Il commissario straordinario per la ricostruzione post sisma 2016, Guido Castelli, ha fatto il punto sulla situazione degli sfollati ad Ancona a seguito delle scosse del novembre 2022. Al centro dell’attenzione c’è il contributo di autonoma sistemazione , essenziale per garantire un sostegno abitativo temporaneo a chi ha perso la casa. La sua erogazione dipende dalla validazione di un’ordinanza da parte del ministero dell’Economia e delle finanze, passaggio necessario per assicurare continuità e sicurezza a chi vive ancora nelle condizioni di emergenza.
Il ruolo della protezione civile nel pagamento del cas
L’erogazione del Cas, contributo vitale per molti sfollati, è affidata fino alla fine del 2025 alla Protezione civile. Il commissario Castelli ha sottolineato come sia fondamentale che l’ordinanza di Protezione civile venga rapidamente convalidata dal ministero dell’Economia e delle finanze. Senza questo passaggio burocratico non sarà possibile procedere con i pagamenti. Il Cas rappresenta un supporto economico indispensabile per coloro che non possono tornare nelle proprie abitazioni e devono organizzarsi con soluzioni abitative autonome.
Nonostante il tema non rientri direttamente nella competenza della struttura commissariale, Castelli ha espresso l’urgenza e la necessità di garantire continuità ai pagamenti, descrivendoli come un diritto ragionevole e giusto per i corregionali colpiti dal sisma. La situazione a Ancona desta attenzione per il numero di famiglie e persone che attendono risposte immediate, senza interruzioni nei sostegni previsti dal Cas.
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Scadenze e procedure per la ricostruzione nelle zone colpite da sisma
Mercoledì scorso, spiega il commissario, è stata approvata una nuova ordinanza che stabilisce tempistiche precise per le domande legate alla ricostruzione. Gli interessati di Ancona e Pesaro hanno tempo fino al 31 ottobre per manifestare la volontà di ricostruire gli immobili danneggiati. Questo primo passaggio serve a delineare chi intende effettivamente procedere con il recupero degli edifici.
Entro il 31 dicembre invece deve essere presentata la richiesta per ottenere il cosiddetto “livello operativo”. Si tratta di un accertamento del grado di danneggiamento degli edifici coinvolti nel sisma. L’attribuzione di questo livello è fondamentale perché permette di configurare la misura economica del contributo riconosciuto a ogni soggetto coinvolto. In pratica, il livello operativo definisce quanti soldi spetteranno per affrontare la ricostruzione, rendendo il processo più trasparente e guidato da parametri certi.
Il futuro della gestione del cas dopo il 2025
Secondo quanto chiarito da Castelli, dopo il 2025 il compito di erogare il Cas non sarà più in capo alla Protezione civile, ma sarà trasferito alla struttura commissariale. Questo passaggio segnerà un cambiamento nella gestione dei fondi e delle pratiche correlate all’assistenza agli sfollati. La scelta punta a rendere più diretta l’amministrazione del sostegno economico in una fase che dovrebbe corrispondere al consolidamento della ricostruzione e alla normalizzazione delle condizioni abitative.
Questa prospettiva offre un quadro chiaro su come si intendano organizzare gli aiuti nel medio termine. I cittadini colpiti dal sisma potranno così confrontarsi direttamente con l’ente responsabile della ricostruzione, in una fase in cui sarà necessario assicurare continuità e un equilibrio tra esigenze emergenziali e progressi realizzati nella sistemazione degli immobili danneggiati.
Il contesto del sisma e le priorità per ancona e pesaro
Le scosse del novembre 2022 hanno provocato danni diffusi nel territorio di Ancona e Pesaro, lasciando molte persone senza un’abitazione sicura. La gestione delle emergenze successive, tra cui l’assistenza abitativa e il sostegno economico, resta una questione cruciale per le amministrazioni locali e nazionali coinvolte. Le misure messe in campo si concentrano sulla messa a norma degli edifici, il sostegno agli sfollati e la ricostruzione di un tessuto urbano danneggiato ma non abbandonato.
Le scadenze fissate, i livelli di danneggiamento valutati e i piani per la gestione futura delle risorse si traducono in un calendario che mira a offrire certezze, dopo mesi di difficoltà. L’attenzione del governo e della Protezione civile rimane alta, con la necessità di monitorare l’evoluzione della situazione e di rispondere tempestivamente alle esigenze delle persone coinvolte.
Le famiglie in attesa del Cas vivono un momento di incertezza, soprattutto in assenza della validazione ministeriale. Il rapido via libera alle ordinanze permetterà di non interrompere l’assistenza consona alla situazione, elemento chiave per affrontare il lungo percorso della ricostruzione post sisma.