La gestione dei diritti delle donne nelle Marche torna al centro del dibattito pubblico a poche settimane dalle elezioni regionali. Le discussioni coinvolgono politiche sanitarie e i diritti civili, con particolare attenzione sull’applicazione della legge 194 del 1978, che regola l’interruzione volontaria di gravidanza. Le posizioni delle forze politiche di centrosinistra delineano un piano d’azione per modificare la situazione attuale, portando in primo piano il tema del diritto all’autodeterminazione femminile.
La legge 194 e la situazione attuale nelle marche
Nelle Marche, l’applicazione della legge 194 sul diritto all’aborto ha incontrato diversi ostacoli negli ultimi anni. Diverse testimonianze e analisi denunciano una difficoltà concreta nell’accesso a servizi di interruzione volontaria della gravidanza, dovuta a restrizioni pratiche e a un numero limitato di medici disponibili a effettuare l’intervento. Questo quadro consegna alle donne marchigiane un diritto teorico, ma non sempre effettivo né garantito nel tempo e nello spazio.
Le dichiarazioni di gioia santarelli
L’assessora regionale Gioia Santarelli ha sottolineato proprio questa problematica durante la presentazione del programma elettorale del centrosinistra di sostegno a Matteo Ricci. Santarelli ha evidenziato come, «per troppo tempo, il diritto all’autodeterminazione delle donne nelle Marche sia stato negato o compromesso, creando una disparità rispetto alle garanzie normative previste». Di fatti, la difficoltà nell’accesso all’aborto rappresenta una ferita aperta all’interno del sistema sanitario regionale e riflette la necessità di un intervento chiaro da parte della politica.
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La proposta del centrosinistra per garantire il diritto all’aborto
Il centrosinistra marchigiano ha presentato un programma unitario che punta a ristabilire e rafforzare il diritto all’aborto, intervenendo direttamente sulla mancata attuazione della legge 194. Gioia Santarelli ha parlato di un progetto «radicale», rivolto a riportare il diritto all’interruzione di gravidanza a tutte le donne marchigiane che oggi se lo vedono negato. Questo significa innanzitutto concretizzare sostegno medico, facilitare l’accesso alle strutture sanitarie e garantire assistenza senza ostacoli burocratici o culturali.*
Il piano proposto punta a coinvolgere attivamente chi abita il territorio, chiamando a una responsabilità collettiva nel far funzionare il cambiamento. Tra gli obiettivi principali c’è la rimozione dei vincoli che impediscono di fatto l’esercizio del diritto all’aborto, una problematica radicata in alcune aree della regione. Il centrosinistra si impegna a restituire alle donne la possibilità di decidere in libertà, in linea con le norme vigenti e senza ricorsi che ne ostacolino l’applicazione.
Il contesto politico e le implicazioni per le elezioni regionali 2025
La dichiarazione di Gioia Santarelli avviene nel quadro di una campagna elettorale tesa e decisiva per le Marche. La candidatura di Matteo Ricci alla presidenza della Regione coinvolge diverse forze politiche progressiste che si propongono di riportare al centro della scena temi sociali troppo a lungo trascurati, a partire dai diritti delle donne e dalle garanzie sanitarie. Il programma presentato ieri riflette una volontà di discontinuità rispetto al passato, anche rispetto a politiche regionali che hanno mostrato scarsa attenzione ai bisogni reali.
Prospettive simboliche e pratiche
Le prospettive aperte da questo impegno assumono un valore simbolico e pratico importante in vista del voto. La questione dei diritti riproduttivi si intreccia con un più ampio discorso di tutela delle persone e delle libertà civili. Nelle Marche, il dibattito pubblico si concentra su recuperare un equilibrio tra norme e realtà quotidiana, con l’obiettivo di rimuovere le barriere che rendono precario un diritto fondamentale come quello di scegliere.
La voce di sinistra italiana nelle marche: un ruolo attivo e propositivo
Sinistra italiana, tramite la voce di Gioia Santarelli, si colloca in prima linea all’interno del fronte di centrosinistra per promuovere cambiamenti concreti. Santarelli, anche in qualità di esponente di Avs, ha scelto di dare visibilità a un tema che riguarda la vita di migliaia di donne e coinvolge la dimensione etica oltre che sanitaria. La partecipazione di Sinistra italiana alla coalizione si caratterizza proprio per l’attenzione a questi aspetti sociali che richiedono interventi tempestivi e decisi.
Il richiamo rivolto alla necessità di camminare «sulle gambe» di chi ogni giorno vive il cambiamento esprime la volontà di coinvolgere soggetti locali e cittadini in un percorso condiviso. La scelta di puntare su un programma unitario, ma capace di tradursi in azioni concrete, vuole rispondere a una domanda di diritti spesso rimasta silente o ignorata. Nel 2025, sotto questa spinta, la Regione Marche potrebbe rivedere le modalità di applicazione di una legge fondamentale per il rispetto dell’autonomia femminile.