bizet. La ricerca ha portato a importanti registrazioni che abbinano opere liriche e librerie critiche contenenti informazioni su titoli rari. Fino ad oggi, il Palazzetto ha prodotto 41 opere liriche, permettendo di scoprire molte composizioni mai eseguite, ampliando il panorama musicale di un’epoca feconda.
La rielaborazione di L’Ancêtre di Camille Saint-Saëns
Un recente esempio del lavoro del Palazzetto Bru Zane si è svolto all’Auditorium Rainier III di Monaco, dove il 6 ottobre ha avuto luogo la registrazione di L’Ancêtre di Camille Saint-Saëns. Quest’opera, dedicata al principe Ranieri I di Monaco, è stata rappresentata per la prima volta nel 1906 ed è caratterizzata da un libretto di Lucien Augè de Lassus. Durante le prove, l’orchestra Filarmonica di Monte-Carlo, diretta da Kazuki Yamada, ha collaborato con il Coro Filarmonico di Tokyo, dando vita a un evento che ha catturato l’interesse degli appassionati di musica.
L’Ancêtre racconta una storia di vendetta e passioni tra le famiglie corse dei Fabiani e dei Pietra Nera, un intreccio drammatico che riflette temi universali. L’esecuzione si è conclusa con un plauso caloroso da parte del pubblico, enfatizzando l’importanza di riportare in primo piano opere significative di compositori come Saint-Saëns.
Il valore della riscoperta musicale
Il lavoro del Palazzetto Bru Zane non si limita a rendere omaggio a compositori noti come Saint-Saëns e Bizet. Secondo Dratwicki, ci sono numerose opere meritevoli di attenzione che non hanno mai visto la luce oppure non sono mai state rappresentate. Per esempio, esistono 69 melodie di Bizet mai registrate, così come molte altre opere di compositori dimenticati che aspettano di essere riscoperti.
La riscoperta di queste opere è cruciale in un’epoca in cui la musica classica sta affrontando nuove sfide di visibilità e accessibilità. Il Palazzetto sta lavorando attivamente per pubblicare un’integrale delle melodie di Bizet, in un cofanetto di tre dischi che sarà lanciato a maggio. Questa attività di divulgazione è fondamentale per alimentare l’interesse verso la musica romantica francese e per connettere nuovamente il pubblico con un patrimonio culturale ricco e variegato.
In un mondo in cui la musica è spesso dominata dalle tendenze moderne, l’impegno del Palazzetto Bru Zane rappresenta un faro di speranza per il futuro della musica classica. La loro missione non solo protegge ma celebra questa parte importante della storia musicale francese, garantendo che non venga dimenticata.