La terza edizione del premio Campiello Natura ha svelato le opere finaliste che raccontano il legame tra uomo e ambiente. L’iniziativa porta avanti l’obiettivo di valorizzare testi capaci di raccontare con profondità il rapporto con la natura e la sua tutela, ponendo sotto i riflettori storie e parole nate dall’osservazione del mondo naturale.
La nascita del premio Campiello natura e la sua missione
Lanciato grazie alla collaborazione tra la Fondazione Il Campiello di Confindustria Veneto e la Venice Gardens Foundation, il Campiello Natura si rivolge a opere letterarie che narrano l’intesa tra uomo e natura. Il premio è dedicato a testi che approfondiscono la relazione equilibrata e rispettosa con l’ambiente naturale, stimolando una riflessione sul valore del paesaggio, la sua salvaguardia e la comprensione profonda degli ecosistemi.
L’attenzione non si limita a un semplice racconto ecologico ma mira a raccontare l’affinità e i legami invisibili tra comunità e ambiente. Le opere candidate devono pertanto esprimere non solo una sensibilità ambientale, ma anche raccontare storie capaci di intrecciare memoria, cultura e natura. Questo approccio rende il premio un punto di osservazione unico nel panorama letterario italiano, in cui poesia, storia e impegno si fondono attorno a un tema condiviso e urgente.
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Giuria e processo di selezione
La giuria che ha individuato i tre finalisti è composta da esperti di spicco nel campo della letteratura, della cultura del giardino e del paesaggio. A guidare i lavori è stata Adele Re Rebaudengo, presidente di Venice Gardens Foundation, affiancata da Alberta Campitelli, storica dell’arte e dei giardini nonché vicepresidente dell’associazione Parchi e Giardini Italiani.
Con loro hanno partecipato Emanuela Rosa Clot, direttrice delle riviste Gardenia e Bell’Italia, Maria Pace Ottieri, scrittrice e giornalista, Valentina Romano, fondatrice della Libreria della Natura di Milano, e Anna Zegna, alla guida della Fondazione Zegna. La commissione ha valutato con attenzione ciascuna opera, privilegiando quelle che offrono narrazioni capaci di riportare a nuova vita la connessione con l’ambiente.
Il processo di selezione ha avuto come fulcro l’originalità del linguaggio e la capacità delle opere di stimolare un dialogo intimo con la natura, portando alla luce memorie, storie e paesaggi con uno sguardo mai superficiale.
I finalisti: una storia, un albero e un giardino emblematico
La rosa finale comprende tre opere molto diverse ma accomunate dal tema centrale della natura e dalla sua interpretazione letteraria.
Il primo libro, “Basta un filo di vento” di Franco Faggiani, pubblicato da Fazi, racconta la storia della tenuta La Conventina, che diventa un simbolo di legami umani e naturali. La narrazione segue la vita di una comunità strettamente intrecciata con l’ambiente, divisa tra tradizione e mutamenti economici.
Il secondo testo, “Il Canto del principe. Storia di un albero” di Marco Albino Ferrari, edito da Ponte alle Grazie, si propone come un racconto poetico che mette in luce una minaccia poco visibile ma molto diffusa tra i boschi italiani. La narrazione si concentra su un singolo albero, elemento portante di una riflessione più ampia sulle foreste e la loro fragilità.
“Memorie di Ninfa” di Lauro Marchetti, pubblicato da Allemandi Editore, chiude il trio con la ricostruzione storica e affettiva del giardino di Ninfa. Il libro documenta l’evoluzione di questo spazio verde unico nel suo genere, nato dalla lungimiranza dei principi Caetani e in particolare dalle donne di questa famiglia, che hanno alimentato l’eredità culturale e ambientale veicolata dal giardino.
La premiazione al gran teatro la fenice di venezia
Il vincitore sarà annunciato e premiato il 13 settembre 2025, durante la serata conclusiva della 63ª edizione del premio Campiello. L’evento si svolgerà al Gran Teatro la Fenice di Venezia, luogo simbolico per la cultura italiana. La Venice Gardens Foundation assegnerà al vincitore un premio di 5.000 euro, confermando così l’impegno nel sostenere chi sa raccontare la natura con parole capaci di colpire nel profondo.
In questa occasione, oltre all’annuncio del libro che si è distinto per la sua capacità di interpretare la natura come patrimonio da proteggere e raccontare, si rinsaldano anche i legami tra letteratura e ambiente, tra memorie storiche e la realtà contemporanea. Venezia torna quindi a essere scenario di un dialogo prezioso tra arte, natura e lettura.