L’unione europea affronta una sfida cruciale: l’80% della natura in europa è deteriorata, mentre tre quarti delle imprese dipendono dalla biodiversità e dai servizi ecosistemici. Per questo la commissaria all’ambiente, Jessika Roswall, ha presentato una roadmap volta a creare un mercato europeo dei “crediti natura”. Questo strumento punta a premiare chi protegge e recupera l’ambiente, senza trasformare la natura in una semplice merce, ma valorizzandone il ruolo fondamentale per economie e comunità.
Lo stato della natura in europa e il peso sulle economie
In tutta europa, la natura mostra segni evidenti di fragilità. Circa l’80% degli habitat è considerato in cattive condizioni, con conseguenze pesanti per la biodiversità. Il degrado riguarda terreni agricoli, foreste, corsi d’acqua e ambienti marini. Questa situazione non è solo un problema ambientale ma coinvolge direttamente l’economia.
Secondo i dati ufficiali, circa il 75% delle imprese europee trae vantaggio dai servizi offerti dagli ecosistemi, che garantiscono risorse come acqua pulita, impollinazione e regolazione del clima. Senza questi servizi, molte attività rischiano di rallentare o affrontare costi aggiuntivi notevoli. L’interdipendenza tra natura e economia spinge a considerare misure che tengano conto del valore ambientale nel calcolo economico delle imprese.
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La proposta della commissaria jessika roswall: roadmap e crediti natura
A Bruxelles, la commissaria Jessika Roswall ha sottolineato che il nuovo mercato dei crediti natura non vuole trasformare l’ambiente in una merce, ma riconoscere e premiare chi si impegna a conservarlo e ripristinarlo. La roadmap europea del 2025 punta a definire regole chiare per questi crediti, strumenti finanziari che certifichino progetti di tutela ambientale.
Questa iniziativa intende supportare agricoltori, silvicoltori e altre categorie legate alla gestione del territorio. Per esempio, chi adotta pratiche per mantenere gli habitat naturali o lavora per ripristinare foreste potrebbe ricevere un incentivo economico aggiuntivo. Il sistema di crediti consentirà inoltre alle imprese di acquistarli, per bilanciare gli impatti delle proprie attività o rispettare gli impegni di sostenibilità presi pubblicamente.
Ruolo e benefici per agricoltori, imprenditori e mercati finanziari
I crediti natura potrebbero rappresentare una nuova fonte di reddito per chi cura il territorio. Negli ultimi anni, molte realtà rurali europee hanno visto diminuire i guadagni, specie quelle legate all’agricoltura e alla silvicoltura. Inserire un meccanismo che remuneri azioni ambientali offre un canale per sostenere comunità e ambienti territoriali.
Le imprese trovano in questo strumento uno strumento concreto per perseguire obiettivi di sicurezza ambientale dichiarati nei propri bilanci. Oltre all’aspetto finanziario, i crediti natura possono diventare uno strumento di trasparenza e responsabilizzazione verso clienti e investitori. La partecipazione ai programmi a favore della biodiversità potrà essere certificata attraverso questi crediti, con effetti su reputazione e accordi commerciali.
Sfide e prospettive per il mercato europeo dei crediti natura
Non mancano le difficoltà da affrontare per far decollare questo mercato. La definizione di standard comuni e procedure di verifica rigorose sarà alla base della credibilità del sistema. Senza trasparenza e controlli efficaci, i crediti natura rischierebbero di perdere valore e fiducia.
Inoltre, serve equilibrio tra tutela ambientale e sviluppo economico, per evitare speculazioni o usi impropri di questi strumenti. La roadmap della ue affronta questi temi puntando a una governance condivisa e integrata, dove ruolo pubblico e privato si intrecciano.
L’obiettivo resta ambizioso: combinare protezione della natura e sostegno a chi vive dei suoi servizi, per trasformare il degrado ambientale in opportunità. Restituire valore economico alla natura e includerlo nei bilanci è un passaggio decisivo per invertire la rotta della perdita di biodiversità in europa.