La Nato ha deciso di rafforzare la sua presenza militare sul fianco orientale in risposta a una serie di violazioni dello spazio aereo alleato, culminate con l’ingresso non autorizzato di droni russi in Polonia. L’alleanza atlantica ha subito attivato una nuova missione chiamata “Sentinella orientale” per aumentare la sorveglianza e la difesa nella zona più delicata dell’Europa. L’iniziativa coinvolge diversi paesi membri e si attiverà progressivamente, in modo da coprire un’area che va dal nord fino al Mar Nero e oltre.
Motivazioni e contesto della decisione della nato
La decisione di schierare la “Sentinella orientale” arriva dopo che la polizia di Bruxelles ha confermato la violazione dello spazio aereo polacco da parte di droni attribuiti alla Russia. Si tratta della più grande concentrazione di incursioni di questo tipo nei cieli della Nato, fenomeno che però non è isolato. Le incursioni si sono ripetute nelle ultime settimane anche in Romania, Estonia, Lettonia e Lituania.
Il segretario generale dell’Alleanza, Mark Rutte, ha sottolineato che “l’atteggiamento di Mosca è diventato sempre più spericolato nei confronti degli alleati orientali.” Nonostante non si sappia con certezza se gli ingressi nel territorio polacco siano stati voluti, il rischio di incidenti è concreto e l’allarme per la sicurezza dei confini esterni dell’Europa è alto.
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Rutte ha ricordato che all’inizio dell’anno era già stata schierata l’operazione “Sentinella baltica” per proteggere infrastrutture strategiche nel Mar Baltico da attività pericolose e non autorizzate. La nuova missione mira a estendere e rafforzare questo impegno in una zona più vasta, a difesa di tutti gli stati membri esposti a rischi provenienti dal lato orientale.
Dettagli Sull’avvio e struttura dell’operazione sentinella orientale
L’operazione nominata “Eastern Sentry” è stata annunciata ufficialmente durante una conferenza stampa a Bruxelles dal segretario generale Rutte e dal comandante supremo alleato per l’Europa, Alexus G. Grynkewich. Il generale ha confermato che “l’ordine di attivazione è stato dato immediatamente, con le prime attività previste già da ora.”
L’operazione coinvolge forze militari raccolte da più paesi alleati, tra cui Danimarca, Francia, Regno Unito e Germania. Si prevede l’utilizzo di una combinazione di mezzi tradizionali e nuove risorse tecnologiche, particolarmente orientate a contrastare l’uso crescente di droni nelle incursioni aeree.
Grynkewich ha chiarito che “sarà necessario qualche giorno per completare il dispiegamento e raggiungere la piena capacità operativa.” Il lavoro continua per coordinare tutti gli assetti e affinare la strategia in corso d’opera. Dal punto di vista geografico, la “Sentinella orientale” coprirà tutto il fianco est della Nato, dal Mar Baltico fino all’area del Mediterraneo, passando per il Mar Nero, ovvero l’area critica dove si concentrano le pressioni della Russia contro gli alleati.
Impatto previsto e riferimenti a precedenti operazioni militari alleate
L’operazione Eastern Sentry si basa sull’esperienza positiva della “Sentinella baltica“, iniziata in gennaio per garantire tranquillità e sorveglianza nel settore nord-orientale dell’Europa. Quest’ultimo dispositivo aveva già mosso risorse per tutelare infrastrutture chiave in mare contro atti rischiosi da parte di attori non autorizzati.
Con la nuova operazione, la Nato intende rafforzare la sua posizione mostrando chiaramente “la disponibilità a difendere il territorio di ogni alleato, senza alcuna eccezione.” Le azioni di Mosca, definite “incoscienti e pericolose,” hanno costretto l’alleanza a una risposta più energica e articolata, con un sistema di sorveglianza e intervento che copre tutta la fascia est.
L’ampliamento dello schieramento Nato con elementi anche sofisticati contro i droni segna un cambio di passo nello scenario difensivo europeo. I droni rappresentano infatti una minaccia crescente che richiede strumenti specifici di controllo e risposta immediata. La presenza di forze multinazionali, insieme al coordinamento diretto dal comando supremo, mira a ridurre i rischi e tenere sotto osservazione ogni possibile nuovo tentativo di violazione.
Il fianco orientale dell’alleanza resta uno dei punti più delicati in Europa, dove le tensioni militari con la Russia si riflettono con episodi di intrusione e rischi di escalation. Eastern Sentry rappresenta un’attività militare pronta a reagire a queste sfide, garantendo supporto continuo a tutti gli stati coinvolti.
L’attenzione sulle incursioni con i droni rimane alta anche se non è stata ancora accertata la natura intenzionale delle violazioni. Ogni azione successiva potrà determinare ulteriori mosse della Nato, che mantiene alta la guardia lungo i suoi confini orientali, pronta a impedire e contrastare ogni nuovo atto che metta a repentaglio la sicurezza europea.
La giornata della conferenza stampa, con l’annuncio dell’operazione, segna una svolta immediata nell’assetto militare atlantico verso una postura più decisa e visibile nel punto più caldo del continente. Le operazioni partiranno già in queste settimane e si svilupperanno nel medio termine per consolidare la difesa sul terreno e in cielo, mantenendo sotto controllo ogni minaccia proveniente dalla Russia o da chiunque tenti di destabilizzare l’area.