La Liguria mostra segnali concreti di sviluppo economico e occupazionale in vari ambiti chiave, dalla portualità al turismo, fino all’innovazione tecnologica. I dati emersi dalla nona edizione del think tank “Liguria 2030”, tenutosi il 21 marzo 2025 all’Excelsior Palace di Rapallo e promosso da The European House – Ambrosetti con Regione Liguria, offrono una fotografia chiara dei trend e delle sfide che caratterizzano la regione.
La leadership nella blue economy e l’espansione portuale
La Liguria ribadisce la sua posizione di punta nella blue economy, settore cruciale per l’economia regionale. Con la maggiore incidenza di imprese e occupati nel comparto marino, si conferma la vocazione territoriale verso attività legate al mare. La crescita della portualità assume un ruolo centrale. I porti liguri, a partire da Genova e La Spezia, rappresentano un nodo fondamentale per il commercio marittimo e stanno beneficiando di interventi infrastrutturali mirati.
La diminuzione dell’export pari a 2,6 miliardi rispetto all’anno precedente su un totale di 10 miliardi non deve allarmare, come ha spiegato Valerio De Molli, managing partner di The European House – Ambrosetti. È sufficiente infatti la variazione nella movimentazione di poche navi per provocare fluttuazioni significative nei numeri. Non va dimenticato che il 60% dell’export regionale riguarda prodotti ad alta tecnologia, un dato che sostiene le aspettative positive per il futuro.
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La crescita del pil e i dati sull’occupazione in liguria
Il rapporto strategico 2024 evidenzia come la Liguria stia crescendo a un passo superiore rispetto alla media nazionale. Per il 2025 il pil regionale è previsto in aumento dello 0,7%, leggermente oltre la media italiana ferma allo 0,6%. Questo risultato riflette un miglioramento del tessuto economico locale, ma il vero passo avanti si nota nel mercato del lavoro. Il tasso di occupazione raggiunge infatti il 69%, quasi 7 punti in più rispetto al dato nazionale.
La presenza femminile nel mondo del lavoro è una delle note positive più lampanti: in cinque anni si registra un incremento del 9,7% nell’occupazione femminile, segno che la regione sta rafforzando concreti percorsi di inclusione. Anche il calo dei giovani NEET, quelli non impegnati nello studio né nel lavoro, conferma un miglioramento tangibile: dal 21,4% si è scesi al 12,4%. Questi numeri indicano che Liguria sta lavorando per offrire maggiori chance di inserimento ai meno giovani e alle fasce giovanili.
Lo scenario economico e le sfide da affrontare
I dati presentati, pur mostrando una situazione nel complesso positiva, indicano anche alcune criticità da tenere sotto osservazione. La lieve flessione nell’export si lega a dinamiche internazionali e logistiche che richiedono soluzioni rapide e concrete. La Liguria dovrà spingere su investimenti per completare le infrastrutture strategiche, migliorare la competitività dei settori tradizionali e favorire l’inserimento delle nuove generazioni nel mercato del lavoro.
Il contesto in cui si muove la regione è però ricco di stimoli, dalla crescita del turismo ai settori tecnologici avanzati, fino alla valorizzazione delle risorse marine. Il dialogo tra istituzioni, imprese e centri di ricerca dovrà sostenere questi processi indirizzandoli verso una crescita equilibrata e sostenibile che prepari la Liguria a vincere le sfide del prossimo decennio.
Le infrastrutture e i progetti chiave per la liguria del 2030
Il presidente della Regione, Marco Bucci, ha definito con chiarezza le priorità infrastrutturali. Tra queste spiccano la costruzione della nuova diga del porto di Genova – progetto di grande impatto sulla capacità e sicurezza del porto – e il completamento del Terzo Valico, cruciale per collegare meglio la regione con il resto d’Italia e l’Europa.
Grande attenzione è rivolta anche al polo nazionale della subacquea alla Spezia, destinato a consolidare la ricerca e lo sviluppo nel settore nautico e marittimo. È in fase avanzata la creazione di un’authority specializzata in ambito nucleare, per gestire le attività connesse al rilancio energetico.
Infine, la futura gigafactory per l’intelligenza artificiale a Genova rappresenta un passo importante per la trasformazione tecnologica della regione, capace di attrarre investimenti e creare nuove opportunità di lavoro ad alto valore aggiunto.